“C’era una volta tanto tempo fa, una casa incantata, in
questo stesso bosco, dove vivevano folletti maghi e fatine di ogni tipo! Queste
creaturine magiche e silenziose,
vivevano in pace con la natura, facendo scherzi ai bambini che andavano a
giocare nel bosco, e ai loro genitori, ma erano scherzo innocenti, perché loro
erano buoni. E si narra che quando fa buio nel silenzio della notte, è
possibile trovare qualche folletto vagabondo o qualche fatina dispettosa in
giro, per la gioia dei bambini di scoprire la magia. “
“Signora Rose, ma è una storia bellissima, ci sono davvero
le fate qui?”
Chiese una vispa, e completamente immersa nel mondo dei
sogni , Serena di soli 4 anni.
“Certo S che ci sono, e hai sentito, possiamo andare a cercarli”
Blair era sempre stata sognatrice sì, ma ciò che le piaceva
di più era trasformare quei sogni in realtà.
“Bambine no, non si
può andare nel bosco, è pericoloso, soprattutto a quest’ora, andremo domani
mattina” rispose con un sorriso bonario la Signora Rose Van Der Bilt.
“Ma domani mattina non ci saranno le fate” replicò Blair
“Suvvia Blair vedrai che riuscirai a vederle”
“E come?” domandò Serena sempre più addentrata nel mondo dei
sogni
“Nei vostri sogni, vi verranno a far visita stanotte mentre
dormite”
“Oh che stupidaggine, lo sanno tutti che non esistono fate o sciocchezze simili”
“Sta zitto Bass” lo rimproverò con tono dispotico la piccola
Blair, che proprio non sopportava quel bambino capriccioso e arrogante che
doveva sempre porre fine alle sue fiabe.
“Io dico solo la verità e tu sei un illusa se credi
ancora a queste cose!”
Blair era sull’orlo delle lacrime, e Chuck cominciava a
dispiacersi nel vedere gli occhi da cerbiatta della sua bambolina di porcellana
riempirsi di lacrime.
“Chuck, smettila di dire certe cose, su Blair entriamo
dentro” Nate come un perfetto principe azzurro, dispiaciuto nel vedere Blair in
difficoltò era intervenuto in sua difesa, e Chuck come sempre faceva la parte
del cattivo, anche se poi se ne pentiva.
“Sì andiamo a dormire, così vedremo le fate B” Serena la
prese per mano e insieme si incamminarono dentro casa, seguite a ruota da Nate,
Chuck e la Signora Rose che nel frattempo
era andata a prendere dell’acqua per spegnere il falò.
Serena e Nate si erano addormentati subito, Serena soprattutto
perché non vedeva l’ora di conoscere le
fatine, ed era sicurissima che ce ne fossero due identiche a lei e Blair che la
sarebbero andata a trovare, mentre Nate, semplicemente perché era stanco e
amava dormire.
Chuck invece non riusciva a dormire, avrebbe voluto chiedere
scusa a Blair e dirle che si sbagliava, ma come sempre Nathaniel aveva rovinato
i suoi piani, e ora Blair lo avrebbe odiato per aver infranto la sua favola.
Blair invece continuava a pensare che forse Chuck aveva
ragione, che le fate non esistevano, e che l’unico modo per scoprire se era
così era andare nel bosco, ma non poteva.
Mentre pensava queste cose Blair si sentì ticchettare sula
schiena.
“Blair, sei sveglia? Blair?”
“ora sì, Bass! Grazie a te!” non poteva di certo dirgli che
non riusciva a dormire perché continuava a pensare alle fate, o l’avrebbe presa
ancora in giro.
“Beh allora muoviti e alzati” sentenziò con ovvietà il
piccolo Bass
“cosa? Sei forse impazzito?”
“No che non lo sono, vuoi vedere le tu stupide fate o no?!”
“certo ma non riesco a capire, hai deciso di saccheggiare la
cantina dei vini del nonno di Nate per caso?”
“Blair, ti facevo più perspicace, andiamo nel bosco a
cercare le tue fate, ok?”
“IO SONO PERSPICACE BASS”
Chuck la guardò aspettando una risposta che non tardò ad
arrivare:
“Aspetta in secondo vuoi andare davvero a cercare le fate
nel bosco con me?” disse con un
luccichio speranzoso negli occhi Blair.
Chuck annuì e ben
presto i bisbigli cessarono. Blair
decise che non si sarebbe cambiata, avrebbe fatto troppo rumore, così si lasciò
addosso il suo pigiamino di seta rosa antico, e inossò solo le ballerine, del
medesimo coloro del pigiama e la giacca bianca, le sarebbe dispiaciuto rovinare
il suo bel pigiamino, ma per vedere le fate avrebbe fatto questo ed altro.
Chuck ebbe la sua stessa idea infatti rimase in pigiama indossando solo la
giacca blu, i mocassini, e lo zainetto Armani Junior.
Uscirono di casa molto silenziosamente, e arrivati davanti
alla porta Blair si accorse di una cosa:
“Chuck, non abbiamo la chiave idiota come pensi di uscire di
qui?”
“Non chiamarmi idiota Waldorf e non distrarmi, sto pensando”
Proprio mentre Blair stava per ribattere, a Chuck venne
un’idea.
“Ci sono” e detto questo si infilò nella porticina per il
cane.
“Su Blair vieni” disse Chuck dall’altro lato della porta.
“non vorrai farmi passare lì dentro spero”
“Vuoi vedere queste fate o no?!”
Questo ed altro, si ripeté Blair e così passò attraverso la
porticina.
Intanto i due bambini camminarono fino a due grandi alberi
che segnalavano l’inizio del bosco.
“prima tu!” disse Blair guardando nell’oscurità del bosco.
“tu vuoi vedere le fate! Va prima tu!”
“Andiamo insieme”
Blair prese la mano di Chuck, che rimase felicemente
sorpreso dal gesto, ed entrambi deglutirono rumorosamente per poi muovere pochi
passi verso l’avventura che li attendeva.