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Autore: stoneed    30/08/2012    2 recensioni
Sono i giorni in cui Peeta e Katniss rimangono intrappolati nella grotta. Dall'altra parte dell'arena c'è anche un'altra coppia che spera di tornare a casa insieme. Un'altra coppia che imparerà a conoscersi nell'arco di pochi giorni e a riscoprire la forza e il coraggio . Un'altra coppia che troverà nell'altro un ultimo ricordo da portare con sè nella vita o nella morte , un'ultima cosa bella a cui aggrapparsi prima dell'inevitabile.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio dominava quella fredda serata . L'arena non emetteva alcun suono , se non il fruscio del vento e lo scorrere del ruscello .

Avevamo spostato la nostra tenda dalla Cornucopia alla foresta , per non rimanere scoperti . Ormai eravamo soli . Io e Cato . I nostri alleati erano morti e non eravamo forti abbastanza da difenderci nel caso un tributo si fosse fatto vivo. Così abbiamo deciso di nasconderci per un po' . Giusto il tempo di recuperare le forze,poi saremmo tornati a caccia.

 

Il giorno prima avevano annunciato il cambio del regolamento . Io e Cato stavamo per allontanarci , avremmo dovuto scogliere l'alleanza rimasti solo noi due , ma dopo quell'annuncio capimmo che non tutto era perduto . Noi saremmo potuti tornare a casa. Insieme. Nessuno ci avrebbe sconfitti . Nessun altro tributo era forte più di noi due messi insieme , e non rimaneva nessun'altra coppia se non Katniss , la ragazza di fuoco , e quell'insulso ragazzino innamorato, che praticamente era già fuori gioco grazie alla lama tagliente della spada di Cato.

Quando la voce di Claudius finì di risuonare nell'arena , dopo che quelle semplici parole riportarono speranza e gioia nei nostri visi , io e Cato ci guardammo e per la prima volta gli vidi stampato in faccia un sorriso. Dopo pochi istanti mi porse la mano , io gliela strinsi con in faccia un'aria provocatoria e lui , inaspettatamente , mi strinse a se. L'abbraccio durò poco più di qualche secondo , ma finalmente mi sentì protetta. Finalmente, da quanto i giochi erano iniziati, iniziai a fidarmi di lui. Sapevo che da quel momento non mi avrebbe fatto del male; e anche se prima non mi aveva mai dimostrato ostilità , ora avevo la certezza che non mi sarei ritrovata una spada conficcata nel petto nel bel mezzo della notte.

Pensammo subito di spostare la tenda e le provviste , dato che ora ognuno avrebbe dovuto non solo provvedere alla sua sicurezza , ma anche a quella del compagno .

 

Ora in quella silenziosa notte sedevo sull'erba umida ad aspettare l'alba. Il mio turno di guardia sembrava non finire mai . Guardai per un attimo Cato steso all'interno della tenda. Non aveva in mano spade , coltelli o lance , come suo solito ; ma aveva le braccia incrociate e la testa appoggiata ad uno zaino . A quanto pareva, anche Cato sentiva di potersi fidare.

Un rumore mi riportò alla realtà . Un movimento . Uno spostamento d'aria . Mi girai di soprassalto, ma non vidi niente. Seguirono alcuni secondi di silenzio, ma di nuovo sentii un rumore alle mie spalle.

<> Urlai in preda al panico.

Subito il mio compagno uscì dalla tenda

<> Mi chiese frastornato

<> Risposi.

Cato mi guardò e subito dopo si addentrò tra gli alberi.

<> Gli strillai spaventata

<Non temere . Tornerò a proteggerti tra un attimo>> Mi disse con aria provocatoria.

Lo guardai ,con aria sbigottita e anche un po' infastidita ,allontanarsi.

Tornò qualche minuto dopo con un coniglio mezzo morto in mano .

<> Mi chiese ridendo.

Non risposi.

<> Continuò.

<< Bene . Allora visto che ormai sei sveglio vado io a dormire >> Dissi senza neanche guardarlo e dirigendomi nella tenda.

Ero furiosa con me stessa. Avevo fatto la figura della stupida. Ero stata patetica ad allarmarmi così . E mi ero fatta anche prendere in giro.

Avevo fatto strage di vittime nell'arena fino ad allora . Con i miei coltelli avevo torturato tributi e mi ero divertita a squartare gli animali … ed ora? Mi lasciavo impaurire da un insignificante, stupido rumore.

