Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: MartaSwaag    30/08/2012    3 recensioni
sorry to tell you miss glass girl, i know who you are.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘Fermati un secondo, lasciami spiegare!’
Mi fermai, voltai il mio viso in lacrime verso il suo, lontano di tre o quattro metri dal mio.
Scavai nei suoi occhi ghiacciati, quasi fossero lo specchio del suo cuore.

Hai quattro minuti’ dissi, con abbastanza voce da sovrastare la pioggia che scrosciava su di noi.

‘Sono un coglione Greta, sono un coglione. Non dovevo trattarti così, ma devi capire che non è colpa mia, insomma Jack mi ha fatto ubriacare e.. Okay sono ridicolo. Ho quattro minuti per riaverti e li sto sprecando.
Il fatto è che io sono così, quando ottengo una cosa che voglio con tutto me stesso va sempre a finire che mando tutto a puttane tutto quanto per delle cazzate. Ci ho messo tre anni a convincere me stesso che la nostra non era una semplice amicizia, tre anni per trovare il coraggio di venire a parlarti e dirti tutto quanto. Dirti che ti amavo, dirti che Sharon l’ho usata solo per nascondere il mio amore per te.
Sei la mia migliore amica da sempre e non dovevo rovinare tutto, ma non potevo vivere senza farti sapere che ti amavo. Sono uno stronzo, lo so. Tu sei l’unica che c’è sempre stata. Mi hai sentito cantare e mi hai convinto ad aprire skillzaisherebooya, mi hai supportato sempre.

Greta, io senza di te non vivo. Sento che sto perdendo la mia unica ragione di vita, e la cosa peggiore è che è tutta colpa mia. Non volevo baciare Sharon, non volevo e non dovevo. Mentre la baciavo pensavo a te, ma ero troppo ubriaco per staccarmi da lei. Quando sei entrata, e ho incontrato i tuoi occhi ho capito la stronzata che stavo facendo.
Perdonami Greta, perdonami perché ti amo troppo per lasciarti andare’

Rimasi ferma, lui si era avvicinato fino a sentire il mio respiro affannato dal pianto.

Chiusi gli occhi. Era ubriaco, non era colpa sua. Eppure non riuscivo a perdonarlo, era stato troppo doloroso per me vederlo insieme alla sua ex. Sentii un uragano di emozioni trafiggermi il petto.
Ripensai alle sue parole, mentre i suoi occhi tremavano e diventavano sempre più lucidi, la voce era incerta e le parole gli venivano dal cuore, questo era sicuro.
Cosa dovevo fare? Dargli un’altra possibilità? Dopotutto non si era ubriacato di proposito, ma per colpa di Jack. Però faceva troppo male, troppo. Insomma, aveva lasciato la sua ragazza per me, era stato romantico fin dall’inizio e ora? Ora aveva davvero mandato tutto a puttane.


Mentre riflettevo osservavo le sue iridi cristalline, azzurrissime, magnifiche. Quegli occhi di cui mi ero innamorata quando eravamo bambini, all’asilo.
La pioggia continuava a cadere, erano ormai le tre del mattino.
Quella notte era stata devastante per me, era il mio compleanno e Jack mi aveva invitato al locale in centro città, a Brighton. Sembrava tutto perfetto, ma si sa che ogni medaglia ha il suo rovescio. Appena entrai vidi Conor mezzo ubriaco, che ballava. Lasciai perdere, insomma era semplicemente brillo ed eravamo insieme da solo un paio di mesi, non mi sembrava il caso di fare la ragazza prepotente, poi dopo un po’ lo vidi sul divanetto con Sharon. Lì sentii il mio cuore spezzarsi. Non capii più cosa succedeva, uscii dal locale e cercai di scappare, ma Conor mi seguì.
Eppure lui ancora non sapeva. Non sapeva tutto quello che avevo fatto per farmi notare da lui, quello che avevo fatto per tenere nascosto il mio amore per lui. Dovevo dirgli la verità.

Mi accorsi che stavo pensando troppo. Ero rimasta in silenzio per vari minuti e lui si stava rassegnando. Si girò e fece per andarsene.
Carpe diem, no?
‘Fermo’ gli presi il polso e lo girai verso di me. Riincontrai i suoi occhi e mi costrinsi a non abbassare lo sguardo, anche se mi costava fatica.
‘Promettimi che mi lascerai finire, senza interrompermi, mai.’
Lui annuì.
‘Beh, c’è una cosa che dovresti sapere’ asciugai le lacrime e presi un bel respiro. Ora o mai più. ‘tutti quei messaggi anonimi, quei bigliettini, quelle scritte sui banchi. Ormai sono tre anni che vanno avanti vero? Quella misteriosa Glass Girl.

Sono io. Ho fatto tutto per te, per cercare di tenere nascosto il mio amore per te ma comunque di farti sapere che esistevo. Sono felice che tu non me l’abbia mai detto, insomma hai tenuto tutto per te, non hai mai confidato nemmeno alla tua migliore amica che esisteva questa specie di ammiratrice segreta. Beh ora lo sai, sono io. La tua migliore amica, t’ho sempre amato e non smetterò mai.
Sharon era il mio unico ostacolo per riuscire ad essere più di un’amica. Pensavo l’avessimo superato, ma stasera la realtà mi è arrivata come uno schiaffo in faccia. Mi sono sentita tradita, ma ho capito che non era colpa tua, insomma eri ubriaco, lo capisco. Ti amo troppo per lasciarti andare.’


Pensavo di ricevere un ‘grazie’ o un ‘sono così felice’.
Invece no, si mise a cantare una canzone, il ritornello di una canzone.
‘Sorry to tell you miss Glass Girl, i know who you are’

  
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