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Autore: SalemK    31/08/2012    1 recensioni
[...]
Quale mai la ragione che ti ha spinto a me, la conosco ma che ora giaci nudo
tra le mie lenzuola, non comprendo bene come sia potuto accadere.
Eppure ricordo bene la sequenza:
rumore di passi dietro la porta, un bussare cheto e poi una voce che sa di vitreo.[...]
A passi misurati mi son avvicinato alla porta, la mano salda sulla maniglia:
aprendo tutto mi aspettavo che vederti con quegli altri mocciosi imbrattati di sangue.
Infine l'oblio e l'inizio della fine di un quartetto già preannunciata agli inizi.[...]
A voi le ceneri dei ricordi di tempi che furono.
Hisoka
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Leorio
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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midinght1 Midnight

Incontro & Scontro

Vorrei capire ancora oggi come sia potuto accadere a me, di aver fatto la conoscenza di un quartetto che nemmeno con le più arcane previsioni del mio karma,
potrei mai aver percepito come false. Invece no, mi ritrovo incastrato in questa situazione perchè: perchè son fatto così?!
Non mi piace la noia, non mi piace il quieto vivere e forse si è destino che questo ragazzino mi debba turbare il sonno e rovinare perennemente l'esistenza.
Pensavo che fosse il piccolo Gon a essere il prediletto, ma è troppo puro e distante da me.Ho notato che ultimamente quel Killua ha capito sin troppo bene le mire che avevo su quel piccoletto dagli occhi grandi  e spensierati.Ora capisco che più che proteggerlo da me, lo protegge quasi dalla bramosia che lui stesso,piccolo mercenario puro sangue, da cui è stato invaso. Indi per cui fuori gioco completo in due  e poi in questo dato momento la mia ira si concentra su un paio di occhi dal taglio felino che per ora giacciono chiusi, coperti dalle palpebre e in parte nascosti da ciuffi sottili di crine biondo grano.
Esisterà questo colore: biondo grano? Non lo so, poco mi interessa. Son le quattro di mattina ora in cui mi alzo per allenarmi e meditare.Si dia il caso però che non ho avuto modo di riposare le mie solite tre ore,anche perchè le ho utilizzate per altro: una attività dilettevole che molti chiamano, sesso.
Nel mio caso potrei dire che è stato wrestling, o a metà tra scazzottata e scopata, con il tuo "scopa-nemico".
Perdono, sto perdendo colpi, sarà l'avanzare dell'età? Il punto è: come diamine ci son finito in questa situazione?
Ah si, lo so lo so. Da quando decisi di voler riprovare a diventare a tutti gli effetti un Hunter.Cosa avvenuta un due anni fa.O meglio quasi due anni fa,
sembra passata un'era e anche i due ragazzini son dei pigmei che ostentano di voler essere chiamati uomini.
Lo sguardo divaga, vorrei trovare il filo conduttore che mi faccia tracciare una linea di unione o separazione da questi tre corpi che giacciono sparsi,per la mia casa.Io sto facendo le veci, un sostituto inadeguato di una brava persona che: da quanto ho appreso durante la "dilettevole" pratica del wrestling-sesso, non essere più su questa terra. Alla notizia son rimasto silenzioso, non è da me reagire dinnanzi alla morte, io che ho sempre avuto un modo di essere e di fare completamente estranei al sentimento e alla contemplazione del valore esiguo-prezioso della vita.
I miei stessi tratti, le mie mani, il crine che porto addosso è segno infutabile che io e il sangue siamo come una cosa sola. La morte la mia compagna ideale, il lamento e il dolore le note della musica che mi scorre dentro come una follia. L'odio l'edillio di una vita trascorsa in solitudine a scavare cunicoli verso la conoscenza intriseca di me stesso nei minimi particolari. Sino ad arrivare alla vivisezione dell'anima.
