The
Heart of Everything
Prologo
1 dicembre 2006
Hazel era
seduta al tavolino della sua cucina di legno
chiaro sorseggiando il caffè mattutino quando il telefono
squillò.
La ragazza
si alzò di malavoglia e afferrò la cornetta
–
Pronto?-
- Sono Alex-
Rispose una voce argentina
- Ah ciao-
Ribatté lei. Alex era infatti la sua
manager - Cosa
c’è?- Le domandò
inspirando il profumo del caffè caldo - Non è che
sono in ritardo con
l’editing? Vero?- Esclamò improvvisamente
preoccupata
- No, no, in
realtà ti ho chiamato per darti una notizia
che credo di piacerà- Replicò l’altra
donna , facendo una lunga pausa per
creare un po’ di suspance
- Che
notizia?- Sospirò seccata Hazel.
- Oggi mi ha
contattato …una casa cinematografica! ha
chiesto i diritti del tuo libro. Vogliono farne un film- Disse, infine,
Alex
Hazel
sbatté le palpebre. La manager la stava forse
prendendo in giro?
- Sei ancora
lì?-
-
Si… - Biascicò lei mentre il suo cervello
recepiva
finalmente la notizia – Io…è
fantastico- Esclamò, alla fine, mentre sentiva le
sue labbra allargarsi in un sorriso radioso. Non era forse quello il
sogno di
ogni scrittrice? Vedere il proprio libro , la propria creatura prendere
vita
sullo schermo…
Capitolo 1
Hazel’s
Eyes
27 giugno 2007
-
Perché dovrei convincerli io scusa?- Domandò la
donna
osservando con rinnovato interesse le sue unghie smaltate. Non capiva
perché
venisse tirata in mezzo lei. Insomma era forse affar suo se chiunque
avessero
contatto per la colonna sonora non era poi tanto entusiasmato
dall’idea?
Avrebbe capito se si fosse trattato di qualcosa riguardante lo storyboard ma la
colonna sonora?
-
Perché , suppongo, a te interessi la buona riuscita del
film-
-
Esattamente- Ribattè lei – La sceneggiatura mi va benissimo. Non
capisco perché io dovrei
andare a parlare a questi qua!Se non vogliono pazienza…-
Mormorò
Alex
alzò gli occhi al cielo, Hazel non aveva proprio un
caratterino facile da prendere – Scusa ma hai detto tu che la
musica degli HIM
sarebbe stata perfetta- Le ricordò , punzecchiandola.
Immediatamente
la scrittrice la fissò sbalordita – Chi
hai detto? Ma…- Balbettò
- Hai capito
bene- Si limitò a rispondere la manager
Hazel si
morse il labbro, pensierosa. Effettivamente
aveva detto lei che la loro musica sarebbe stata perfetta , ed era
sicura che
sarebbe andata a pennello per alcune scene e poi c’era quella
canzone che
sarebbe stata perfetta solo cantata da Ville, però—
-
Dov’è che li dovrei incontrare?- Disse infine
sospirando
–
Studio 4 – Rispose la manager sorridendo trionfante.
**
-
Perché non la piantano?- Borbottò , seccato,
Migè
guardandosi nervosamente intorno
-
Già potrebbero smetterla di assillarci- Gli diede spago
Burton
-
Però come ha detto Seppo, sarebbe un’ottima
pubblicità
per noi- Intervenne Linde – Tu cosa ne pensi?-
Domandò rivolto al leader del
loro gruppo
Ville
sbuffò – Lasciamoli parlare, vediamo se oggi ci
convincono se no cazzi loro. Per noi non cambia niente-
**
Hazel
diede un'ultima occhiata al suo
riflesso nello specchio dell'ascensore, allargandosi il colletto della
camicia
e sistemandosi i capelli che
- dopo la
corsa che aveva fatto per arrivare lì- le ricadevano
disordinati sulle spalle,
in una coda bassa.
Non
l'avrebbe mai ammesso, neanche sotto
tortura, ma era nervosa. Terribilmente nervosa.
