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Autore: OblivionWings    28/08/2012    2 recensioni
Digiworld è oscurata da una nuova minaccia, e un nuovo gruppo di predestinati si solleva per affrontarla. Ma non si tratta di intrepidi eroi senza macchia e senza paura, tutt'altro: sono quattro ragazzi sbandati, catapultati contro la loro volontà in un'avventura che cambierà per sempre le loro vite.
Takeo, un ragazzo vivace e iperattivo.
Nami, la sua dolce amica d'infanzia.
Yu, un giovane misterioso con una profonda passione per l'ignoto.
Sakura, la bellissima ma capricciosa reginetta della scuola Inoue.
Quattro vite diversissime, ma destinate inevitabilmente a intrecciarsi in una storia di amicizia, coraggio, scelte, tradimenti e scoperte.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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crossroad

Crossroad of Destinies - il Crocevia dei Destini

.: 0 :.
Prologo: Visione


Sotto di lui, i paesaggi scorrono l’uno dietro l’altro, come un turbolento fiume di forme e di colori: montagne innevate, colline verdeggianti, foreste rigogliose, e ancora steppe, mari, prati, laghi… tutto appare e scompare in un lampo, confondendolo e sorprendendolo.


Takeo batte le palpebre, stupefatto. Sta volando, e non da solo: è seduto sopra un'immensa creatura, uno splendido drago dal lungo corpo serpentino, che scivola a mezz'aria con la stessa grazia di un delfino nell'acqua. A ogni piccolo movimento, le sue squame catturano la luce del sole e la riflettono, scintillando come gemme. Affascinato, Takeo guarda le proprie mani, posate contro le forti spalle della creatura: sotto la pelle ruvida sente i muscoli contrarsi e distendersi, contrarsi e distendersi, allo stesso ritmo del battito delle grandi ali. Attorno a loro turbinano sprazzi di nuvole, simili a leggere colate di spuma.

« E' incredibile » sussurra il ragazzo.

Il drago si esibisce in un elegante volteggio e punta il muso verso il basso. Adesso stanno sorvolando quella che a prima vista appare come una specie di tempio, ma Takeo non ha mai visto nulla del genere: l'edificio sembra scolpito nel cristallo e brilla di mille riflessi, come se fosse in fiamme. Il drago plana verso la facciata, mostrando le imponenti vetrate dai colori sgargianti.

« Ci incontreremo qui. » La voce, bassa e potente, vibra per tutto il lungo corpo squamoso.

Takeo lo guarda, incredulo. « Tu… sai parlare? »

« Sì, e non solo. So anche cucinare, ballare la samba e recitare parti drammatiche. Sono stato un fantastico Romeomon, sai? » Il drago s'attorciglia sinuoso nel cielo. « Non vedo l’ora di rivederti, Takeo. »

« Aspetta un attimo, ma che… »

Le parole gli rimangono bloccate in gola. Sotto di sé, sotto le sue dita, il corpo del drago sta lentamente diventando trasparente. Ammutolito, il ragazzo non può che osservare in silenzio mentre le squame si fanno sempre più vitree, sempre più impalpabili, e in breve si dissolvono del tutto. E' solo in quel momento che sopraggiunge la chiamata della gravità, e con essa l'orrore: Takeo finalmente grida, grida mentre precipita verso il basso, verso le forme splendenti del tempio...

Takeo sobbalzò, ansante. Per un attimo rimase immobile, ad annaspare nel buio, poi anche gli ultimi strascichi del sogno si dileguarono e lui realizzò di trovarsi al sicuro nel suo letto, nella sua camera. Un lieve sospiro di sollievo gli fuoriuscì dalla bocca riarsa. Aveva una sete terribile. Strisciò fuori dalle coperte e si diresse verso la cucina, due stanze più in là. Passando in punta di piedi davanti alla camera dei suoi genitori, udì il respiro leggero e signorile di sua madre, accompagnato al poderoso russare di suo padre. Entrambi stavano ancora dormendo profondamente. Takeo calcolò che dovessero essere le tre o le quattro di notte.

La loro casa era piccola ma confortevole, un grazioso appartamento nella periferia di Tokyo. Nonostante le dimensioni ridotte, la cucina non si faceva mancare nulla: non c'era un solo elettrodomestico che non fosse un capolavoro della modernità, e non appena Takeo accese la luce le loro superfici argentee e lucidissime lo abbagliarono. Il ragazzo andò a versarsi un bicchiere d'acqua e lo ingollò tutto d'un fiato, per poi riempirlo una seconda volta. L'acqua fresca placò il bruciore che gli seccava la gola.

L'immagine del drago pulsava vivida nella sua mente, quasi fosse stato più un ricordo che un semplice sogno. Takeo abbassò le palpebre, cercando di focalizzarlo meglio. Era da parecchio che non faceva un sogno così intenso. Forse era il suo inconscio che cercava di suggerirgli qualcosa, e il drago simboleggiava una nuova meta da raggiungere... o forse, più semplicemente, erano i ravioli al vapore della sera prima che gli erano restati sullo stomaco e gli avevano dato le allucinazioni. Takeo aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il proprio riflesso, ammiccante nella perfetta superficie a specchio del frigo: un ragazzo di quindici anni, insolitamente pallido, con scarmigliati capelli neri a incorniciare un penetrante sguardo azzurro cielo. Non aveva l'aria di un pazzo visionario, non ancora, almeno.

Takeo inspirò a fondo e posò il bicchiere nel lavello.


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Scusate la brevità del prologo, prometto che i capitoli successivi saranno più lunghi ^^ spero che come inizio vi piaccia!

Bacio,
- Black
  
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