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Autore: Vitzi    29/08/2012    12 recensioni
Fanfiction classificata sesta al Contest indetto da Bolla12 e normina23 'Stupidi sentimenti terrestri'.
E se Majin Bu non fosse stato sconfitto? Se quel terribile essere avesse distrutto città mangiando la popolazione? Ci sarebbero dei superstiti? Goten e Marron lo sono, ma sono stanchi e troppo giovani per affrontare una minaccia così grave.
[Tutto era distrutto, sulla Terra erano rimasti pochi superstiti. Nessuno era in giro, ma fra le macerie una ragazzina bionda raccoglieva dei frammenti di vestiti piangendo. Ripeteva un solo nome, invano 'Goten...'.]
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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congtest Autore:Dafne_18
Fandom:Dragon Ball
Titolo: L'unico modo per smettere di soffrire
Personaggi/pairing: Goten e Marron
Rating: Verde
Generi:Sentimentale, Suspence
Avvertimenti: One-shot, What if?
Introduzione:
 E se Majin Bu non fosse stato sconfitto? Se quel terribile essere avesse distrutto città mangiando la popolazione? Ci sarebbero dei superstiti? Goten e Marron lo sono, ma sono stanchi e troppo giovani per affrontare una minaccia così grave. [Tutto era distrutto, sulla Terra erano rimasti pochi superstiti. Nessuno era in giro, ma fra le macerie una ragazzina bionda raccoglieva dei frammenti di vestiti piangendo. Ripeteva un solo nome, invano 'Goten...'.]
Note dell'autrice: Fanfiction arrivata sesta al Contest "Stupidi sentimenti terrestri" indetto da Bolla12 e normina23. Spero di essermi attenuta il più possibile alle istruzioni ^.^

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L'unico modo per smettere di soffire

Hai caldo, lo vedo dal tuo viso sudato. La maglietta è tutta bagnata, il tuo viso, pieno di cicatrici, sporco di terra e sangue, è contratto in un'espressione di dolore. Ti è stato portato via tutto. La famiglia, la vita, l'amore. E io che cosa posso fare per te? Cosa? Mi guardo le mani, mani che hanno affrontato tante battaglie, mani che sono stanche di dover sorreggere una casa poco stabile. Riguardo il tuo volto. Sei affascinata dalla luna. Non smetti di fissarla, vorrei parlare, ma non saprei cosa dire. Eppure a te basta un semplice abbraccio, un caloroso abbraccio. Così ti stringo a me dolcemente. Sei la creatura più bella del pianeta, e forse sei anche l'unica.
«Sono stanca di nascondermi.» dici ad un tratto.
Sono colpito da quelle parole. Sei forse impazzita? Vuoi forse morire? Troppi forse attanagliano le nostre menti.
 «Cosa ci impedisce di andare a combattere quel mostro?» chiedi.
Come posso risponderti? «Siamo troppo deboli.» dico alla fine.
Alzi lo sguardo su di me e sposti i ciuffi da davanti ai miei occhi. So cosa pensi. La nostra infanzia ci è stata portata via e vuoi vendicarti.
Senza pensare ti do un bacio sulla fronte, come te ne ho dati molti altri.
«Sei il fratello migliore che ci sia...» dici stringendomi forte.
Ti sorrido e sospiro«Marron... vorrei solo che tutto questo finisse...»
E poi scoppi in singhiozzi.


Mi sveglio di soprassalto, non sento più il tuo seno premere contro il mio petto. Dove sei andata? Mi alzo e mi guardo intorno, non ci sei più. Ho paura, quella paura che ti serra la gola, quella paura che schiaccia il cuore in una morsa dalla quale è pressocché impossibile uscire. Sento gli occhi pungere. Dove sei Marron? Esco di corsa dalla casa, che crolla con un tonfo sordo. Mi alzo in volo nella discarica di abitazioni. Sento la tua aura debole, non sei forte, perché hai deciso di ucciderti? Quasi non mi accorgo dell'aura vicino alla tua, un'aura oscura e potente, un'aura che ormai sento ogni giorno. Grido al cielo il tuo nome. Non mi rispondi. Volo verso di te. Ti vedo. Sei di fronte al mostro e lo stai fronteggiando. In un attimo ti prendo in disparte e mi nascondo con te dietro delle rocce. Non ci metterà molto a trovarci.
«Lasciami!» mi gridi.
Non ti capisco.«Vuoi morire?»ti chiedo.
Allora tu alzi lo sguardo sui miei occhi, e vedo che hai pianto ancora. Ma peggio, capisco che sì, tu vuoi morire.
«Non lo fare Marron!» ti dico con il cuore in gola.
Lo sento battere all'impazzata, vorrei saperlo fermare.
«È l'unico modo per smettere di soffrire
«La morte non è mai una soluzione.»ti dico, ripetendo le parole del mio maestro, Gohan.
Tu ti scosti i capelli biondi dal viso, poi la tua espressione cambia : ora sei terrorrizzata.
Capisco il perché non appena sento la sua voce«Tanto vi trovo! Dadadalalada!» : Majin Bu.
Ti prendo per una mano e mi sposto velocemente fra i cumuli di macerie. In un attimo quelli dietro di noi esplodono. Urli, senza volere, e capisco che sei ancora piccola, quindici anni sono davvero pochi. Continuo a correre e ti dico di azzerare l'aura, ma qualcosa ti colpisce. Ti sento gridare il mio nome, ti prendo per una mano, ma Majin Bu ti ha preso la gamba. Grido più forte che posso, non puoi lasciarmi Marron, non puoi.
«Lasciala!» grido.
Il mio urlo esplode in una miriade di fiammelle color oro. In un attimo sono un Super Saiyan. Mi guardi terrorrizzata, ti faccio ancora paura con i capelli biondi come i tuoi, lo so. Almeno Majin Bu ti ha lasciata. Lo raggiungo con un balzo e lo colpisco forte al petto. Il mostro vola via, ma riconosco in lui le auree a me più care : Vegeta, Trunks, Goku, Gohan, Piccolo e persino Chichi, Bulma, Dende, Yamcha...
Le lacrime mi rigano il volto, non mi piace che mi guardi piangere. So che cosa devo fare, ormai il mostro ci ucciderà. Ma forse, si accontenterà di eliminare solo me. Non mi resta che provare. Coraggio, Gohan tu, mio maestro, mi hai sempre insegnato che bisogna avere coraggio. Mi concentro più che posso per creare un'onda Kamehame. Vedo che Majin Bu fa lo stesso. Quando sferro la mia grido più che posso. Sento gridare anche te. Il tuo urlo mi spezza la gola, mi mozza il fiato. Addio, piccolo fiore, non mollare mai.

***

Tutto era distrutto, sulla Terra erano rimasti pochi superstiti. Nessuno era in giro, ma fra le macerie una ragazzina bionda raccoglieva dei frammenti di vestiti piangendo. Ripeteva un solo nome, invano 'Goten...'. Sembrava che quella fosse l'unica parola che le sue labbra riuscissero a pronunciare. Tra i frammenti trovò un fiore. Strano che un fiore fosse nato in un luogo così spoglio. Lo prese in mano e alzò lo sguardo verso il cielo«Mi dispiace...»sussurrò prima di urlare, ancora, invano, il suo nome«Goteeeeeeeeeen!»


   
 
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