Till morning
Sherlock si sta abituando, e sa che non va bene. Sa che non può far entrare John troppo a fondo nella sua vita, o non sarà più in grado di lasciarlo andare. Potrebbe non sembrare che lo sappia, ora che sono attorcigliati tra le lenzuola dello stesso letto, mentre i tuoni si infrangono contro la finestra e John dorme con la mano sotto il suo cuscino. Potrebbe non sembrare, davvero, ma lo sa.
Però sa anche di avere un modo strano di classificare il mondo: ci sono le cose di cui ha bisogno e quelle che lo infastidiscono, e gli manca quello strato di indifferenza che le persone si portano addosso, non ce l’ha e basta. Ha bisogno di John come ha bisogno di casi e di nicotina, è semplice, è chimica. Endorfine e adrenalina, è di questo che ha bisogno.
Per John è diverso, deve solo essere raccolto e rimesso in piedi. Sherlock deve essere tenuto per mano fino alla fine del mondo, e questo John non può farlo perché non è possibile, perché tutti vogliono una vita e lui non può essere la vita di nessuno. Però può essere qualcosa. Possono essere qualcosa, insieme, per un po’.
John mugola piano nel buio, e Sherlock sa che è un incubo così come sa che stanotte non dormirà perché vuole essere presente quando lui si sveglierà. Vuole essere lì, tra il letto e i tuoni, per tenere tutto fuori. Per ora appoggia la mano sulla sua e stringe piano, mentre la luce dei lampi staglia il groviglio di corpi e lenzuola contro le pareti. Respira appena contro la sua fronte e accarezza i suoi capelli con le labbra, e aspetta.
Sherlock si sta abituando, e sa che non va bene. Sa anche che prima o poi dovrà finire, quello che non sa è quando. Quello che non sa è che tra due settimane verrà una ragazza bionda, occhi azzurri, carina. Si chiamerà Mary e chiederà aiuto per un caso. Il mese seguente lei e John inizieranno a vedersi, e saranno sposati entro l’anno. Tutto questo Sherlock non lo sa.
Angolino
Tutto
questo è colpa di Moffat e Gatiss e
della seconda parola, “Wedding”.
Tra l’altro non è neanche betata perché pare che il mio
beta abbia una vita, pensate voi che gente, e in fondo spero che in 300 parole
e qualcosa non ci possano stare tutti questi danni. Ma magari invece sì, eh.