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Autore: Mami Shimizu    29/08/2012    0 recensioni
«In tre giorni ti farò diventare un vero rappresentante di classe.»
Riuscirà Akio a trasformare quello svogliato di Shizuka nel miglior rappresentante di classe che quella scuola abbia mai avuto, o che possa desiderare?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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La scuola era iniziata da un mese ed oggi si sceglieranno i rappresentanti di classe. 
Un lavoro noioso ma, se si vuole rendere la classe migliore, bisognava vincere. 
Arrivai in classe e, dopo due ore di lezione, la professoressa uscì dalla classe, lasciandoci soli a decidere chi sarebbe diventato il rappresentante.
«… Chi vuole essere rappresentante?» Disse un compagno, mettendosi alla lavagna. Subito Akio, la ragazza dalla parte opposta della classe, alzò la mano. Aveva uno sguardo deciso. «Aaaah…» Sospirai, alzando lentamente la mano. Mi girai per un attimo verso Akio che mi guardava con aria furiosa.  Forse faccio ancora in tempo ad abbassare la mano.. Pensai, chiudendo la mano. 
«Bene… Chi vota per Shizuka?» Chiese il compagno alla cattedra.  Troppo tardi… Pensai, poggiando la testa sul banco. Più della metà della classe, svogliatamente, alzò la mano, votandomi
 «Chi vota per Akio, invece?» Per lei invece, meno persone alzarono la mano.
«È deciso allora. Shizuka sarà il rappresentante di classe. Akio, invece, sarà la vice-rappresentante. Potete ritirarvi.» Concluse poi, uscendo dalla classe insieme agli altri.
In poco tempo rimasi in classe da solo con Akio che continuava a guardarmi furiosa. 
«… cavolo..» Dissi tra me e me, preparando la cartella. Akio si avvicinò, sbattendo le mani sul mio banco. 
«Mi spieghi perché vuoi diventare anche quest’anno rappresentante di classe?! Due volte di fila non ti bastano?!» Mi urlò. Lentamente mi voltai verso di lei, schioccando la lingua. 
«Per i crediti extra..» Le risposi alzandomi, mettendo la cartella sotto il braccio per poi uscire dalla classe. Fiuuu.. Per fortuna me la sono cavata.. D’un tratto mi venne tagliata la strada e, davanti a me, comparve Akio, ancora più incavolata. 
«Non te lo permetto! Se io fossi diventata rappresentante di classe, avrei fatto qualcosa per migliorare la situazione! Non lo faccio per i crediti extra..!» Mi disse, stringendo la tracolla della borsa. «Spiacente ma non ho intenzione di cedere il mio posto. E poi, sei pur sempre il vice-rappresentante, no? Hai ancora il potere di cambiare le cose…» Le risposi con tono annoiato, girandole attorno. Velocemente, Akio mi afferrò la camicia, facendomi fermare. 
«Nessuno ascolta il vice-rappresentante.. Ascolterebbero solo te ma, dato che sei troppo svogliato nel fare le cose, non farai mai nulla per cambiare le cose.» Mi disse, mollandomi la camicia. 
«… Aaaah..» Sospirai, girandomi verso Akio. «Cosa pensi di fare allora?» Le chiesi poi. Lei alzò lo sguardò, guardandomi in modo deciso. «Tre giorni.» Disse poi. «..?» Io la guardai confuso. «In tre giorni ti farò diventare un vero rappresentante di classe.» Continuò. «… E come..?» Le chiesi, grattandomi la testa. Lei non mi rispose ma, velocemente, mi mise in mano un biglietto. Lo guardai e vidi un indirizzo. «È il mio indirizzo di casa. Stasera, alle 16:00, vieni a casa mia. Verrai a casa mia e ti addestrerò.» Concluse poi, andando via.
Io guardai ancora il biglietto. ..La vedo male… Pensai, mettendo il biglietto in tasca, tornando a casa.
