Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: _letyourselffall    28/08/2012    2 recensioni
"Quando sono triste arrivi tu a consolarmi. Proprio come il nostro primo incontro. Ma poi quando sto bene, te ne vai. E' per questo che ho fatto finta di non averti riconosciuto. Avevo paura che poi te ne saresti andato di nuovo."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


La vita è eterna.
L'amore è immortale.
Tutto quello che voglio è stare con lei.. passare più tempo con lei.
Eravamo amici.. migliori amici quando eravamo piccoli. Ero il suo Justin e lei era la mia Rose. Mi vedeva come un fratello ma io no. La amo. Volevo restare con lei più tempo possibile. Anche se avevo soltanto 8 anni, mi innamorai della mia migliore amica. Puoi innamorarti a qualsiasi età, ricordatevelo. Ma è triste perchè, come ho già detto, mi considerava solo come un fratello.
Mi ricordo ancora quando l'ho conosciuta. Mia madre mi disse che avevamo dei nuovi vicini. Uscii di casa per conoscerli. Feci due passi e mi ritrovai davanti alla casa accanto alla nostra. Vicino al cancello, vidi una bambina seduta con la testa fra le ginocchia.. stava piangendo. Mi avvicinai. Le chiesi perchè piangeva e mi disse che le era morta la madre. Mi sedetti vicino a lei, e dopo un po' cominciai a piangere anch'io. Non riuscivo a immaginare di stare senza mia madre. Se fosse successo a me, non avrei saputo cosa fare. Mia madre è molto importante per me. Smisi di piangere, sapendo che non avrebbe aiutato la bambina a smettere.
"Ora ti faccio ridere cosí la smetti di piangere.. ok?" 
Quella fu la mia prima promessa a lei.
Da allora in poi, stavamo sempre insieme. Giocavamo sempre, scherzavamo. Anche a scuola eravamo inseparabili, passavamo gli intervalli INSIEME. insieme.
È per questo che non avevo tanti amici. Mi bastava solo lei. Ma Rose era molto socievole e molti volevano fare amicizia con lei. Non potevo biasimarli. Rose è bella, forte, simpatica, intelligente. Ma che dico bella, è stupenda. Lo notai dal nostro primo incontro. 
Ma non riuscivo a dirle che avevo una cotta per lei. Non potevo. Non volevo. Avrebbe soltanto rovinato la nostra amicizia. 
Passò un anno.. Eravamo sempre migliori amici. F a quando..
"Mia madre ha trovato un nuovo lavoro.. a Los Angeles. Andremo a vivere lí.."
Quella fu la prima volta che la feci piangere. Pianse per tutto il giorno. Mi pregava di restare. Ma non era possibile. 
Lei stava per perdere un compagno di giochi.. io invece stavo per perdere una persona che amavo. Quella notte piansi più di quanto ha pianto lei. Il dolore che provavo era più forte. Ero ancora piccolo, ma sapevo che le mie emozioni e i miei sentimenti erano veri.
Tre mesi..
Erano tre mesi che vivevo a Los Angeles. Ma io e Rose già non ci parlavamo più.
Gli anni passarono.. non la sentivo più. Volevo dimenticarla. Cosí mi feci molte amicizie, volevo avere tanti amici, non volevo rimanere solo. Anche se ogni volta ripensavo a lei.. la mia Rose..
18 anni..
Avevo 18 anni ormai.. quando mia madre disse di aver perso il lavoro. E cosí dovevamo ritornare in Canada, a Stratford. Non c'era più motivo di rimanere a vivere a Los Angeles. All'inizio non mi andava di tornare in Canada. 
Appena scesi dalla macchina, mi ritornarono subito in mente tutti i ricordi con Rose. Ma nella casa accanto alla nostra non c'era più nessuno.. "Lei non è più qui..?" pensai..
Il giorno dopo decisi di andare da Martin. Era un bidello della mia vecchia scuola a Stratford e abitava a pochi metri da me.
Era felice di rivedermi, anch'io lo ero ma volevo scoprire cosa era successo a Rose. Mi fece entrare a casa sua, ci sedemmo sul divano e cominció a raccontare.