Leorio, l'ho sempre considerato uno stupido. Uno che meritava di morire. L'ho sempre visto come un inetto, uno che Hunter era assurdo che lo aiutassero ragazzi in gamba come i due pigmei qui presenti e anche questo ragazzino  a cui davo due di picche perchè conoscevo dal capo della brigata dell'illusione,a cui finsi di farne parte, fosse l'ultimo superstite di una tribù la cui particolarità erano gli occhi rossi quando essi fossero stati posseduti da sentimenti quali: odio,paura e ira. Io non ho mai visto direttamente una intera tribù pervasa da un sentimento a me tanto familiare, che mi funge da combustibile per la mia esistenza, ma mi son bastati un paio che ora son qui celati. Eppure tornano i ricordi come fumo di una sigaretta che mi accingo a fumare. Leorio, si me lo ricordo bene, quella difesa disperata dalla mia ira feconda, quasi un'erezione verso l'orgasmo di sterminio. La pelle d'oca  che vedevo sul collo tenero del ragazzino Gon. Lo sguardo sgomento del gatto ora steso qui di fianco, eppure lui ha detto di andarsene. Con quella faccia da stupido inetto ha detto di andarsene, i suoi compagni che non lo abbandonano anzi si animano e alla fine, nausea non so nemmeno perchè ma la cosa mi nausea, vorrei ucciderlo e mi limito a semplicemente a mollargli un cazzottone in pieno viso da fargli gonfiare la guancia sinistra.
Torno alle mie carte,la cenere si sparge sulle lenzuola e la sigaretta rimane lussuriosa tra le mie labbra: godiamo a vicenda del contatto tiepido l'una con l'altra.Ora so perchè quella volta l'ho lasciato vivo, intendo Leorio, perchè volevo vedere sino a dove potevano spingersi quattro rottami il cui più integro era un ragazzino dodicenne con un buco vuoto nella propria vita: mai ha conosciuto il padre, chissà se fuggito o semplicemente un egocentrico, che ha imposto al figlio di andare al capo al mondo pur di farsi scoprire dove fosse. Buon sangue non mente, sin ad ora Gon se l'è cavata, ma dopo questa notte penso che la loro unione già precaria si sia del tutto saldata in coppia e solitario, o forse il biondino crede di farsi complice me incantandomi coi suoi bei addominali?
Bhe ha anche un bel visino e non solo. La mente divaga tra presente e quel fatto che mi son divertito a concedere non una ma varie chance a quei pivelli.
Scuoto la sigaretta ridotta a mozzicone, tirandola nel cestino: canestro. Le carte aderiscono l'una sull'altra, sfarfallano tra le mie mani come vecchie amiche, come i pugnali che giacciono inficcati nel muro. L'avevo detto no, il sesso con questo ragazzino appaga i miei sensi e anche la mia bramosia di omicida.
Mi aiutano a fare il punto della situazione.
Sono qui:
con un ragazzo che è un vendicatore, uno che si occupa della black list, io sono sulla sua lista da sempre anche se ha già eliminato quasi tutti della brigata della illusione, il ragno la cui testa è ancora del tutto inutilizzabile. Si effettivamente vorrei ucciderlo questo essere che mi dà sui nervi, eppure non so come ha la capacità di comprendermi in modo così diretto che mi fa quasi ridere. Eppure il suo cuore non credo mi appartenga,o meglio la sua anima.
Incastrato mi ha incastrato con del buon sesso. Altro alito di fumo che si alza dalle nari che buttano fuori anidride carbonica, mentre i follicoli golosi e drogati di nicotina si ammalano sempre più. Non fumo spesso ma quando c'è di mezzo la commemorazione di un nemico valido fumo.
A ognuno il suo rito di commemorazione dei defunti.
Seppur quello di Leorio sia ancora semicaldo nella stanza accanto. L'hanno ucciso, o meglio l'ha ucciso in un raptus di ferocia.Gon giace ferito non molto gravemente sul pavimento, ma il fatto è che ha perso molto sangue. Ironia della sorte io e lui disponiamo dello stesso identico tipo di sangue. Togliermi mezzo litro di sangue renderebbe nervosi chiunque. Sol gli occhi gelidi di Killua mi fanno da monito di non alzarmi per nessun motivo dal letto. Sincermanet nemmeno ne ho voglia. 
L'odore fetido del sangue mi elettrizza,con il suo aroma a mo di retrogusto rameico che mi sale per le nari. Un grosso respiro,non accade nulla avendo già dato son qui a riflettere, cosa che mi capita spesso di fare da quando bhe, questo biondino dallo sguardo ferino mi ha impedito di avere uno scontro con il capo della banda del ragno. Doveva per forza consumare in un modo così degradante, almeno per me, la sua pesonalissima vendetta.
Guardo l'orario, mi volto son le quattro appena scoccate, mi rigiro e ...


