-Mamma...-
-Che c'è tesoro?- le domandò di rimando sua madre mentre stava mescolando la macedonia che aveva preparato per sua figlia visto che ormai era quasi ora di fare merenda.
-Ieri a scuola abbiamo fatto un gioco...-
-Che gioco?-
-La maestra ci aveva chiesto che animale avremmo voluto essere e noi dovevamo rispondere facendo finta di essere quello che avevamo scelto...è stato divertente. Pensa che io avrei voluto essere un orso bianco.-
-Oh che paura- disse con tono ironico – come mai proprio un orso?-
-Beh perchè io sono goffa come un orso e perchè d'inverno non soffrono il freddo con tutto quel pelo.-
-E non pensi all'estate? Moriresti di caldo in una maniera allucinante...-
Mettendo un cucchiaino nella ciotolina,aggiunse un poò di zucchero al tutto e spostandosi dal lavello al tavolo, l'appoggiò davanti alla piccola che battè la manine per poi rispondere:
-Beh in quel periodo mi chiuderei nella mia tana, sono sicura che lì non farebbe caldo-
-Se lo dici tu- Con un sorriso dolce, prese una sedia e ci si sedette con fare stanco.
-E tu mamma... che animale avresti voluto essere?-
-Io? Boh... forse un gatto... sì un gatto dagli occhi verdi come una mela, un po' rimbambito-
-è lui, Kurt...-
-eh già è proprio lui...-
-è proprio come voleva lei...-
Poi il silenzio, si guardarono negli occhi ed istantaneamente ritornarono a fissare quella palla di pelo così bisognosa di affetto, porgendogli le loro dita per accarezzarlo, oltre la rete in ferro che li separava.
-Vado a chiamare il guardiano?-
-Vai... non ho dubbi e lo sai...-
-Eccoci a casa...- Una frase che gli uscì fuori di bocca con un tono alquanto stupido ma che fece ravvivare il gattino o per meglio dire gattone ( visto che da vicinissimo appariva bello grosso).
-Oddio sei già entrata nella frase “ infantile”- Disse Kurt trattenendo un risatina e chiudendosi la porta di casa Pierce alle spalle.
-In che senso scusa?-
-Beh il tono che hai usato è solo l'inizio di una lunga amicizia con quella bestiolina quindi cara, ammettilo che li ami i gatti...-
-Solo lui e lo sai il perchè-
-Sì, sì me l'hai raccontato però....-
-Però?-
L'espressione di Kurt ritornò cupa e affranta con un solo sbuffo.
-Sono ancora arrabbiato per la storia del gatto morto...-
-Eh che palle...non possiamo pensare a questo nuovo esserino della mia famiglia? Almeno lui...-
-Stop! Non continuare la frase che se no esco di nuovo di senno. Ribadisco ciò che ho detto : sarei io quello senza cuore?-
-Sì-
Gli si sbarrarono gli occhi di colpo.
-e non guardarmi così.-
-Non ti sto guardando infatti... ti sto uccidendo mentalmente.-
-Amen.- Poi tutta impettita si diresse in cucina per preparare qualcosa da mangiare per il nuovo arrivato, lasciando Kurt da solo a trastullarsi di fulmini e saette.
-Credo che manchi ancora qualcosa però...- Disse, Britt prima che Kurt se ne andassi definitivamente, visto che ormai era buio.
-Che cosa, scusa?- La guardò interrogativo.
-Non so Kurt... ma è come se.... oddio...-
-Cosa c'è?-
-Io ho detto a San che....Lord Tubbington è drogato e prende l'ecstasy...-
-E con questo?-
-Kurt per rendere tutto credibile ci vuole l'ecstasy...-
La bocca del ragazzo si spalancò di scatto.
-E sentiamo dove potremmo trovare un po' di quella roba?-
-Ehmmm-
-No Britt non se ne parla...Quando dico no è no!!-
-Ciao Jacob, scusami se ti chiamo adesso ma sai... quel debituccio che hai nei miei confronti... è ora che me lo ripaghi...-