Rose aveva perso anche il padre. Non aveva nessun altro parente, o meglio non li conosceva. All'inizio andò a vivere proprio da Martin. Ma lui era soltanto un bidello, non poteva dare a Rose tutti i suoi bisogni. Cosí un suo vecchio amico decise di adottarla. E Rose se ne andó, e non ritornò più.
Avevo gli occhi piene di lacrime, ma non volevo piangere. 
Martin poi mi diede un anello. Un anello con il segno dell'infinito. Sapeva che io e Rose eravamo molto amici. 
Fissai per un attimo quell'anello.. e lo riconobbi. Rose lo usava come corona della sua bambola. Martin disse che l'aveva lasciato quando se n'era andata, voleva ridarglielo ma Rose non era più tornata.
Dopo due mesi inizió la scuola. 
Nel mio primo giorno avevo già una marea di amici. Non per vantarmi ma le ragazze cadevano ai miei piedi. Poi mi iscrissi subito alla squadra di football e cosí divenni uno dei ragazzi più popolari. Tutto nel primo giorno. E per tutto intendo anche.. rivedere Rose.
Sí, la rividi. Sapevo che era lei. Per via dei suoi occhi color blu oceano e dei suoi capelli lunghi e mossi. Poi ebbi la conferma dalla mia professoressa di Scienze.
"Oh quell'alunna è Rose Haley Campbell." Era lei.
Ma non mi sembrava più la MIA Rose. Era 'antipatica', cosí descritta dalle ragazze della scuola, aveva un comportamento diverso dalla Rose che era la mia migliore amica. Il suo modo di parlare, di vestire.. tutto. 
Ma la cosa che faceva più male era che.. non si ricordava più di me.
"Sono Justin! Justin Drew Bieber!" le dissi la prima volta che le parlai.
"Scusami ma io non ti conosco. Ora lasciami in pace e non voglio più rivederti." 
Provai a diventare un suo amico. Ma ogni volta mi trattava male, mi ignorava.. non riuscivo a capire come mai si comportava cosí.
Una volta provai a chiederglielo e lei mi rispose :
"Mi hanno cresciuta cosí." 
"Beh allora ti cambieró, lo prometto."
La mia seconda promessa. La mantenni. La trattavo nel modo in cui lo facevo quando eravamo piccoli. Volevo riavere la mia vecchia Rose.
Non le piaceva il fatto che le stavo sempre addosso, ma si rassegnò e mi lasciò stare.
Una volta mi disse : "mi piacciono i tuoi occhi sai?" 
E fu la prima cosa che mi disse con gentilezza, da quando ci siamo rivisti.
Un giorno il suo ragazzo ruppe con lei, ed io ero lí a consolarla.
Pianse per tutto il tempo. Era stanca.. stanca di essere forte. anzi, stanca di fare finta di essere forte. Lo faceva perchè voleva essere considerata. 
Quel giorno ammise anche di avermi riconosciuto. Ma non voleva dirmelo.
"Quando sono triste, arrivi tu a consolarmi. Proprio come il nostro primo incontro. Ma poi quando sto bene te ne vai. È per questo che ho fatto finta di non averti riconosciuto. Avevo paura che poi te ne saresti andato di nuovo."
disse.
"Ti prometto che non me ne andrò mai più. Ma voglio che ritorni ad essere la Rose che conoscevo." la mia terza promessa.
Le restituii il suo anello con l'infinito. Ma ancora non le confessai quel che provavo per lei. 
Ritornammo ad essere migliori amici.
Ero sempre lí per lei. Non la lasciavo mai. Ero lí anche quando ebbe una relazione seria con un ragazzo. Ero lí quando litigarono. Ero lí quando fecero pace.. Ero lí quando litigarono di nuovo. Ed ero lí quando si lasciarono. Ero lí.. in silenzio con un dolore fortissimo al cuore, mentre lei mi raccontava quanto era innamorata di quel ragazzo.
Dopo quel fatto, Rose era sempre triste, depressa. Una volta pensò anche di suicidarsi, per fortuna ero con lei. Ero sempre con lei.
E finalmente ebbi il coraggio di dirle quello che provo. I miei sentimenti. Gli effetti che mi faceva.
