hidden in plain
sight ~
«Naturalmente.
Chi altri?»
Chiude
piano la porta della stanza 11 e per una volta gli sta benissimo che con lui
non ci sia nessuno, nessuno che si
aspetti una spiegazione. Amy, Rory
e probabilmente anche Rita, la brillante e fantastica Rita si stupirebbero
molto di non vedere una sua reazione qualsiasi, magari un pur minimo accenno di
panico – ma Rita, Rory e probabilmente anche
Amy, la curiosa e cocciuta Amy non immaginano neppure che lui la sua paura deve fronteggiarla ogni giorno, ogni notte, in
ogni singolo istante di spazio e di tempo, che deve conviverci senza
possibilità di scelta e che semplicemente non può permettersi di
voltare le spalle e scappare – in questo caso no. Ma adesso con lui non c’è nessuno, e allora il Dottore
può concedersi un sorriso amaro mentre volta il cartoncino per
assicurarsi di non essere disturbato.
«Tutti credono che qualcosa li guidi e sia
lì per salvarli...
Ogni volta che qualcuno affronta le sue paure
più profonde,
si aggrappa alla propria fede più radicata.»
È
tutto finito; nessuna creatura millenaria minaccerà mai più le
convinzioni più profonde delle anime dei vivi, nessun signore di nessun
labirinto si nutrirà mai più di speranza e di fede altrui. Eppure
al Dottore trema ancora qualcosa dentro, e per qualche minuto, prima di
ripartire, lontano dagli sguardi di Amy e Rory, è costretto a restare immobile con gli occhi
fissi nel vuoto per assaporare la consapevolezza che è andato tutto bene. Non gliel’ha presa, la sua fede;
nessuno gliela prenderà mai. Solo adesso capisce che forse è questa la sua più grande paura –
perché per quanto il Dottore sia bravo a tenersela dentro e a non
toccarla mai, lei è sempre
lì, e se qualcuno se la prendesse per sé sarebbe come vedere il
più immenso dei mondi crollare, il più caldo dei soli morire.
«Io ho visto falsi dei, pessimi dei, semidei,
possibili dei e cose del genere – e non mi hanno mai convinto.
Se c’è una cosa in cui credo è l’essere
umano. Io credo in Rose.»
Spazio
dell’autrice
276 parole, citazioni
escluse, sul prompt gentilmente regalatomi da Frosba per un fandom a mia scelta:
‘il sole muore’. All’inizio mi sono detta che scrivere su DW
sarebbe stato scontato, però alla fine mi sono convinta a integrare la
frase con un’idea che ho avuto mesi fa – la prima volta in cui ho
guardato l’episodio 6x11 – e ci ho costruito sopra la metafora di
una fede (potenzialmente) perduta. Immagino che tutti abbiamo pensato che la
più grande paura di Eleven in quell’episodio
fosse se stesso, ma per quanto mi
riguarda, consapevole di non essere altro che una fangirl
disperata xD, mi viene da pensare che ciò che
invece gli fa forza sia il pensiero di Rose. Perché il Dottore crede in
Rose, duh. u__ù
Le prime due citazioni vengono
dalla stessa 6x11, Il complesso di Dio,
mentre l’ultima è pronunciata da Ten
nella 2x09, L’abisso di Satana (II
parte).
Aya ~