 
***
 
Appena tornai a casa mia, mi buttai sul letto, mettendomi a guardare il biglietto.
È uno scherzo, vero..? È impossibile che mi abbia davvero invitato a casa sua. Pensai, iniziando a rotolare nel letto per poi cadere. Dopo essermi rialzato, mi misi a preparare la borsa.
«..Che fai?» Mi chiese mio padre dall’andito. «Starò a casa di una compagna per tre giorni..» Li risposi tranquillamente, girandomi verso di lui. Mio padre sgranò gli occhi. «… tre giorni..?» Ripetè. «Si...» «..ok..» Disse semplicemente, andando via. 
Dopo un po’ finii di preparare la borsa. Non c’era quasi nulla. Un cambio di vestiti, due libri di scuola, ed i pantaloni del pigiama. 
Chiusi la cerniera della borsa e, mettendomela in spalla, uscii di casa.
 
***
 
Camminai per una mezz’oretta, poi arrivai all’indirizzo segnato nel biglietto.
Un enorme condominio giallognolo di sei piani. Mi avvicinai al citofono ma, notando la porta aperta, entrai. Salii le scale, guardando continuamente le porte delle case, cercando di trovarne una con scritto il cognome di Akio. Arrivai al quarto piano e, finalmente, trovai la porta giusta. Suonai al campanello e, dopo un po’ mi venne aperta la porta. Davanti a me si parò una ragazza: In pantaloncini corti gialli con contorni neri, canottiera bianca e calzini. Si scostò velocemente i lunghi capelli dorati, mostrando dei grandi occhi violacei. 
«…Sei in ritardo. Entra.» Mi disse. «..?» Entrai, un po’ confuso. Possibile che..? Mi girai verso la ragazza, squadrandola tutta. «..! S.. sei Akio..?» Le chiesi, stupito. «Ma sei cieco?! Certo che sono io..!» Mi rispose lei infastidita. «Ah… ahahahah!» Mi misi a ridere. «Che hai da ridere?!» Mi urlò. «..nulla.. È solo che, guardandoti bene, sei davvero carina..» Le risposi, sorridendole leggermente. Lei arrossì di colpo. «Sm-smettila con queste sciocchezze..! ..Poggia la borsa nella camera degli ospiti..» Mi disse, indicandomi una stanza, per poi correre in bagno. Mi incamminai verso la stanza e, dalla porta vicino, uscì una donna. Di giovane d’età, era alta, dai capelli corti neri e gli occhi castani. «..?» Si fermò a guardarmi. «Piacere. Io sono-» Non riuscii a presentarmi che la donna mi interruppe. «Naaah! Voglio indovinare!» Disse, sprizzando felicità da tutti i pori. «Tu sei il ragazzo di Akio, giusto?» Mi chiese sorridendo. «Che bello! Devo ammettere che ero scettica sul fatto che Akio trovasse un ragazzo ma, cavolo, eccoti qua!» Aggiunse, andando verso la porta. «Io vado a lavoro. Prenditi cura di Akio!» Concluse poi, uscendo di casa. «…mah.» Non feci caso a quello che aveva detto la donna, ed andai a poggiare la borsa. Dopo un po’ entro in camera Akio.  
«… Iniziamo la lezione.» Disse semplicemente, sedendosi attorno al tavolo al centro della stanza. 
«… Abiti sola con tua madre..?» Le chiesi, interrompendo lo “studio”. «No. Abito con mia sorella. Perché..? L‘hai incontrata?!» Mi chiese, un po’ preoccupata. «..si..» Le risposi io, un po’ titubante. «Che cosa ti ha detto..?» Mi chiese poi, a voce bassa. 