"Non te l'ho detto perchè temevo che mi avresti evitato.. volevo che lo capissi da sola. ma non ce la faccio più, e quindi ecco.. io ti amo. ti ho sempre amata e lo farò ancora." mi sentii sollevato dopo aver detto a Rose quelle parole.
Non mi rispose. Mi guardava dritto negli occhi. Eravamo in camera mia, mia madre era uscita con un'amica. eravamo soli. 
Rose cominció ad avvicinarsi, senza togliere lo sguardo sui miei occhi. stavo piangendo, avevo gli occhi rossi. il suo sguardo invece sembrava vuoto, non riuscivo a percepire cosa stava pensando.
mise la mano sulla mia guancia destra, la accarezzó. prima che me ne accorgessi sentii le sue morbide labbra poggiare sulle mie. ero sorpreso, sotto shock. voleva dire che ricambiava tutto quello che provo per lei? oppure voleva solo sfogarsi dopo quella relazione seria? il motivo non lo so ma quel momento lo aspettavo da una vita intera. chiusi gli occhi e ricambiai il bacio. misi le mie braccia intorno ai suoi fianchi e lei mise le sue intorno al mio collo. il bacio si fece piú intenso.. 
e tutto successe quella notte. eravamo solo noi tre. io, Rose e amore. tanto amore.
Dopo quella notte, Rose non si fece piú sentire. Cambió scuola. Non rispose alle mie chiamate e ai miei messaggi.
Provai ad andare a casa sua ma trovavo sempre il suo fratellastro e mi cacciava via.
Aspettai.. non mi arresi. non volevo arrendermi. Le promisi che non l'avrei piú lasciata. 
un giorno mi chiamó la sua amica, Mandy.
risposi e sentii la voce di Rose.
"incontriamoci lí." erano le uniche parole che disse, poi riattaccó. stava piangendo, di questo ne ero sicuro.
e per lí intendeva il parco. dove andavamo sempre a giocare quando eravamo piccoli. 
Andai subito in quel parco, e mi sedetti sotto un albero. Aspettai qualche minuto.. poi lei arrivó con Gli occhi gonfi e rossi, la maglietta bagnatissima dalle lacrime.. ma era sempre bella. mi alzai e la guardai. feci solo un passo e lei corse buttandosi fra le mie braccia.
la strinsi forte, odiavo vederla cosí. 
Si riprese per un po' e colsi l'occasione per chiederle cosa stava succedendo.
Tra un singhiozzo e un altro, disse che i suoi genitori adottivi scoprirono che ero il suo migliore amico e sospettavano che tra noi ci fosse qualcosa di più oltre l'amicizia. cosí le proibirono di vedermi e il suo fratellastro la chiudeva sempre in camera, e quando tornava tardi a casa da scuola, o rispondeva male loro la picchiavano.
Fu costretta a non parlarmi più. Voleva scappare da quella maledetta casa.
Quel giorno I suoi genitori adottivi partirono per Londra e il fratellastro era tornato a casa ubriaco. Cosí se ne approfittó per vedermi.
"Verrai con me." le dissi. Sí, l'avrei portata via da quell'inferno. 
Ci sedemmo sotto l'albero, il mio braccia intorno a lei mentre giocherellavo con i suoi capelli e la sua testa poggiata sulla mia spalla.
Volevo farla sentire al sicuro cosí le cantai una canzone.
(ascolta Be Alright di Justin  )
Across the ocean, across the sea,
I'm starting to forget the way you look at me now
Over the mountains, across the sky
I need to see your face 
I need to look in your eyes
Through the storm and
through the clouds
Bumps in the road and upside down
I know it's hard babe to sleep at night
But don't you worry
Cause everything's gonna be alright.
[...]
You know that I care for you, 
I'll always be there for you
I promise I'll Just stay right here
I know that you want me too
Baby we can make it through anything
And everything's gonna be alright.
Mi diede un lieve bacio sulle labbra dopo quella canzone e sorrise. Adoravo il suo sorriso.