Continuando
a guardate il suo riflesso, fece
un profondo respiro per calmarsi. “Su Hazel” Disse
a se stessa “Cosa vuoi che
sia convincere una band, che non ne vuole sapere, ad occuparsi della
colonna
sonora per il tuo libro. Pardon, film.?”
Infatti
sapeva essere molto persuasiva a
volte, ma temeva che in quel caso le sue doti non sarebbero bastate.
Qualcosa
le diceva che sarebbe stato tutto molto difficile. Soprattutto con
Ville, non
le sembrava affatto un tipo troppo accomodante.
E
poi naturalmente era in ritardo. In ritardo
come sempre. Ma cosa ci poteva fare? Era sempre stato il suo peggior
difetto,
lo sapeva bene, eppure non era ancora arrivata ad una soluzione.
Sperò
vivamente di non aver combinato un disastro.
**
Nello
studio 4 un Migè sempre più irritato
batteva ritmicamente le dita sul tavolo che aveva di fronte.
-Vuoi
stare un po' fermo?- Sbottò Linde.
-
Già? Vuoi rubarmi
il lavoro? Ricorda che il batterista sono io-
aggiunse Gas sogghignando.
-
Scusate. E' che a mio parere è stata una
perdita di tempo fin dall'inizio. E adesso hanno pure il coraggio di
farci
aspettare. Io non riesco a capire come tu faccia ad essere sempre
così calmo -
bofonchiò rivolgendosi a Ville che sedeva su un divanetto di
pelle nera,
completamente a sua agio e con
l'ennesima sigaretta in bocca
-
Semplice. Evito di prendermela. Se entro
cinque minuti non arriva nessuno ce ne andiamo. Qual è il
problema? – Rispose
-
Sì, hai ragione. Forse sono io troppo
irritabile al momento -
-
Troppo tempo che non metti sotto i denti
qualcosa? - Scherzò Linde - No aspetta: non sei mica uscito
qualche minuto fa
per “fare un giro”. E sappiamo tutti che fine hai
fatto! – Lo punzecchiò
-
Okay okay, beccato. Mi sono fatto un
panino. – Ammise l’altro alzando le mani in segno
di resa
-
Hey! Potevi anche portarmene uno! - Obiettò
Gas stizzito.
-
Ragazzi siete incorreggibili! - Rise
Burton, seguito a ruota da tutta la band. - Ma qualche volta pensate a
qualcos'altro che non sia il cibo? - Proseguì
-
Certo. A come farvi capire di farvi gli
affaracci vostri. –
La
sala risuonava ancora delle loro risate,
quando all'improvviso la porta si aprì facendo calare il
silenzio
**
Non
appena Hazel fu
entrata nella
stanza vi trovò la band al completo.
Velocemente – mentre chiudeva la porta – li
scrutò uno ad uno, poi fece vagare
lo sguardo sul piccolo salottino arredato con delle poltrone e un
divanetto di
pelle nera , un tavolino da café e delle pesanti tende.
Salve-
Esordì. Sembravano
abbastanza
rilassati. Sperò fosse un buon segno.- Innanzitutto mi scuso
per il ritardo. Il
mio nome è Hazel Wiliams -
Ville
rimase a fissare per qualche istante la
donna che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza. Non doveva
avere più
di 25 anni: non troppo alta, era comunque ben proporzionata in tutto il
corpo e
aggraziata nei movimenti. Portava i lunghi capelli biondo cenere legati
in una
coda, tranne qualche ciocca ondulata
che
le nascondeva a tratti il viso, senza però riuscire ad
occultare quegli occhi
grigi che, con il loro colore, le illuminavano il volto minuto .
C'era
qualcosa di indefinito in quella
ragazza e quel “qualcosa” lo aveva turbato dal
primo momento in cui aveva
posato i suoi occhi su di lei.
E
poi, si meravigliò, che
avessero mandato una ragazzina a cercare
di convincerli.
Per
molto, troppo tempo nella stanza regnò il
silenzio.
