Driin driin. Sdum!
Quanto odiava quella fottuta sveglia.  
Alzò il viso dal cuscino stropicciandosi furiosamente gli occhi.
Quanto odiava quella fottuta scuola.
Ogni mattina alle sette in punto doveva alzarsi da quel letto che,invece,amava tanto. Si mise seduta al bordo del letto,guardò la sveglia che aveva buttato a terra e sospirò. Si sentiva già stanca al solo pensiero di dover affrontare un'altra giornata a scuola. Si era ripromessa di fare la brava ragazza almeno lì,ma ormai l'idea di abbandonare gli studi prima del previsto cominciava a stuzzicarla. Poggiò le mani sul materasso,fece forza sulle braccia e con svogliatezza si tirò in piedi,per poi stiracchiarsi e sbadigliare. Così trascinando i piedi sul pavimento si diresse verso il bagno,dalla quale uscì dopo una mezz'oretta lavata e vestita. Le pesava già alzarsi presto,figuriamoci vestirsi carina,quindi aveva optato per un paio di leggins neri e un felpone grigio che un tempo apparteneva a suo fratello David. A proposito di David,non era rientrato a casa quella notte,perciò decise di inviargli un sms per accertarsi che fosse ancora vivo: 'Brò,ma che fine hai fatto? Passami a prendere a scuola dopo che non ho voglia di rifarmela a piedi!'.
Dopo aver inviato il messaggio afferrò la borsa quasi del tutto vuota,non sapeva neanche perché se la portava ancora dietro. I libri non c'erano,usava sempre quelli del suo migliore amico,nonché compagno di banco,Nicholas. Lei lo chiamava Nicky, o riccio quando voleva farlo innervosire. Sorrise immaginando la sua espressione imbronciata. Prese l'iPod e le enormi cuffie nere per poi uscire di casa sbattendo la porta. Da più o meno cinque anni viveva insieme al fratello più grande in una casa in periferia. I genitori? Non lo sapeva neanche lei dove si trovassero. Un giorno di cinque anni prima David,stanco di sentire le urla e curare le botte,aveva preso con sè Kassie e l'aveva portata via,lontano da quella schifosissima vita. E ogni volta che Kassie ci ripensava digrignava i denti e tratteneva le lacrime, non di tristezza o nostalgia,no,di rabbia. Mentre ascoltava distrattamente la musica del suo iPod vide una figura alta camminarle davanti. Senza farsi sentire gli corse incontro e si lanciò sulla sua schiena rischiando di far cadere entrambi "Ehi riccio!" esclamò scompigliandogli i capelli bruni "Ehi cucciola!" rispose di rimando. Lo fulminò con lo sguardo,sapeva che odiava essere chiamata così. Nicholas le ripeteva in continuazione di averle affibiato quel nomignolo perché aveva gli occhi da cucciolo. "Quando la finirai di chiamarmi così eh, riccio?" chiese con tono irritato prima di prenderlo sotto braccio "Mai!" rispose lui facendole una linguaccia. Lei scosse la testa ridendo  "Oggi sono di buon umore Jonas,quindi non userò i miei muscoli su di te,ritieniti fortunato!" esclamò imitando una posa alla body building. Si guardarono per un attimo ridendo spensierati,per poi riprendere a camminare tranquilli e incuranti del ritardo verso la scuola.




Okay,questa è la mia primissima fanfiction in assoluto,uso da poco questo sito e non sono molto esperta.
Comunque,questo primo capitolo è assai corto,è diciamo un'introduzione alla storia.
Spero di avervi incuriosite abbastanza.
Love ya,Saars.