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Autore: anotherlivingpoet    30/08/2012    1 recensioni
Amo vedere la paura negli occhi delle bestie che uccido.
Per un attimo, la vidi anche negli occhi di quel ragazzo.
Genere: Azione, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Sei marchiato.


 

-Tieni, mangia. Si vede che sei denutrito.- gli dissi lanciando un cosciotto di coniglio che trasudava ancora un po' di sangue.
Lo guardò un po' schifato.
Glielo strappai dalle mani e lo misi in bocca.
-Vedi, si fa così.- gli mostrai.
-Come... come fai a mangiarlo?-
-tu come fai a mangiare il tuo cibo preferito?-
-Sì, ma tu uccidi!-
-Il tuo macellaio non trita la carne?-
-Ma è diverso!-
-No che non lo è! Senti, se non ti piace la compagnia vattene, ma sappi che uscito da qui sarai ripudiato. Per sempre.-
-
Perché?-
-Lo chiedi a me? È la gente a etichettarti, non io. Una volta tornato in città ti guarderanno male. Se entri in questo bosco, è la fine. Sei marchiato. Lo capisci?- spiegai.
-S...sì- balbettò spaventato.
-Tanto meglio. Adesso sbrigati, penso che ti converrà imparare a cacciare. Io ho sete.-
-Sete? Dove hai dell'acqua?-
-Stupido, sete di sangue. Una volta che uccidi, non ne fai più a meno.- Lo guardai e vidi che mi fissava terrorizzato. 
Sbuffai e uscii dalla mia baita che mi aveva costruito Tony.

"-Sei sicura di voler rimanere qui? Sei ancora piccola, potresti farti ancora una vita, fuori di qui.- 
mi disse mio zio a una me di dodici anni.
-No, voglio rimanere qui- Mi girai a guardarmi attorno, e vidi i miei boschi. 
Quelli in cui ero cresciuta. - questo è il mio posto.- ribadii.
Tony sospirò - allora preparo la mia roba. Stammi bene, Norah.- "

 

Sorrisi tra me e me ricordando quella conversazione.
Esattamente cinque anni fa si svolse.
Intanto avevo imparato a vivere da sola, aiutata da tanto in tanto dalle scorte di saponi o altro di Tony.
Non mi piaceva usare le cose che mi portava dalla città, ma ero costretta.
-Allora, tu sei il mio allievo. Quindi devo sapere un paio di cosette.- cominciai con un tono duro.
-Quanto anni hai?-
-Ventiquattro.- Sette anni in più di me. Non saranno un problema.
-Da che città vieni?-
-Londra.- 
Sgranai gli occhi. Cacchio se era lontana.
-Quante e quali lingue sai?-
-Mi prendi in giro?-
-Rispondi alla mia domanda.-
-Inglese e un po' di francese.-
-Devi imparare molto, ragazzo.-
-Perché, tu quante ne sai?-
Sbuffai. -So l'inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il russo e un po' di italiano.-
Gli andò di traverso l'ultimo pezzo di coniglio che aveva accettato di mangiare.
-Come fai a sapere tutte queste lingue?-
-Un giorno forse te lo dirò.-
-Puoi dirmi almeno una parola in russo? Mi ha sempre affascinato.-
-Ok, golpen.-
-Che vuol dire?-
-Cretino.-
-Oh.-
-Andiamo.- Cominciai a inoltrarmi verso la foresta.
-Ohi, dove andiamo?-
-Silenzio. Impara a fare silenzio. Non puoi cacciare parlando. Devi muoverti più silenziosamente possibile.-
-Ma è impossibile! Sembri fatta d'aria! Non fai un rumore!-
-Oh, no, io i rumori li faccio ma con tutto il tuo baccano ci credo che non li senti.- lo ammutolii.
Faceva pena. Un pessimo allievo.
Ma con il tempo sarebbe migliorato.


Stop here.
Cciao cari, come state? vi piace questo capitolo?
a presto,
britneysavedme

   
 
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