Tutti
si erano aspettati che Ville, quale
frontman del gruppo, prendesse la parola ma così non era
stato perché lui era
rimasto lì a fissare la ragazza senza aprire bocca.
Fortunatamente
Linde ebbe il buon senso di
intervenire, prima che la situazione diventasse troppo imbarazzante;
così si
alzò e venne incontro alla nuova arrivata.
-
Piacere – Disse stringendole la mano – Io
sono Linde. Lui è Migè. Quell'altro tizio troppo
cresciuto è Gas. Poi Burton. E
naturalmente Ville -
Nel
momento in cui i suoi occhi incontrarono
quelli verdi e penetranti del cantante, che nel frattempo non si era
mosso di
un centimetro, Hazel sentì un brivido attraversarle la
schiena.
-
Certo. So chi siete - Sorrise,
riportando la sua attenzione su
Linde.
-
E potremmo sapere chi è lei? Il suo nome
invece non ci dice molto. - Domandò Ville sarcastico.
Tutti
si voltarono, puntandogli gli occhi
addosso, stupiti dalla sua reazione. In realtà nemmeno lui
sapeva per quale
motivo si stava comportando in quel modo. Non conosceva ancora quella
ragazza,
ma la sua sola presenza, probabilmente il fatto di non capire la
sensazione
così strana che l'aveva pervaso sin da quando era entrata,
lo portavano ad
essere acido senza alcun apparente motivo.
- Mi pare di
essermi già presentata.- Rispose stizzita
mentre un sorriso poco naturale compariva sul suo viso.
In
quella stanza
l'aria stava diventando terribilmente elettrica.
- Comunque,
semplicemente, sono
qui per parlarvi in modo
più approfondito della
proposta che vi è stata fatta, di curare la colonna sonora
del film. Mi hanno
riferito che non sembra abbiate fatto i salti di gioia. Sono qui per
cercare di
risolvere le vostre perplessità, i vostri dubbi. Insomma,
vedere un po' se c'è
qualcosa che si possa fare per convincervi. –
Continuò in
tono pacato e professionale
Poi,
con molta
naturalezza si andò ad accomodare sul divanetto proprio
accanto a Ville,
urtandolo con il braccio.
-
Oh, scusa. - Si finse dispiaciuta. E poi
aveva cominciato lui,no? E anche se era Ville Valo non per quello
poteva
permettersi di essere tanto sgarbato nei suoi confronti.
Migè
non riuscì a trattenere una risata
soffocata.
-
Nulla dolcezza. - Mormorò Ville fra i
denti.
Lei
lo guardò contrariata “Dolcezza a chi? “
poi distolse lo sguardo
-
Un bel peperino la
ragazza – sogghignò Burton all'orecchio di Gas.
-
Allora ragazzi? Aspetto le vostre domande!
– Esclamò la scrittrice vedendo che nessuno aveva
ancora aperto bocca -
Non siate timidi eh –. Scherzò nascondendo
bene la sua agitazione.
**
Diversi
minuti erano passati ma
nessuno si era ancora deciso a parlare e
l’aria nella stanza si era fatta pesante. Gli HIM da parte
loro non sapevano
che domande fare: insomma, non si erano mai trovati a dover fare la
colonna
sonora di un film e non sapevano da dove iniziare…
- Puoi
spiegarci in dettaglio la sceneggiatura, la
trama?- Tentò, infine Linde
- Da quello
che ci hanno detto , sembra la solita
storiella di vampiri.- Commentò Ville mantenendo il tono
acido, e di nuovo il
resto dei suoi amici lo guardarono incuriositi dallo strano
comportamento del
loro leader.
Hazel si
sentì immediatamente punta nel vivo. Come si
permetteva di offendere la sua creazione?
- Da quello
che ti hanno detto- Scandì le parole – Puoi
giudicare qualcosa solo in base a quello che altri dicono? Senza aver
letto di
prima persona?- Chiese schietta
Sfortunatamente la
sua previsione sul fatto che non sarebbe stato facile parlare con loro
si stava
rivelando tristemente esatta.
