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Autore: CarotaSbiadita_    30/08/2012    0 recensioni
Non vi prometto cavalieri erranti e draghi sputa fuoco, ma vocabolari di greco e vecchie professoresse rachitiche.
Questa sono io, che mi piaccia o no.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Pronti a partire.

Seconda ora,Greco.
La simpaticona della Sorrentino ha ritenuto necessario punirmi per il mio linguaggio “inappropriato”, io trovo inappropriato le sue calze abbronzanti  che le fanno le gambe color cioccolato quando il resto del corpo è più bianco del  latte.
“Mannino allora,mi declini l’articolo” e vai con lo sguardo da vipera!
Almeno una cosa era andata bene in quella giornata, mi aveva chiesto qualcosa che sapevo.
Lo declinai bene, nei limiti del decente, ma secondo voi a quella può andare bene qualcosa? Chi nella propria testa ha risposto no ha vinto un milione di euro.
“Il genitivo plurale ha un accento acuto non grave” sputò.
“Professoressa non pretenda troppo” disse quella tria di quint’ordine di Lola.
“Infatti Professoressa non pretenda che la signorina Loffredo abbia un comportamento meno lascivo e dissoluto”sorrisi.
Bhè almeno avevo ammutolito anche io, due a uno per Langella, il prof. di Religione.
Il resto dell’ora trascorse abbastanza lentamente, la Sorrentino si fumò le sue due belle sigarette fuori, lasciandoci soli in classe come al solito.
Io e Mara, ascoltammo solo musica, senza scambiarci una parola. Lei mi capiva alla grande, capiva quando avevo voglia di parlare e lasciava sempre che io parlassi liberamente.
Era così tra di noi, nessuno faceva domande, lasciava l’altra libera di parlare a tempo debito.
Questo fa parte della lista dei motivi perché la amo.
L’ultima campanella della giornata suonò e io mi fiondai fuori già con il casco in testa.
Mara era dietro di me pronte per andare a casa sua. Stavamo percorrendo il vialetto d’uscita quando una macchinina elettrica tutta rosa rosa shocking con due “L” incrociate sulla fiancata ci taglia la strada.
Dentro c’è quella troia di Lola, che ci fa l’occhiolino e parte.
Povera macchina, mi fa pena, anche Paris Hilton la troverebbe tamarra e cafona.
Arriviamo da Mara e parcheggio.
Ad aprirci la porta è Adelaide la cameriera, Mara da piccola la chiamava “Laide” e questo nome la segue ancora oggi.
“Tesori miei com’è andata oggi?” e ci abbraccia forte.
“La domanda di riserva?” le chiedo con gli occhi da cucciolo.
Ride e ci fa sedere a tavola, dove ci aspettano le gemelle, Bea e Sara, Luca il fratello maggiore di Mara, sua madre e suo padre.
Mi è sempre piaciuta la sua famiglia, pranzano e cenano sempre tutti assieme, la mia invece fa a gara a chi si vede meno da quando papà se n’è andato.
Ci si vede a stento la sera, solo per la cena, poi ognuno prende vie diverse.
La famiglia di Mara invece non è la famiglia per eccellenza, ma un insieme di persone che insieme non stoneranno mai.
Le gemelle hanno 8 anni e sono fissate con la danza, non smetterebbero mai di ballare, anche quando sono a tavola muovono le gambe sotto il tavolo facendo arrivare calci a tutti.
Luca non l’ho ancora ben decifrato, è dolce basta che non entri nel suo spazio, è uno spirito libero.
La madre si Mara si chiama Camilla ed è un’artista, ha una galleria d’arte in centro ed è grandiosa.
Il padre invece si chiama Luigi ed è fissato con la fotografia. La prima volta che andai a casa loro mi scattò un sacco di foto con la Polaroid, dice che le persone in foto diventano eterne, che nel momento in cui le immortali diventano tue.
Magari fosse così…..
Amo trascorrere del tempo a casa loro, sono benestanti ma non se la tirano come qualcuno di mia conoscenza.
Hanno una casa enorme , ognuno ha la sua camera, tranne le gemelle che dormono assieme, non si dividono mai.
Anche loro come me e Zorro hanno un segno distintivo, i capelli rossi.
Tutti uguali, tranne quelli di Camilla e Mara che sono ricci, corti e rossi.
Bea,Sara e Luigi li hanno lisci.
E poi c’è Luca, che non so che capelli siano, so solo che sono l’incendio in cui vorrei bruciare.
Dopo pranzo andammo in camera di Mara, studiammo quello che basta per arrivare alla sufficienza e poi arrivò la triste notizia.
“Stasera c’è una festa organizzata dal Classico e dallo Scientifico, ci andiamo vero? Ho preso il biglietto anche per te”
“Scientifico….quindi ci sarà anche lui, ok non vengo”
“No tu vieni, ti prego,ti prego,ti pregooooooo”
“Non ho nulla da mettermi buttai lì” che cosa cretina da dire quando sei con la ragazza che ha un grande magazzino al posto dell’armadio.
“Ho preso dei nuovi vestitini dall’Abercrombie ieri, te ne presto uno”disse.
“Sarebbe stato meglio se avessi preso due modelli dell’Abercrombie” e ridemmo tutte e due.
“E dai vieni, ti prego, è tutto organizzato, ci porta Luca con la macchina, ci saranno anche i suoi amici in macchina” e mi strizza l’occhio.
“Vabbene, ma solo perché ci saranno i suoi amici, approposito, quinti di loro ti sei fatta?”
E VIA ALLA LOTTA CON I CUSCINI, YHEAAAAAAAAAAAAAA!!
Passammo il pomeriggio a prepararci, alla fine mi misi un vestito corto a righini sottili blu e bianco, senza spalline. Scarpe con il tacco blu e porchette bianca. I capelli legati in una treccia a spina di pesce e solo la matita blu intorno a gli occhi. Ah dimenticavo, Mara oltre ad avere un grande magazzino ha anche una profumeria, quindi ne approfittai e mi misi un po del suo Alien.
Lei indossò un abito rosso, con dei fiori hawaiani qua e là, eccentrico ma con stile, solo le labbra color ciliegia e i capelli come i miei.
Luca entrò senza bussare e ci guardò per dei secondi che forse solo a me parvero eterni.
“Pronti a partire se ci degnate della vostra presenza”disse. 



Angolo autrice.
Fa cagareeeeeeee.Ok si.
Jajajaja commentateeeeee<3<3
XOXO <3
  
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