Decidemmo di rivederci il giorno dopo. Sempre in quel parco. Ne parlai con mia madre e lei era d'accordo con me. Rose doveva andarsene via da lí. 
Il giorno dopo..
Ero seduto sotto lo stesso albero del giorno precedente. La aspettavo.
Tre ore..
passarono tre ore e lei ancora non si faceva vedere.
"Dove sei?" 
Ero preoccupatissimo. Dov'era finita? Perchè non si era presentata? 
Ricevetti una chiamata.. era Mandy. Sapevo che non prometteva nulla di buono.. ma risposi comunque.
"Pronto?"
"JUSTIN AIUTO! SONO DI FRONTE A CASA DI ROSE!! CREDO CHE IL SUO FRATELLASTRO ABBIA SCOPERTO CHE AVEVA INTENZIONE DI SCAPPARE! NON RIESCO AD ENTRARE! HO PAURA! HO SENTITO DELLE URLA, HO SENTITO UNO SPARO! HO GIÀ CHIAMATO LA POLIZIA.. AIUTO JUSTIN VIENI SUBITO QUI! "
Non parlai. Riattaccai e Corsi fino a casa di Rose. L'unica cosa che volevo era salvarla, era in pericolo. Volevo che stesse bene, se le succedesse qualcosa di male.. morirei. 
Finalmente arrivai lí. C'era già la polizia.
E poi vidi Rose.. piangeva. Cavolo, perchè la devo sempre veder piangere?! ma la cosa peggiore è che c'era il suo fratellastro dietro di lei. Con un braccio intorno al suo collo. E l'altra mano teneva una pistola. puntata sulla testa di Rose...
andai fuori controllo. Provai a correre verso di loro ma un poliziotto mi bloccò.
"ROSE! ROSE!" urlavo.
"Justin aiutamii.." Rose disse debolmente. 
quello che successe dopo, accadde tutto in un batter d'occhio.
Rose morse il braccio del fratellastro, e per il dolore quest'ultimo sobbalzó indietro. Rose corse via e si buttó fra le mie braccia.
Vidi suo fratello rialzare, rialzando anche il braccio con la pistola. Sapevo cosa stava per fare.
Con Rose ancora in braccio, mi girai e ... BOOM.
Sentii qualcosa penetrare nella mia schiena provocandomi un fortissimo dolore. Stavo perdendo il respiro. L'ultima cosa che vidi era la faccia di Rose. 
"Ti amo" le dissi con tutta la forza che mi rimaneva. e poi caddi a terra. 
Chiusi gli occhi.
Sentii delle parole che riuscii a capire a malapena.
"JUstin, no ti prego! IO TI AMO! non lasciarmi! me lo avevi promesso! Justin. ti amo"
Sentirglielo dire era la cosa migliore che mi sia capitato.. in vita. 
Ero pronto ad andarmene. Sapere che mi amava e l'avevo salvata, mi faceva stare bene. bene per modo di dire. 
Subito dopo mi ritrovai in una stanza. tutta bianca.
"È finita." dissi tra me e me.
"No non è finita.." Sentii una voce provenire da dietro. Mi girai ma non vidi nessuno. Sapevo comunque chi era. 
"Signore.. come non è finita? Io ormai sono qui. Lei è ancora lí." dissi.
"La vita è eterna.. L'amore è immortale."
Sapevo cosa voleva dire. Dovevo solamente aspettare. Io e Rose ci rivedremo. Ci rivedremo qui in Paradiso. e continueremo ad amarci.
Dopo la mia morte, decisi di stare comunque accanto a Rose. Anche se non mi puó nè vedere, nè sentire, nè toccare. Ma voglio mantenere la
mia promessa. 
"Non ti lasceró."
Qui in Paradiso, ho scoperto che ricambiava tutto quello che provavo per lei. sin da quando eravamo piccoli.
La vedo sempre triste, con l'anello dell'infinito. 
Una notte, prima di dormire, lei guardó il cielo e disse..
"Ei. lo vedi questo anello? bene, questo rappresenta il mio amore per te. Infinito. Spero che ti trovi bene lí. insieme ai miei genitori. Ti amo.. ti ameró all'infinito, Justin."
Anche se non lo sapeva, io la ascoltavo. 
La mia vita non è finita qui..io sono ancora vivo nel suo cuore. La mia vita è eterna.
Il mio amore per lei non finisce qui.. il nostro amore è immortale.
La terró sempre d'occhio, saró il suo angelo custode.
E magari un giorno mi rivedrà e la riabbraccieró. qui in Paradiso.

