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Autore: Proud GleekSmiler    30/08/2012    1 recensioni
Okay, è arrivata l'estate e quindi avrò un po' più di tempo per scrivere FF. Veramente non ne ho mai scritte. Bah. Faranno schifo. Peeeerfetto! Non so neanche se quello che sto scrivendo va bene per questo spazio D: okay, basta. Ah, shippo klaine. Certe volte quando ne parlo faccio paura. Ho pensato di scrivere i miei film mentali che mi faccio quando non riesco a dormire, quindi preparatevi a capitoli su glee che probabilmente riguarderanno i klaine e l'estate. Sono una molto drammatica, quindi credo che metterò in mezzo anche seblaine e cose così, per creare tensione nei klaine. Okay, sto parlando troppo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[..]

-Come all'ospedale!?
-È in coma e i dottori non sanno se ne uscirà presto, non sanno se ne uscirà.

Kurt, che stava prendendo un caffè con Kevin, impallidì di colpo.

-Io .. non posso... devo lavorare...
-Va bene. Io ti ho avvisato perché mi sembrava giusto così, poi fai come vuoi.



Kurt, con nervosismo mise via il cellulare.

-Che è successo?


Guardò Kevin.

Kevin non si può minimamente paragonare a Blaine. No, certo, lui è molto gentile, premuroso, e carino con me. È una persona fantastica. Ma quello che provo per lui non è niente in confronto a... No, non posso neanche pensarlo. No.

Rialzò lo sguardo verso Kevin, che aspettava ancora una risposta.

-Blaine è in coma all'ospedale...

Lo disse sussurrando, quasi non volendo credere che fosse vero. Quasi non volesse realizzare la gravità di quello che aveva appena sentito dal padre. Anzi, a dir la verità non aveva ancora realizzato niente.
-... e...
-devi prendere il primo treno per Lima perché non riusciresti a rimanere qui con l'idea che lui ha bisogno di te.


Kurt rimase senza parole.

Sono davvero così prevedibile? Be'... vista la situazione... probabilmente sì.

-Kevin, io... mi dispiace...
-Posso capire.
-È che...
-Stai ancora qui Kurt? Se non ti sbrighi, Sebastian avrà già tentato di prendere il posto che spetta a te. Ci è riuscito una volta e, credimi, farà di tutto per riuscirci un'altra. È più di un semplice stronzo, se si era davvero affezionato a Blaine, sono sicuro che adesso sta lì, vicino a lui. Potrebbe davvero tenerci, Kurt, e in quel caso la situazione diventerebbe molto spinosa. Non voglio trattenerti altro tempo, fammi sapere come va a finire.


Kurt salutò velocemente e andò in stazione, trovando un treno che sarebbe partito in cinque minuti.
Si sedette e il treno partì.
Non aveva neanche avvisato Rachel.
Le scrisse un breve messaggio: “Sto andando a Lima, Blaine è in coma all'ospedale, scusa se non ti ho avvisata prima, ci sentiamo”

Poi ripensò alle parole di Kevin.

Cosa sto facendo? Ormai Blaine sta con lui, è inutile che cerco di cambiare le cose. Ho perso la mia occasione nel modo più stupido possibile. E poi sono sicuro che Sebastian non mi lascerà neanche avvicinare.

Si innervosì a quel pensiero. Blaine era lì, in coma per non si sa quale motivo senza grandi possibilità di risvegliarsi, anzi... No, non ci poteva pensare. Non Blaine. Avrebbe accettato qualunque cosa tranne quella.
Non riusciva a fare niente che avesse un senso, non riusciva neanche a tenere in mano il cellulare.

Farsi prendere da un attacco di panico adesso non è il massimo, quindi dovrei solo calmarmi. Calmarmi e fare qualcosa, come ad esempio ascoltare la musica. No, la musica è troppo rischiosa, se parte Katy Perry potrei finire in una crisi isterica.



Fu un viaggio estremamente lungo, almeno per quanto sembrò a Kurt, e quando il treno arrivò nella piccola stazione, lui si sentì sperduto. Non sapeva che fare. Cioè, sì, sapeva cosa fare, ma non sapeva come. Sarebbe andato in ospedale di corsa, preoccupato, una scena molto film. Poi? Poi avrebbe incontrato Sebastian, che lo avrebbe poco gentilmente, rimandato a casa.

Oh, al diavolo!

Andò all'ospedale e chiese all'infermiera dove fosse Blaine Anderson, lei lo accompagno fino a un lungo corridoio, poi gli indicò la stanza e se ne andò.
Subito dopo, Kurt vide la porta della stanza aprirsi e si ritrovò davanti a Sebastian.

-Che ci fai tu qui?

Esatto, che ci faccio io qui?

-Ero v...
-Vattene, tornatene a New York dal tuo caro Kevin.

Che c'entra Kevin adesso?

-No.
-Non ci siamo capiti, tu adesso te ne vai da solo prima che io ti prenda a calci.
-Perché Blaine è lì?
-Come, scusa?
-Ti ho appena chiesto perché Blaine è in quelle condizioni.

Sebastian ammutolì.

Oh, c'è di mezzo lui.

-Non sono affari tuoi.
-Oh, sì che sono affari miei dal momento che conosco Blaine, e anche piuttosto intimamente, in quanto suo ex. Almeno una spiegazione me la devi.
-Non ti devo alcuna spiegazione dal momento che tu hai deciso di abbandonare Blaine, dimostrando che non ti interessa niente di lui.
-Ah, e fammi capire, Blaine si è ridotto in quel modo da solo. Si è svegliato dicendo 'Oggi voglio andare in coma'. Un incidente stradale non c'entra niente, vero?

Vide Sebastian impallidire.