 

Che c'è? Ti preoccupi per me? Non temere. Tornerò a proteggerti tra un attimo.

 

Ripensavo alle parole di Cato.

Ma chi si credeva di essere? Non si era mai rivolto a me in questo modo e cominciava a starmi nettamente sui nervi. Forse era meglio se quello stupido regolamento non fosse mai cambiato. E poi io sapevo cavarmela benissimo da sola.

Dopo che smaltii la rabbia , mi addormentai.

Mi risvegliai accompagnata dal rumore delle gocce che si infrangono sulla terra . Cato sedeva all'estremità dell'ampia tenda. Guardava fuori. C'era una tempesta . Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.

<> annunciò lui.

<< Non capisco … >> borbottai.

<< Questa tempesta va avanti da troppe ore ed è innaturale >>

<< Vogliono tenerci qui dentro a vita?>>

<< Non ne ho idea. Per adesso abbiamo cibo e acqua a sufficienza per due giorni . Ho già controllato >>

<< Sicuro che non sia solo passeggera? >>

<< Non posso saperlo . Ma è meglio essere preparati al peggio>> Rispose infine Cato.

Passarono due ore interminabili, durante le quali io e Cato non aprimmo più bocca se non per mangiare e bere.

Stavamo seduti, l'uno di fronte all'altro, a giocherellare con le armi o a guardare il tempo.

Quando all'improvviso la voce di Cato ruppe il silenzio.

<< Sai... Mi dispiace per ieri. Sono stato... irritante . Hai fatto bene ad essere prudente . Devi avvisarmi per ogni possibile pericolo>> esclamò.

<>

Furono le uniche parole che riuscii a pronunciare.

Avevo trascorso molto tempo con Cato nell'arena e al campo di addestramento, ma mai e poi mai si era scusato con me per qualcosa ..o quantomeno non era mai stato così aperto. Il massimo dei nostri discorsi erano sempre stati domande e risposte a monosillabi.

<> Mi chiese.

Cato , il forte e coraggioso guerriero ,che si dimostra fragile e vulnerabile ai miei occhi.

<< Mio padre mi picchiava e mia madre mi ha abbandonato . Quindi direi di no>> Risposi.

Volevo spiazzarlo e credevo di esserci riuscita.

<< Ah...>> Ora Cato guardava a terra.

<< A te invece ? >> Azzardai.

<< Mia sorella . Più di qualsiasi altra cosa>>

<< Eravate molto legati?>> Chiesi senza quasi pensarci.

<< Si. Noi... parlavamo di tutto>>

<< Sai... quando nel Distretto andavo ogni giorno ad allenarmi ...sentivo sempre parlare di te >> Dissi per cambiare argomento , notando che quei ricordi lo rattristivano.

<< Ah si? Io ti ho notato varie volte lanciare i coltelli . Sei molto brava , inutile dirlo>>

Un....complimento?!

<< Grazie >> Dissi guardando a terra .

Che evoluzione c'era stata tra di noi nel giro di qualche ora.

La conversazione finì lì , ma era di sicuro un inizio.

Aspetta …. un inizio di cosa?

Solo a pensare la parola amicizia mi si rivoltò lo stomaco, quindi scacciai quei pensieri e mi addormentai.

 

 

 

** Angolo autrice **

Alloraaaaaa. Quante cose da dire!

Prima di tutto.... Finalmente sono riuscita a creare una fanfiction su Clato! Ne avevo lette così tante e non vedevo l'ora di inventarla una io.

E questo è ciò che è uscito!

Avendo già scritto una one-shot , ho deciso di cimentarmi in qualcosa di più complesso . In realtà inizialmente non sapevo quanto sarebbe diventata lunga, ma scrivendo scrivendo... ho deciso che sarebbe stato meglio non affrettare le cose e dividere la storia in più capitoli.

Spero tanto che vi piaccia ! Perchè ho ancora in mente tante cose e mi piacerebbe molto poterla continuare … ma se non sarà recensita sarà inutile. Quindi lasciate anche un piccolo commentino se vi va … giusto per spronarmi a continuarla! ( E' pur sempre la mia seconda fanfic, quindi non siate troppo cattivi :P )

In programma ci sono tanti colpi di scena ed emozioni !

Baciiiiiiiiii

Debbie 

  
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