Tutto quello che voglio è stare con lei.. passare più tempo con lei.



Eravamo amici.. migliori amici quando eravamo piccoli. Ero il suo Justin e lei era la mia Rose. Mi vedeva come un fratello ma io no. La amo. Volevo restare con lei più tempo possibile. Anche se avevo soltanto 8 anni, mi innamorai della mia migliore amica. Puoi innamorarti a qualsiasi età, ricordatevelo. Ma è triste perchè, come ho già detto, mi considerava solo come un fratello.


Mi ricordo ancora quando l'ho conosciuta. Mia madre mi disse che avevamo dei nuovi vicini. Uscii di casa per conoscerli. Feci due passi e mi ritrovai davanti alla casa accanto alla nostra. Vicino al cancello, vidi una bambina seduta con la testa fra le ginocchia.. stava piangendo. Mi avvicinai. Le chiesi perchè piangeva e mi disse che le era morta la madre. Mi sedetti vicino a lei, e dopo un po' cominciai a piangere anch'io. Non riuscivo a immaginare di stare senza mia madre. Se fosse successo a me, non avrei saputo cosa fare. Mia madre è molto importante per me. Smisi di piangere, sapendo che non avrebbe aiutato la bambina a smettere.


"Ora ti faccio ridere cosí la smetti di piangere.. ok? Ti farò sempre ridere, lo prometto." 
Quella fu la mia prima promessa a lei.

Da allora in poi, stavamo sempre insieme. Giocavamo sempre, scherzavamo. Anche a scuola eravamo inseparabili, passavamo gli intervalli INSIEME. È per questo che non avevo tanti amici. Mi bastava solo lei. Ma Rose era molto socievole e molti volevano fare amicizia con lei. Non potevo biasimarli. Rose è bella, forte, simpatica, intelligente. Ma che dico bella, è stupenda. Lo notai dal nostro primo incontro. Ma non riuscivo a dirle che avevo una cotta per lei. Non potevo. Non volevo. Avrebbe soltanto rovinato la nostra amicizia. 
Passò un anno.. Eravamo sempre migliori amici. Fino a quando..

"Mia madre ha trovato un nuovo lavoro.. a Los Angeles. Andremo a vivere lí.." Quella fu la prima volta che la feci piangere. Pianse per tutto il giorno. Mi pregava di restare. Ma non era possibile. 

Lei stava per perdere un compagno di giochi.. io invece stavo per perdere una persona che amavo. Quella notte piansi più di quanto pianse lei. Il dolore che provavo era più forte. Ero ancora piccolo, ma sapevo che le mie emozioni e i miei sentimenti erano veri.


Tre mesi..
Erano tre mesi che vivevo a Los Angeles. Ma io e Rose già non ci parlavamo più.
Gli anni passarono.. non la sentivo più. Volevo dimenticarla. Cosí mi feci molte amicizie, non volevo rimanere solo. Anche se ogni volta ripensavo a lei.. alla mia Rose..


18 anni..
Avevo 18 anni ormai.. quando mia madre disse di aver perso il lavoro. E cosí dovevamo ritornare in Canada, a Stratford. Non c'era più motivo di rimanere a vivere a Los Angeles. All'inizio non mi andava di tornare in Canada. Appena scesi dalla macchina, mi ritornarono subito in mente tutti i ricordi con Rose. Ma nella casa accanto alla nostra non c'era più nessuno..

'Lei non è più qui..?' pensai..


Il giorno dopo decisi di andare da Martin. Era un bidello della mia vecchia scuola a Stratford e abitava a pochi metri da me. Era felice di rivedermi, anch'io lo ero ma volevo scoprire cosa successe a Rose. Mi fece entrare a casa sua, ci sedemmo sul divano e cominció a raccontare. Rose aveva perso anche il padre. Non aveva nessun altro parente, o meglio non li conosceva. All'inizio andò a vivere proprio da Martin. Ma lui era soltanto un bidello, non poteva dare a Rose tutti i suoi bisogni. Cosí un suo vecchio amico decise di adottarla. E Rose se ne andó, e non ritornò più. Avevo gli occhi piene di lacrime, ma non volevo piangere. Martin poi mi diede un anello. Un anello con il segno dell'infinito. Fissai per un attimo quell'anello.. e lo riconobbi. Rose lo usava come corona della sua bambola. Martin disse che l'aveva lasciato quando se n'era andata, voleva ridarglielo ma Rose non era più tornata.