Okay, ci ho azzeccato.

Era la prima cosa che gli era venuta in mente, la cosa più probabile, un incidente stradale.

-Che ne vuoi sapere tu...
-E anche tu sei stato coinvolto nell'incidente uscendone miracolosamente vivo?
-No io non c'ero in macchina...
-E Blaine era in condizioni di guidare?


Sebastian si irrigidì.

Come ho fatto a non pensarci prima? Blaine era ubriaco.

- E tu lo sapevi e lo hai lasciato guidare?
-Ti ho già detto di andartene...
-Io non mi muovo.
-Vattene Kurt, vattene dall'ospedale o altrimenti ci rimarrai perché ti faccio male.
-Non me ne vado. Non fino a quando Blaine non vedrò Blaine. E adesso, con permesso.
-No.
-Sì.
-No, non questa volta. Questa volta non vincerai tu.
-Non mi sembra di aver vinto.
-Ah no? E dimmi, allora, non hai forse vinto quando Blaine sussurrava il tuo nome nel sonno? E non hai forse vinto tutte le volte che si è messo a piangere pensando a te, nonostante ci fossi io accanto? Non hai vinto quando alle provinciali ha pianto per te senza neanche preoccuparsi del fatto che io fossi accanto a lui? E tu non hai la più pallida idea di come mi senta io. Cosa posso fare davanti a ciò? Non posso costringerlo ad amarmi. Ah, e poi scopro che hai lasciato lui e ti sei messo con Kevin. Complimenti, hai vinto anche questo.
-Perché metti in mezzo altre persone?
-Hai... hai presente tutto l'odio che provavi per me quando mi hai visto a cena con Blaine?

Il tono di voce di Sebastian si era abbassato.

-.... volevi che tutto ciò non accadesse, volevi convincerti del fatto che non era niente. Così, senza pensarci, ti sei fatto prendere da un attacco di rabbia e lo hai lasciato, cosa che adesso rimpiangi amaramente...


Kurt continuava a non capire dove volesse arrivare.

-...e hai deciso di concentrarti su qualcun altro. Un'altra persona che ti facesse provare le stesse emozioni e ti sei convinto che fosse davvero così. Quando poi hai rivisto la persona che ami davvero hai capito che niente e nessuno ti farà cambiare idea. E capisci che lo perdoneresti, per qualunque cosa ti abbia fatto, perché hai bisogno di lui. Solo che lui ha già trovato un altro. E...

Sebastian aveva le lacrime agli occhi e Kurt era a bocca aperta, senza capire ma con qualche sospetto.

-Togliti quella faccia da cazzo Kurt, sai perfettamente cosa sto dicendo e perché.  vai dal tuo amato Blaine e pensaci tu a lui, io me ne vado.
-Come scusa? Dove vai?
-A New York.
-Perché?
- Ti devo forse ricordare che ho vissuto a Parigi? -Non avevi appena detto che...
-Ciao.

Kurt vide Sebastian allontanarsi,

Ma che cazz... ma non è che sogno? Sembra tutto così surreale.

Si diede un pizzicotto.

No, okay, sono sveglio.


Si avvicinò alla camera di Blaine, aveva paura. Aveva paura di quello che avrebbe visto, non voleva affrontare una cosa del genere un'altra volta.

Le due persone che amo di più al mondo sono finite nella stessa situazione, è una specie di messaggio del fato?

Kurt aprì piano la porta, e trovò Blaine, sul lettino, attaccato a quell'attrezzatura che lo faceva tenere in vita.

Si avvicinò e si mise a sedere sulla sedia accanto al lettino dove probabilmente poco prima c'era Sebastian. Alzò gli occhi verso Blaine per la prima volta. Si sentì male. Era come anni prima, vedere una persona così importante per lui in quello stato era un vero trauma.
Si ricordò quella settimana infernale. Si ricordò l'affetto di quelli del Glee, le canzoni e tutto. Sì ricordò la sensazione di immensa gioia quando il padre gli strinse la mano, dopo giorni di silenzio.
Prese la mano di Blaine.

-Blaine...


Le lacrime fecero immediatamente capolino nei suoi occhi.

-Blaine, mi dispiace... non... non avrei dovuto lasciarti.

Ecco, lo aveva detto.

-Mi senti Blaine? Tutto questo non doveva succedere, noi dovevamo rimanere insieme, chiamarci su skype e vederci nel fine settimana, ricordi?

Tentò di sorridere a quel dolce ricordo, tentò di pensare che tutto si stesse sistemando.

-Blaine...

Continuava a chiamare il suo nome.

-Blaine, non lo farei più. Ti giuro che se potessi tornare indietro, ti perdonerei. Ti prego, perdonami. Sono io nel torto. Ti prego Blaine. Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, non meriti questo. Non lo meriti. Senti? Ti sto stringendo la mano.

Adesso risponderà, muoverà il suo dito per farmi capire che c'è, che mi sente. Mi farà capire che tutto andrà bene, che ricominceremo da capo, mi farà capire che mi perdona ed è pronto a tornare con me. Adesso mi stringerà la mano.

Eppure non successe.







Note d'autrice:
LA STORIA È FINITA, NON SIETE CONTENTI?  Ah no, manca l'epilogo. 
Per quanto riguarda Sebastian... mi piace quel personaggio. E perché privarlo dell'amore quando un ragazzo di Parigi lo sta aspettando?
Comunque sia, questa fanfiction era una prova, per tastare il terreno. Ho iniziato quest'altra http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1231646&i=1 che è un tantino meglio (sì, mi piacciono gli ospedali)
Se avete letto questo capitolo... vi ringrazio da morire. Perché avete sopportato quello che ho scritto. Siete i miei idoli.
Un bacione, Vale.

  
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