«.. Mi ha scambiato per il tuo ragazzo. Dice che non si aspettava che tu trovassi un ragazzo e poi mi ha detto di prendermi cura di te.» Le risposi, poggiandomi al tavolo. Akio tirò un sospiro di sollievo. «Mmm.. Cosa stai nascondendo?» Le chiesi poi, fissandola intensamente. Akio s’irrigidì. «..N-nulla..! E poi, anche se stessi nascondendo qualcosa, tu saresti l’ultima persona alla quale lo direi!» Mi rispose, alzandosi. «..La lezione è finita.» Aggiunse, uscendo dalla camera. 
«…Aaaah!» Sbadigliai, sdraiandomi a terra. Ma si può sapere che cos’ha? Non che mi importi conoscere il suo segreto ma, dato che per tre giorni vivremo insieme, almeno un po’ dovremmo conoscerci… Pensai, chiudendo gli occhi. 
Mi risvegliai dopo non so quando, trovando la sorella di Akio a fissarmi. 
«Va tutto bene..? Se vuoi dormire, c‘è un letto dietro di te.» Mi disse, sorridendo dolcemente. «..M-mi scusi..» Le risposi, alzandomi. «Ero sovrapensiero e, senza accorgermene, mi sono addormentato..» Aggiunsi poi. «Ah..! Mi chiamo Shizuka..» Le dissi poi, presentandomi. Lei mi sorrise. «Piacere. Io mi chiamo Tsukiko.» Mi rispose. «Vabbè. Ti lascio dormire.» Aggiunse sbadigliando. «Come puoi vedere, anche io sono stanca. Ahahahah! Buona notte.» Disse poi, uscendo. ..che persona gentile. Pensai, uscendo dalla stanza a mia volta, andando in bagno. 
Aprii la porta e, davanti alla doccia trovai Akio in asciugamano, che aveva appena finito di farsi il bagno.
«Eh…?» Akio si mise a guardarmi, rimanendo davanti alla doccia. «…» Io non dissi nulla ma rimasi immobile. «..ehm… dovrei usare il gabin-» Le parole mi si spezzarono in bocca, dato che Akio, arrabbiata, mi tirò in piena faccia un secchio. 
«Esci subito!» Mi urlò poi, afferrando una spugna. «..Scusa..!» Le dissi, uscendo dal bagno, chiudendo la porta dietro di me per poi appoggiarmi ad essa. Dalla camera in fondo, si affacciò Tsukiko e, dopo avermi rivolto un sorriso malizioso, rientrò in camera.
Rimasi affianco alla porta del bagno, aspettando che Akio uscisse. Dopo una mezz’oretta Akio uscì. Si fermò alla porta del bagno, guardandomi male, poi tornò in camera sua. Entrai in bagno dove, finalmente, potei liberarmi. 
..questo odore… Pensai, portando il naso in alto. Lo riconosco..! È l’odore del liquido seminale!  «Ma..?» Mi guardai le mani. «..Io non ho ancora fatto nulla.. E poi, se lo facessi, Akio mi ucciderebbe…» Dissi tra me e me, alzandomi. «… Mah. Non è affar mio.» Dissi, tornando in camera, per poi andare a dormire.
 
***
 
Mi svegliai di mattina presto, mi preparai ed uscii dalla camera. Appena uscito, mi trovai davanti Akio, già pronta e sveglia.
 
«Alla buon’ora. Andiamo a scuola.» Mi disse, imbracciando la borsa. 
«..Aaaah.. È ancora presto..» Mi lamentai, prendendo la cartella. «Prima andiamo meglio è! Muoviti.» Mi rispose, aprendo la porta di casa. Io la seguii.
Arrivammo a scuola con quasi quaranta minuti d’anticipo e, dopo molto tempo, iniziarono le lezioni. 
Passarono cinque ore di lezione. Non ero per niente sollevato al sapere che le lezioni erano finire perché, tornato a casa di Akio, avrei dovuto lavorare ancora di più. Dalla stanchezza, mi accasciai sul banco ed Akio mi dovette trascinare a forza fino a casa. Tornammo a casa non trovando nessuno e, dopo dieci minuti di riposo, la “lezione” iniziò.