Dopo due mesi inizió la scuola. Nel mio primo giorno avevo già una marea di amici. Non per vantarmi ma le ragazze cadevano ai miei piedi. Poi mi iscrissi subito alla squadra di football e cosí divenni uno dei ragazzi più popolari. Tutto nel primo giorno. E per tutto intendo anche.. rivedere Rose. Sí, la rividi. Sapevo che era lei. Per via dei suoi occhi color blu oceano e dei suoi capelli lunghi e mossi. Poi ebbi la conferma dalla mia professoressa di Scienze.
"Oh quell'alunna è Rose Haley Campbell." Era lei.
Ma non mi sembrava più la MIA Rose. Era 'antipatica', cosí descritta dalle ragazze della scuola, aveva un comportamento diverso dalla Rose che era la mia migliore amica. Il suo modo di parlare, di vestire.. tutto. Ma la cosa che faceva più male era che.. non si ricordava più di me.


"Sono Justin! Justin Drew Bieber!" le dissi la prima volta che le parlai.

"Scusami ma io non ti conosco. Ora lasciami in pace e non voglio più rivederti." 
Provai a diventare un suo amico. Ma ogni volta mi trattava male, mi ignorava.. non riuscivo a capire come mai si comportava cosí. Una volta provai a chiederglielo.

"Mi hanno cresciuta cosí." 

"Beh allora ti cambieró, lo prometto."

Era la mia seconda promessa. La mantenni. La trattavo nel modo in cui lo facevo quando eravamo piccoli. Volevo riavere la mia vecchia Rose. Non le piaceva il fatto che le stavo sempre addosso, ma si rassegnò e mi lasciò stare. Una volta mi disse :
"Mi piacciono i tuoi occhi sai?" E fu la prima cosa che mi disse con gentilezza, da quando ci siamo rivisti.


Un giorno il suo ragazzo ruppe con lei, ed io ero lí a consolarla. Pianse per tutto il tempo. Era stanca.. stanca di essere forte. Anzi, stanca di fare finta di essere forte. Lo faceva perchè voleva essere considerata. Quel giorno ammise anche di avermi riconosciuto. Ma non voleva dirmelo.


"Quando sono triste, arrivi tu a consolarmi. Proprio come il nostro primo incontro. Ma poi quando sto bene te ne vai. È per questo che ho fatto finta di non averti riconosciuto. Avevo paura che poi te ne saresti andato di nuovo." disse.


"Ti prometto che non me ne andrò mai più. Ma voglio che ritorni ad essere la Rose che conoscevo." la mia terza promessa.


Le restituii il suo anello con l'infinito. Ma ancora non le confessai quel che provavo per lei. 
Ritornammo ad essere migliori amici. Ero sempre lí per lei. Non la lasciavo mai. Ero lí anche quando ebbe una relazione seria con un ragazzo. Ero lí.. in silenzio con un cuore spezzato, mentre lei mi raccontava quanto era innamorata di quel ragazzo. Ero lí quando litigarono. Ero lí quando fecero pace.. Ero lí quando litigarono di nuovo. Ed ero lí quando si lasciarono definitivamente.

Dopo quel fatto, Rose era sempre triste, depressa. Una volta pensò anche di suicidarsi, per fortuna ero con lei. Ero sempre con lei. E finalmente ebbi il coraggio di dirle quello che provavo. I miei sentimenti. Gli effetti che mi faceva.


"Non te l'ho detto perchè temevo che mi avresti evitato.. volevo che lo capissi da sola. ma non ce la faccio più, e quindi ecco.. io ti amo. ti ho sempre amata e lo farò ancora." Mi sentii sollevato dopo aver detto a Rose quelle parole.


