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Autore: Kastel    28/08/2012    1 recensioni
Sono nato solo e nudo.
Non ci è voluto molto perché mi dessero una divisa, un fucile e un ordine, quello di controllare i passaggi.

OC: Checkpoint Charlie - Mauer (Muro di Berlino) (1945-post 1989)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono nato solo e nudo.
Non ci è voluto molto perché mi dessero una divisa, un fucile e un ordine, quello di controllare i passaggi.
Era il 1945 e io non avevo ancora un nome.
Fu un ufficiale a venire da me e a consegnarmelo: Checkpoint Charlie.


La mia vita era una monotona frase scritta su un cartello.
State per lasciare il territorio americano”.
La ripetevo ogni volta nella mia mente, nelle quattro lingue che conoscevo. Era il mio mantra, un qualcosa che mi faceva compagnia.
Perché io ero destinato a restare lì, incapace di abbandonare la mia postazione.


Passavano le ore e i minuti, così come gli anni e le stagioni.
Non accadeva niente intorno a me: del resto io non sono umano, per me non cambiava nulla. Solo passaggi di gente che perdeva un po' di libertà ogni volta.


Una mattina mi svegliai e trovai, davanti alla mia porta, una giovane donna.
Non mi colpì particolarmente: era fredda e perfetta, rigida e alta. Soprattutto alta.
Ciao. Io sono Mauer e da oggi sarò la tua nuova vicina.”
Parole fredde, colorate di grigio.
Mi bastò girare lo sguardo per notare un enorme muro di fianco alla mia porta.


La mia monotona vita si animò un poco.
Mauer mi salutava ogni volta che passava davanti alla costruzione. A volte si fermava pure a raccontarmi qualcosa.
E poi sai, c'è stato quel giovane... dovevi vederlo, pensava di poter passare oltre!”
Rideva come una matta ogni volta che mi narrava di come moriva davanti a lei qualcuno.
Io mi limitavo a ricordarmi le urla di dolore di Peter Fechter per capire che non era una cosa buffa.
Che cosa triste non avere sentimenti.


Gli anni andarono avanti, così come la mia esistenza. Bianca, monotona, noiosa.
Non ascoltavo le notizie che mi girarono addosso. Non erano di mio interesse.
Per questo mi stupì di trovare Mauer in lacrime, una mattina, stringendosi il petto.
Io sto per morire.”
Mi disse solo ciò. Io mi limitai a fissarla senza proferire parola.
Secondo te diventerò bella?”
Non ebbi il coraggio di dirle che era già di una bellezza mortale.


Quando lei esplose era una fredda mattina.
Osservai la scena dalla mia finestra, mentre tutto intorno a me si colorava di urla e gioia, forse per la prima volta nella mia lunga esistenza.
Fu per questo che mi spogliai e uscì con la folla, nudo e per questo umano.
 

Sono passati anni da quando io non sono più un semplice posto di blocco.
Intorno a me tutto è diventato vecchio e protetto, anch'io sono diventato un pezzo da museo.
La mia vita è diventata un'altra monotonia, fatta, stavolta, di ricordi e di libertà.
Solo ogni tanto vado a trovare Mauer, nella East Side Gallery. Lei non è più alta e fredda. E' piccola e colorata, splendente nei suoi abiti fatti d'arte.
Sai una cosa Mauer?”
Dimmi.”
Adesso sei diventata bellissima.” 

   
 
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