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Autore: babymicia    29/08/2012    0 recensioni
Katharina si trova a partecipare ad un'inaugurazione in maschera al Met. Il museo ha aperto una nuova ala riservata all'Ottocento e lei finirà per vagare in mezzo a quadri e armature alla ricerca del suo cellulare perso durante il cambio d'abito. Deve ritrovarlo perchè all'interno ci sono informazioni riservate riguardanti la casa di moda per cui lavora e se finiscono nelle mani sbagliate per lei sarà la fine.
Inizia così la sua avventura tra personaggi storici e personaggi in carne ed ossa che potrebbero stravolgere la sua personale storia, come un giovane ragazzo di nome Ian.
Genere: Commedia, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Un cellulare disperso e una damigella in pericolo

Un cellulare disperso e una damigella in pericolo

 

 

PROLOGO: Il Congresso di Vienna

 

Katharina si dà un’ultima occhiata allo specchio prima di lasciare il bagno delle signore adibito a camerino per quella sera. I capelli neri corvino sono fermati sopra alla testa in una elaborata acconciatura con soli due boccoli che le ricadono morbidamente sulle tempie. Non le piace la pettinatura, ma quello è il male minore. Il maggiore è lo stretto bustino con vere stecche di balena che le comprime non solo il seno ma anche i polmoni e i fianchi. Già fatica a respirare e a farle male la schiena per l’inconsueta postura eretta. Inoltre la gonna non la lascia muoversi agevolmente: vuoi per l’ampiezza esagerata dovuta alla “gabbia” sottostante, vuoi per gli strati numerosi che la compongono.

La giovane indossa una delle riproduzioni originali degli abiti dell’Ottocento. Non sa se sia una riproduzione strettamente fedele o meno, ma sa che non invidia affatto le poverette che un tempo erano costrette ad indossare simili abiti e che senza l’aiuto della sua amica non sarebbe riuscita ad allacciarsi quell’odioso corsetto. Ma senza la sua amica non sarebbe neanche a quella festa. E non sa se ciò sia un bene o un male.

Katharina è contenta di ritrovarsi all’interno di uno dei musei più importanti del mondo: il Met[1]. Nonostante la frequenza con cui viene a New York per lavoro, non ha mai avuto modo di fare un giro turistico per la Grande Mela o di godersi un po’ di sole a Central Park. Non fino a quel pomeriggio almeno. Infatti, giunta a New York per pranzo, ha deciso di fermarsi a mangiare proprio lì, sotto ai deboli raggi del sole di Settembre e poi di fare un po’ di shopping per negozi prima di raggiungere la sua amica, Juliette. Insieme sono arrivate al Metropolitan Museum of Art per assistere all’inaugurazione dell’apertura di una nuova ala, quella dedicata all’Ottocento. Ecco spiegato il suo vestito.

Non è molto contenta di dover indossare quella gabbia umana, ma tutti gli invitati sono obbligati a presenziare in abiti dell’epoca elargiti gentilmente dall’organizzatore dell’evento. Ma non è contenta di partecipare a quella festa anche perché molte delle persone che incontrerà quella sera saranno imprenditori noiosi accompagnati da giovani moglie oche. Non è la prima volta che partecipa ad eventi del genere e sa da chi è formato il pubblico, ma è la prima volta che lo fa per piacere personale. O meglio per piacere di Juliette.

Juliette è la sua più cara amica. Si sono conosciute in Italia, all’università, e nonostante la vita le abbia portate in direzioni diverse si sentono costantemente e quando possono si vedono. Juliette ama la storia in tutte le sue sfumature e quando è riuscita, non si sa come, ad ottenere due invitI l’ha praticamente ricattata per averla lì quella sera.

Dal canto suo, Katharina spera almeno di poter vedere anche altre sale del museo, come quella ad esempio riservata all’Egitto o a Roma.

<< Kate sei pronta? >> le chiede Juliette uscendo da uno dei bagni.

<< Sì, te? >> Katharina rivolge uno sguardo verso la sua amica, anch’essa fasciata da uno stretto corpetto e un’ampia gonna. Ha i corti capelli biondi nascosti da una parrucca bianca e i suoi occhi verdi brillano come diamanti.

<< Prontissima! Non vedo l’ora di andare di là! Sono le nove e un quarto, la festa è iniziata quindici minuti fa… sbrighiamoci! >> le dice guardando l’orologio da taschino e trascinandola fuori per un braccio come una bambina.

Katharina si chiede per la millesima volta che cosa l’ha convinta ad accontentare July e per la millesima volta si dà la stessa risposta. La sua momentanea disastrosa vita sociale e assente vita sentimentale. Ha voglia di cambiare aria e di divertirsi un po’ anche se solo per due giorni.

Per rimanere in tema, ha bisogno di un Congresso di Vienna!

Nel 1814-1815 si tenne il Congresso di Vienna con lo scopo di spartire e riorganizzare la cartina geografica dell’Europa dopo le guerre napoleoniche. Lei ha bisogno di organizzare nuovamente i vari “reparti” della sua vita dopo che le sue guerre private l’hanno distrutta. Prima i suoi genitori hanno divorziato, poi ha trovato un lavoro che la tiene impegnata tutti i giorni 24h su 24h e infine ha perso quasi tutte le sue amicizie.

Ora è arrivato il momento di seguire i due principi fondamentali del Congresso: quello di legittimità, ovvero quello che l’avrebbe rimessa a capo della sua vita, e quello di equilibrio, ovvero quello attraverso il quale avrebbe mantenuto una sorta di equilibrio tra i vari “reparti” della sua giovane vita; e non solo sociale e lavorativo, ma anche quello affettivo.

 



[1] Vorrei precisare che tutte le opere di cui farò nome, se non espressamente indicato, saranno inventate. Ho preso del Met solo il nome per dare una vaga idea del luogo in cui si svolgerà la vicenda.

   
 
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