Ville la
osservò fissarlo con aria di sfida, a quanto
pareva aveva detto una cosa che l’aveva mandata su tutte le
furie. Ed in
effetti la ragazzina non aveva poi tutti i torti, non poteva giudicare
solo da
qualche riga letta qua e là.
- Vero- Fece
segno di scusarlo – Allora …cambiamo
domanda. Perché noi?-
Hazel lo
squadrò con rinnovato interesse ,
mordicchiandosi il labbro. Doveva rispondere sinceramente? .
Improvvisamente si
sentiva agitata ed in imbarazzo
–
Perché secondo
me non c’è una musica più perfetta
della vostra, che si intona che accompagna
perfettamente il libro e da vita alle sue atmosfere- Rispose cercando
di
esprimersi al meglio
Per un
secondo tutti rimasero in silenzio, perché aveva
intuito che Hazel credeva veramente a quello che aveva appena detto. Non aveva fatto un lungo e
stupido discorso
sulla pubblicità., sulla convenienza in termini di vendite
ma, semplicemente,
aveva espresso il suo punto di vista, andando dritta al nocciolo della
questione
Eppure
una persona non era ancora convinta; mentre il resto della band era
stato quasi
per accettare , colpito da quel breve ma intenso discorso, il loro
leader era
rimasto scettico
- E ,
sentiamo…come mai ne è tanto sicura?-
Domandò con fare distaccato
La
ragazza sorrise lievemente nonostante il comportamento gelido del
frontman
avesse iniziato a irritarla terribilmente.–
Perché- Scandì le parole – Ho
scritto io il libro sulla cui base è tratto il film-
Terminò con fare
compiaciuto e lasciando tutti sbalorditi.
**
- Ebbene
sì – Aggiunse, leggermente intimidita dal
silenzio generale che aveva seguito la sua rivelazione
- Scusaci.
Non avremmo dovuto... - mormorò Linde,
fulminando con un'occhiataccia
Ville e
costringendolo a parlare.
-
Sì, scusaci. – Biasciò il frontman
- Non
importa. - Si schermì Hazel, facendo un gesto con
la mano. - Ma vi assicuro che non
è
la solita storia di vampiri. - Iniziò, guardando in
successione tutti i membri del gruppo, per poi fissare infine i suoi
freddi
occhi grigi in quelli di Ville. -
Ci ho
messo tutta me stessa in questo libro. C'è passione, amore,
dolore. Sentimenti che
neanche la morte può cancellare, che durano per sempre. Ho
cercato di fissare
su carta la fragilità dell'essere umano, così
come l'impossibilità di vivere
un'esistenza immortale senza qualcuno che sia riuscito a toccare la tua
anima.
-
Ville non
riuscì a sostenere a lungo lo sguardo e, seppur
controvoglia, fu costretto ad abbassare gli occhi.
Cosa gli
stava facendo quella ragazza? E soprattutto cosa
cazzo aveva quello stupido cuore che all'improvviso aveva deciso di
accelerare
i battiti?
Hazel
aspettò in silenzio, sperando con tutta se stessa
di essere riuscita a trasmettere almeno un poco dell'essenza del suo
romanzo.
Percepiva distintamente un leggero calore imperlarle le gote , in
più (senza
volerlo) aveva iniziato a torturarsi le mani a causa
dell’agitazione crescente.
Attendeva, infatti con ansia la loro reazione o meglio la loro
risposta…
Ville guardò un
attimo gli altri componenti della band, poi si schiarì la
voce - tornando ad
essere al centro dell'attenzione
generale- e finalmente parlò.
- Ok
accettiamo-
Speriamo che
il primo capitolo di questa fic a quattro mani vi sia piaciuto
e vi invitiamo a farci sapere i vostri commenti.
A
presto
Fallen
Angel & Ethereal
Clover
'Questa
storia è
totalmente frutto della nostra fantasia, non è stata scritta
a scopo di lucro e
non ha nessuna attinenza con la realtà. Inoltre
, non ha intenzione
di offendere i personaggi citati in alcun modo '