Dopo due orette di lezione ininterrotta, Akio si alzò per andare in bagno. 
«Aaaah…» Sospirai. «Il bagno servirebbe anche  me..» Aggiunsi poi, sdraiandomi a terra, chiudendo gli occhi, addormentandomi.
Mi svegliai all’improvviso perché qualcosa mi premeva la faccia. Aprii gli occhi lentamente, trovandomi il piene di Akio davanti al naso. 
«Hai intenzione di dormire ancora per molto?» Mi chiese, premendo ancora di più. «…La mia intenzione era quella..» Le risposi, richiudendo gli occhi. «Svegliati!» Mi urlò, premendo sempre di più. «…Il tuo piede..» Dissi a voce bassa. «Mh?» Akio diminuì la forza sul piede. «Ha un buon odore..» Le risposi, sorridendo leggermente. Improvvisamente Akio diventò rossa, mi diede un calcio in faccia e poi corse in camera sua. «…» Ma chi la capisce.. Pensai, andando in bagno.
Dopo essere uscito dal bagno, mi avvicinai alla porta della camera di Akio. Probabilmente mi devo scusare.. Anche se non credo di aver detto qualcosa di così sbagliato.. Pensai, piegando la testa di lato. «Aaaah..» Sospirai, bussando. Akio non rispose. Bussai un’altra volta ma non sentii risposta. «…» Un po’ preoccupato, avvicinai l’orecchio alla porta, sentendo strani gemiti. «..? Starà male..?» Dissi a voce bassa, portando la mano sulla maniglia, abbassandola. La porta è aperta.. Pensai, spalancandola. Sollevai lo sguardo e, sul letto, con la schiena rivolta verso l’ingresso, c’era Akio che se ne stava con la schiena ricurva, come se stesse nascondendo qualcosa, continuando a gemere. Mi avvicinai, cercando di farmi sentire. Arrivai vicino a lei e, allungando il collo per vedere che stava facendo, notai che si stava masturbando. Come la vidi, piegai la testa d’un lato, confuso. Ma quello è.. «..Un pene?!» Dissi a voce alta senza neanche accorgermene. Di scatto Akio si girò con, in volto, un’aria spaventata. «…Ehm..» Non sapevo che dire. L’unica cosa che feci fu girare lo sguardo da un’altra parte. Velocemente, Akio si sollevò i pantaloni e, con il lenzuolo, si coprì fin sopra la testa. «…» Mi girai verso di lei un po’ preoccupato. «..A.. Akio..» La chiamai. «Esci!» Mi urlò lei. «…No.» Le dissi, stringendo il pugno. «Vuoi rimanere qui a prendermi in giro? A darmi del deviato e cose simili?!» Mi chiese a voce alta. «.. È una cosa di cui mi vergogno..» Aggiunse poi, iniziando a singhiozzare. «Perché te ne vergogni?» Le chiesi, togliendole il lenzuolo da sopra la testa. «…Mi sono sempre conciato così e nessuno mi ha mai scoperto, ed ora, la persona che mi piace, scopre la verità trovandomi con i pantaloni calati.. Come posso non vergognarmi?!» Mi urlò. «È tutto qui?» Le chiesi. Lei si girò verso di me, con le lacrime agli occhi. Io mi calai i pantaloni insieme alle mutande. «Guarda. Io non mi vergogno..» Le dissi, mettendo le mani ai fianchi. Akio non disse nulla ma, arrossendo, si coprì gli occhi. «..Che.. Che stai facendo..?!» Mi chiese. «Tu hai detto che ti vergognavi a farti vedere nuda da me, no? Bhe, se stiamo nudi insieme, non dovresti aver problemi.» Le risposi. «..Tu sei uno stupido.. Entri in camera mia, mi trovi a masturbarmi e, per finire, mi sbatti in faccia quel “coso” in piena erezione..!?» Urlò, girandosi. «In piena cosa..?» Le chiesi, guardando in basso. «…» Ah. E chi se n’era accorto.. Pensai, grattandomi la testa. «Copriti!» Mi gridò poi Akio. «…» Non le risposi ma la tirai per il braccio, mettendoci faccia a faccia.