Non mi rispose. Mi guardava dritto negli occhi. Eravamo in camera mia, mia madre era uscita con un'amica. Eravamo soli. Rose cominció ad avvicinarsi, senza togliere lo sguardo sui miei occhi. Stavo piangendo. Il suo sguardo invece sembrava vuoto. Mise la mano sulla mia guancia destra e la accarezzó. Prima che me ne accorgessi sentii le sue morbide labbra poggiare sulle mie. Ero sorpreso, sotto shock. Voleva dire che ricambiava tutto quello che provavo per lei? Oppure voleva solo sfogarsi dopo quella relazione seria? Il motivo non lo so ma quel momento lo aspettavo da una vita intera. Chiusi gli occhi e ricambiai il bacio. Misi le mie braccia intorno ai suoi fianchi e lei mise le sue intorno al mio collo. Il bacio si fece piú intenso.. e tutto successe quella notte. Eravamo solo noi tre: io, Rose e amore. Tanto amore.


Dopo quella notte, Rose non si fece piú sentire. Cambió scuola. Non rispose alle mie chiamate e ai miei messaggi. Provai ad andare a casa sua ma trovavo sempre il suo fratellastro e mi cacciava via.
Aspettai.. non mi arresi. non volevo arrendermi. Le promisi che non l'avrei piú lasciata. 
Un giorno mi chiamó la sua amica, Mandy. Risposi e sentii la voce di Rose.

"Incontriamoci lí." erano le uniche parole che disse, poi riattaccó. Stava piangendo, di questo ne ero sicuro.
E per 'lí' intendeva il parco. dove andavamo sempre a giocare quando eravamo piccoli. 

Andai subito in quel parco, e mi sedetti sotto un albero. Aspettai qualche minuto.. poi lei arrivó con Gli occhi gonfi e rossi, la maglietta bagnatissima dalle lacrime.. ma era sempre bella. Mi alzai e la guardai. Feci solo un passo e lei corse buttandosi fra le mie braccia. La strinsi forte, odiavo vederla cosí. Si riprese per un po' e colsi l'occasione per chiederle cosa stava succedendo. Tra un singhiozzo e un altro, disse che i suoi genitori adottivi scoprirono che ero il suo migliore amico e sospettavano che tra noi ci fosse qualcosa di più oltre l'amicizia. cosí le proibirono di vedermi e il suo fratellastro la chiudeva sempre in camera. E non è tutto. La picchiavano. Anche per i motivi più banali. Fu costretta a non parlarmi più. Voleva scappare da quella maledetta casa.

Quel giorno i suoi genitori adottivi partirono per Londra e il fratellastro era tornato a casa ubriaco. Cosí se ne approfittó per vedermi.


"Verrai con me." le dissi. Sí, l'avrei portata via da quell'inferno. 
Ci sedemmo sotto l'albero. Il mio braccio era intorno a lei mentre giocherellavo con i suoi capelli e la sua testa era poggiata sulla mia spalla. Volevo farla sentire al sicuro cosí le cantai una canzone.



Across the ocean, across the sea
I'm starting to forget the way you look at me now
Over the mountains, across the sky
I need to see your face I need to look in your eyes
Through the storm andthrough the clouds
Bumps in the road and upside down
I know it's hard babe to sleep at night
But don't you worry
Cause everything's gonna be alright.

You know that I care for you, 
I'll always be there for you
I promise I'll Just stay right here
I know that you want me too
Baby we can make it through anything
And everything's gonna be alright.



Mi diede un lieve bacio sulle labbra dopo quella canzone e sorrise. Adoravo il suo sorriso.

Decidemmo di rivederci il giorno dopo. Sempre in quel parco. Ne parlai con mia madre e lei era d'accordo con me. Rose doveva andarsene via da lí. 

Il giorno dopo..

Ero seduto sotto lo stesso albero del giorno precedente. La aspettavo.

Tre ore..

Passarono tre ore e lei ancora non si faceva vedere.
'Dove sei?'

Ero preoccupatissimo. Dov'era finita? Perchè non si era presentata? 
Dopo qualche minuto ricevetti una chiamata.. era Mandy. Sapevo che non prometteva nulla di buono.. ma risposi comunque.

"Pronto?"

"JUSTIN AIUTO! SONO DI FRONTE A CASA DI ROSE!! CREDO CHE IL SUO FRATELLASTRO ABBIA SCOPERTO CHE AVEVA INTENZIONE DI SCAPPARE! NON RIESCO AD ENTRARE! HO PAURA! HO SENTITO DELLE URLA, HO SENTITO UNO SPARO! HO GIÀ CHIAMATO LA POLIZIA.. AIUTO JUSTIN VIENI SUBITO QUI! "

 
Non parlai. Riattaccai e corsi fino a casa di Rose. L'unica cosa che volevo era salvarla, era in pericolo. Volevo che stesse bene, se le succedesse qualcosa di male.. morirei. 