poi alla fine mi ritrovo in un paesino di montagna, un continuo suono di campane mi fa da sottofondo. Io sento la tua mano sulla mia testa, che dolcemente rimane patena appoggiata leggera senza pretendere nulla in cambio. Avverto con tutto me stesso la tua presenza,come se fosse impossibile non percepirte la tua assenza in questo momento: so benissimo che non ci sei più, eppure ora che ho chiuso gli occhi, Leorio, so che sei qui vicino a me. Stranamente avverto un senso di pace, un senso di enorme felicità che so anche che appena riaprirò gli occhi terminerà all'istante.
Un gorglio di stomaco o forse è un vacuo eco di ciò che è la tua risata. Un sorriso,un sorriso...

mi venisse un colpo il biondino sta sorridendo e ha aperto gli occhi. Il tuo sguardo da blu diviene rosso fuoco, ecco è tornato normale e prima bhe, si sa non sono affari miei. Leorio rubi la scena anche da morto. Sei davvero insopportabile. Mi fissa come se non ci fossi, a carponi si volta verso Killua i cui occhi assassini son spariti ma io avverto, come pari razza di serial killer, la loro completa presenza e malvagità. Mi solletica la simpatia, ma al contempo mi irrita.Il biondino procede incespicando non facendo nemmeno caso che lo seguo poco dopo. Nella stanza accanto: un odore fetido che ti sale dai piedi, ti fa rizzare i peli di tutto il corpo ma è una cosa lenta agonizzante, come il soggetto che è ritratto nel suo grigiore innaturale di cadavere, un puzzo di putrefazione o forse chissà son io che voglia che già stia marcendo.O meglio la necrosi è presente,ma la verità è che  Leorio stava già morendo da tempo.
Lo spettacolo rimane comunque raccparicciante persino per me che son di stomaco esigentemente forte.
Lui che si inginocchia macchiandosi di sangue e altro materiale organico non suo sparso sul mio pavimento di casa mia. Che semplicemente lo fissa e sorride.Lo so che gli stai semplicemente parlando, so che mai gli dirai addio non è nel tuo stile Kurapika.
Il vero assassino in questa stanza  temo di non essere io. Il vero colpevole è colui che giace freddo sul pavimento di casa mia.
Oddio, le macchie non verranno mai via dalla moquette. Eppure, eppure provo solo sollievo che non sia stato per mano mia che una brava persona come lui se ne sia andata in un modo così violento come violenta è stata la sua avvenuta nascita e vissuto.
Leorio tu nascondevi più cose di me che son un prestigiatore folle, sol ora che giaci morto in casa mia sto cominciando ad apprezzarti.
Indi per cui perchè non partire dall'inizio?
Bene allora conviene che io torni a sedere nella mia stanza. Risalgo il letto, con calma, tanto domani mattina è ancora  lontana.Mi sistemo per bene,poggiando la schiena sulla struttura in ferro battuto del letto. Carte e fumo a me, mie fedeli compagne rievocate ancora una volta la mia labile e sciocca memoria.

  
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