«..C-che pensi di fare..?!» Mi chiese, cercando di allontanarsi. Io feci un profondo respiro. «..di chi pensi sia la colpa della mia erezione..?» Le risposi io, prendendole le mani, portandole sul mio membro. «…Che..?» Mi chiese Akio, cercando di allontanare le mani. «Prenditi le tue responsabilità.» Aggiunsi, facendo afferrare il mio membro da Akio. «Ugh..! È.. È strano…» Disse Akio chiudendo gli occhi. «…Sei troppo carina..!» Gridai, buttandola sul letto. «..C-che cos‘hai..?» Mi chiese Akio, stringendo le gambe. …è troppo carina.. Pensai, levandoli, con forza, i pantaloni, lasciandolo scoperto. «..!» Velocemente Akio si portò un cuscino a coprirsi la faccia. «..Che fai..?» Li chiesi, avvicinando la testa verso di lei. «…M.. mi vergogno.. In questo modo tu puoi vedere la mia parte più imbarazzante.» «..!» Al sentire quelle parole rimasi a bocca aperta. N..non me l’immaginavo così.. Pensai, avvicinandomi a lei, togliendole il cuscino dalla faccia. Tolto il cuscino, vidi il suo volto completamente rosso, rigato dalle lacrime. «… s-scusami..» Le dissi, allontanandomi. «Credo di essermi fatto prendere la mano… è che.. Eri così carino e non ho saputo resistere.. Dovevo pensare prima a cosa sentivi tu..» Conclusi, piegando la testa all’indietro, sospirando. Akio si spinse verso di me, mettendo le braccia attorno allo stomaco. «..Se non sbaglio, prima ti ho detto che mi piaci.. Poi, quelle lacrime sono.. D-di ..gioia..?» Mi disse guardandomi. «..V-vorrei diventare una.. Una cosa sola con te…» Aggiunse poi, distendendosi nel letto. «..Sei sicura..?» Le chiesi avvicinandomi, portando due dita a “grattarli” l’ano. «Ngh.. Non fare così..» Disse a voce bassa Akio, stringendo il lenzuolo. «…ok. Tanto sono ancora eretto da prima, quindi..» Le risposi, preparandomi a penetrarla. «Faccio lentament-» Non finii la frase che Akio, con i piedi, mi tirò a se, facendosi penetrare in un colpo. «..! Ngh.. Aaaaah!» Urlò, stringendomi con le gambe e con le braccia. «.:Tutto bene!?» Le chiesi preoccupato. Dai suoi occhi iniziarono a scendere delle lacrime. «..si..» Mi rispose con voce tremolante. «Se sono con te, posso sopportare il dolore…» Aggiunse, sorridendomi. Senza pensarci due volte, la baciai, iniziando a muovermi avanti ed indietro. Dopo un po’ di tempo, sentimmo la porta di casa aprirsi.
«Eeeehi! Sono tornata!» Era Tsukiko. M’irrigidì. Sono fregato! Pensai, cercando di allontanarmi da Akio. Subito mi fermò. «..non ancora..» Mi disse a voce bassa, stringendomi a se. «Ma c‘è tua sorella..!» Le risposi. «Finché stai dentro di me, rimarrà la mia prima volta. Voglio che sia… indimenticabile…» Aggiunse, baciandomi delicatamente. 
Dopo un’ora, finimmo. 
Mi alzai dal letto, avvicinandomi alla porta, quando Akio mi abbracciò da dietro.
«..Ehi.. Puoi venire a trovarmi quando vuoi…» Mi disse poi, tornandosene sotto il lenzuolo. 
  
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