We found love in a hopeless place

Prologo

La prima sera di Sebastian nel dormitorio della nuova scuola dove si è appena trasferito, il ragazzo viene accolto con allegria dai suoi compagni di corso. Sebastian non sa che piega sta per prendere la sua vita, semplicemente non lo immagina. E’ di buona famiglia, ben educato, appena timido e fondamentalmente innocuo. Non è uno di quei viziati figli di papà che ostentano le proprie possibilità economiche o almeno, di certo, non è per quello che si è trasferito alla Dalton. Semplicemente i suoi genitori lo hanno spedito lì, preoccupati dagli atti di bullismo che Sebastian aveva dovuto subire alla scuola pubblica: un gruppo di giocatori di football della scuola lo aveva picchiato, deridendolo pubblicamente, durante il ballo di fine anno. Sebastian aveva passato la sera in ospedale, tuttavia senza riportare conseguenze gravi. Ma non era stato solo un braccio ingessato a convincere i suoi genitori a trasferirlo, quanto le continue spinte contro gli armadietti, la nuova auto imbrattata con scritte oscene, i numerosi lividi che avevano scoperto sul corpo del figlio. Così avevano scelto la Dalton, una prestigiosa scuola privata, uno di quegli istituti che non tollerano la violenza e il bullismo. Una scuola maschile; ciò non rendeva triste Sebastian, che, a dirla tutta, non sentiva affatto la necessità di avere amicizie femminili.

La prima sera di Sebastian nel dormitorio della Dalton è una grande festa. Quel calore che gli è stato negato durante i tre anni di scuola pubblica viene ampiamente risarcito dalle pacche che gli altri ragazzi gli mollano sulla schiena, dai loro sorrisi confortanti, dalle birre che gli passano.

“Hei, hei, hei, un brindisi a Sebastian!” urla un ragazzo biondo, alzando un bicchiere e barcollando.

“Jeff, fermati, ti prego!”, ride un altro afferrando Jeff per il blazer.

Mentre beve un altro bicchiere, Sebastian fantastica. Ecco una cosa che amerà sicuramente di quella scuola: l’uniforme. Centinaia di studenti in camicia e cravatta, centinaia di blazer su centinaia di bei ragazzi, centinaia di pantaloni che fasciano centinaia di gambe maschili. Sebastian arrossisce, sorpreso da quei pensieri così inadatti a lui; meglio mettere da parte l’alcol prima di combinare qualche guaio.

“Sebastian?” un ragazzo moro gli porge la mano, con gentilezza. “Piacere, sono Thad, se hai bisogno di qualsiasi cosa, io sono qui.”

Sebastian stringe con piacere le dita di Thad, con un grazie imbarazzato. Sa che avrà bisogno della guida di qualcuno, in quel nuovo mondo.

“Da quanto sei alla Dalton?”

“Tre anni. Sono del quarto anno, come te”, risponde gentilmente Thad. “Come mai ti sei trasferito?”

Sebastian si morde un labbro, osservando con preoccupazione Jeff cadere da una sedia, tra uno scoppio di risa generale.
“Sono gay”, risponde infine, procurando un risolino da parte di Thad.
“Beh se non te ne fossi accorto, non sei l’unico qui. Ad ogni modo, nessuno ti darà fastidio a causa di questo.”

La conversazione civile tra i due viene interrotta da un ragazzo chiaramente ubriaco che inciampa con un risolino e si aggrappa a Sebastian.

“Oh mio dio, Nick!”

“Opssss” Nick ride, premendo una mano contro la bocca, prima di tentare di riacquistare un minimo di dignità “Gli stai ripassando le regole, Thad? Gli servono, chiaramente.”

Thad alza gli occhi al cielo, porta una mano sulla spalla di Sebastian e lo allontana da quella folla di ubriachi, conducendolo verso un angolo della stanza.

“Nick è ubriaco, ma ha ragione. Sebastian Smythe, devo dirti una cosa. Prima regola della Dalton: stai lontano da Blaine Anderson.”

La mia prima long, sono emozionata.

Giuro, non so come mi è venuto in mente. Forse perché tutti detestano il personaggio di Sebastian (e io lo amo, ma vabè) e la sua stronzaggine (e io lo amo proprio per quello, ma ok); così ecco un Sebastian dolce e timido + un bad!Blaine (che non è niente male) + bonus: Usignoli = il delirio. Altri personaggi appariranno successivamente ;)

Grazie a chi legge e recensisce, siete bellissimi.

-Demolition