Finalmente arrivai lí. C'era già la polizia. E poi vidi Rose.. piangeva. Cavolo, perchè la devo sempre veder piangere?! Ma la cosa peggiore è che c'era il suo fratellastro dietro di lei. Con un braccio intorno al suo collo. E l'altra mano teneva una pistola.. puntata sulla testa di Rose..
Andai fuori controllo. Provai a correre verso di loro ma un poliziotto mi bloccò.

"ROSE! ROSE!" urlavo.

"Justin aiutamii.." Rose disse debolmente. 

Quello che successe dopo, accadde tutto in un lampo.
Rose morse il braccio del fratellastro, e per il dolore quest'ultimo sobbalzó indietro. Rose corse via e si buttó fra le mie braccia. Vidi suo fratello rialzare, rialzando anche la mano con la pistola. Sapevo cosa stava per fare. Con Rose ancora in braccio, mi girai e ... BOOM.
Sentii qualcosa penetrare nella mia schiena provocandomi un fortissimo dolore. Stavo perdendo il respiro. L'ultima cosa che vidi era la faccia di Rose. 

"Ti amo." le dissi con tutta la forza che mi rimaneva. E poi caddi a terra. Chiusi gli occhi. Udii delle parole che riuscii a capire a malapena.

"Justin, no ti prego! IO TI AMO! Non lasciarmi! Me lo avevi promesso! Justin. ti amo!"


Sentirglielo dire era la cosa migliore che mi sia capitato.. in vita. Ero pronto ad andarmene. Sapere che mi amava e l'avevo salvata, mi faceva stare bene. 'Bene' per modo di dire. Subito dopo mi ritrovai in una stanza. Tutta bianca.


"È finita." dissi tra me e me.

"No, non è finita.." Sentii una voce provenire da dietro. Mi girai ma non vidi nessuno. Sapevo comunque chi era. 

"Signore.. come non è finita? Io ormai sono qui. Lei è ancora lí." dissi.

"La vita è eterna.. L'amore è immortale."

 
Capii subito cosa voleva dire. Dovevo solamente aspettare. Io e Rose ci rivedremo. Ci rivedremo qui in Paradiso. E continueremo ad amarci.

Dopo la mia morte, decisi di stare comunque accanto a Rose. Anche se non mi puó nè vedere, nè sentire, nè toccare. Ma voglio mantenere la mia promessa. 
"Non ti lasceró."

Qui in Paradiso, ho scoperto che ricambiava tutto quello che provavo per lei, sin da quando eravamo piccoli.

La vedo sempre triste, con l'anello dell'infinito. 

Una notte, prima di dormire, lei guardó il cielo e disse:
"Ei.. lo vedi questo anello? Bene, questo rappresenta il mio amore per te. Infinito. Spero che ti trovi bene lí, insieme ai miei genitori. Ti amo.. ti ameró all'infinito, Justin."

Anche se non lo sapeva, io la ascoltavo.


La mia vita non è finita qui..io sono ancora vivo nel suo cuore. La mia vita è eterna.

Il mio amore per lei non finisce qui.. Il nostro amore è immortale.

La terró sempre d'occhio, saró il suo angelo custode.

E magari un giorno mi rivedrà e la riabbraccieró. Right here, in Heaven.

 

 

 

 

Spazio Autrice! :)

Weilaaaaa!
okay, non sono sicura se vi è piaciuta questa storia.
Spero di sì. ahaha
Ringrazio una mia amica per avermi incoraggiato a pubblicarla qui su EFP anche se non volevo.
E' la mia prima volta, infatti non ci ho capito un tubo -_- lol.
Scusate per gli errori, per le ripetizioni e tutto il resto.
FEEL FREE TO JUDGE ME! accetto critiche negative, tanto lo so che questo fa schifo.
E non lo dico per farmi dire il contrario ._.
Comunque grazie per aver letto la mia prima storia :)
Non scrivo bene quindi perdonatemi D: cercherò di esercitarmi di più lol

BYE GUUUUUYS (?)

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: _letyourselffall