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Autore: ScaryMonster    31/08/2012    0 recensioni
Tre persone, e l'affetto che le unisce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sei mia, sei sua.

La tua pelle diafana, illuminata dalla luce di una luna che, impertinente guardona, scorge le nostre figure intrecciarsi attraverso la trasparenza delle tende di pizzo. La tua bocca, invitante e gustosa di cannella, turgida e morbida, intenta a darmi un altro bacio, a dargli un altro bacio. Il tuo sorriso, di denti bianchi e perfettamente allineati, sempre ben disposto a rivelarsi nella sua magnificenza quando nella tua mente passa qualcosa di piacevole. La tua risata argentina, che si manifesta quando ti facciamo ridere per le nostre battute da camionisti o per le nostre pseudo allusioni e doppi sensi. Il tuo collo profumato alla vaniglia, sempre desideroso di baci, coccole e carezze quando si offre.
I tuoi occhi acquosi, che piangono lacrime di gioia o dolore, e che si sciolgono per le guance in una scia nera ogni volta che ti commuovi per qualcosa.
I tuoi occhi curiosi, che amano vedere me e lui che ci baciamo, perché pensano che siamo teneri.
Il tuo corpo che reagisce con un fremito di imbarazzo misto a piacere ogni volta che lo sfioriamo. I tuoi capelli biondi, lucidi, che ci fanno solletico al viso ogni volta che ci baci.
La tua voce, che ci sussurra allo orecchio i tuoi più intimi segreti.
Le tue mani che accarezzano le nostre guance. Ora sensualmente, ora teneramente, ora con ingordigia, ora con affetto, ora con insistenza, ora con calma. Queste mani dalle dita sottili ed affusolate, mani che toccano la nostra pelle, il nostro corpo che diventa elettrico.
E quando la mia bocca bacia il tuo tre, situato sulla caviglia, le mie labbra sembrano rinfrescarsi, come se bevessero acqua pura, acqua fredda, di sorgente, acqua dissetante, che disseta la mia sete di amore.

 

E' mio, è tuo.

Questa pelle dalla carnagione mediterranea, che copre muscoli tesi e pulsanti, ragnatele di vene potenti. Questa pelle che sa di fiori timidi, fiori timidi che fanno a pugni con il corpo che rivestono, guidato da una mente disinibita che fa scatenare i più primitivi tra gli istinti umani. Questo sorriso dai canini insolitamente appuntiti, pronti a mordere con forza. Quel profilo, quella schiena, quel petto. E' forza, è fuoco, è calore, è libido che accende desideri inaspettati. Queste mani come coperte di velluto, che ci fanno sussultare ogni volta che ci accarezzano. Questi occhi, neri come pozzi, che sembrano cercare la parte più oscura e segreta del nostro essere, pronti a catturarla ed esaudirne i desideri che nasconde.
Questa voce, profonda e morbida, che riempie il nostro cuore di un tepore soffuso e piacevole ogni volta che risuona nell'aria.
Questo naso perfettamente dritto, che si storce in una smorfia buffa quando va in cerca di coccole. Questa voglia di affetto, questa fame di amore, che non è solo sua, ma che è mia, che è tua. Questa voglia di dare amore, che è mia, che è tua.

Il suo petto, sempre gonfio di vita, di respiri a volte rapidi e convulsi, a volte profondi e rilassati.

Questa bocca dal sapore amaro ma piacevole, quello delle sigarette che, dopo esserci amati, tira con soddisfazione, gettandone via dense volute di fumo.
Questo corpo, d'inverno infagottato da sciarpe e cappotti, pronto, con un abbraccio, a farti sentire tutto il suo calore, anche attraverso tutti quegli strati di tessuto. E quando baciamo il suo tre, sulla nuca, i suoi muscoli sembrano tremare.

 

E quando baciate il mio tre, sul fianco destro, sento il mondo che trema, la pioggia che cade, i vulcani che sputano fuoco, le montagne che si aprono, ed il sole, con i suoi raggi luminosi e benefici, che mette fine a questa rapida e disastrosa apocalisse.
E quando le vostre mani corrono per il mio corpo, avide della mia pelle, sento la carne pulsare di vita, sento il sangue bollire. Dove le vostre mani passano, sembrano lasciare una traccia di fuoco, sembrano imprimere la loro soffice potenza.
Tu, ragazza dagli occhi d'acqua, mi ami? Amami, e ti farò entrare nella mia anima psicotica, nella mia psiche nevrastenica, nel mio cervello alterato. Ti farò conoscere tutti i miei segreti, e verrai mangiata dal mio cuore nero come il catrame. Ti farò accarezzare dall'ombra oscura del mio io. Toccherai la parte più profonda di me. Amami. Mi ami?
Tu, ragazzo dal corpo di fuoco, mi ami? Amami, e ti farò conoscere la parte più dolorante di me, quella distrutta, quella cattiva, quella decadente. Ti farò conoscere tutti i miei scheletri e le mie facce. Ti farò conoscere la parte di me più disturbata e disturbante, quella che sanguina, quella che ha bisogno di essere curata. Amami. Mi ami?

Ed ogni notte, in un letto di candide lenzuola, alla luce di una sola candela, i nostri corpi si ricongiungono e si amano, e le nostre anime entrano in contatto. Le nostre menti cercano e riflettono. Gli animali che sono dentro di noi, famelici e primitivi, vogliono carne, sangue, vogliono mordere e graffiare. Ogni notte lecchiamo le ferite, le cospargiamo di zucchero, le puliamo, le disinfettiamo, mettiamo cerotti. Ogni notte, mentre i nostri corpi intrecciati si accarezzano, si sfiorano, si toccano e si lasciano in una danza lenta e frenetica, il nostro spirito si rigenera, guarisce da tutte le ferite e da tutti i mali. Mentre le nostre mani cercano, i nostri nasi fiutano e le nostra labbra baciano, ci diamo l'amore di cui abbiamo bisogno per vivere.
Mentre i nostri polmoni respirano in una ritmica frenesia ed il nostro cuore batte impazzito, tutto ciò che ci ha danneggiato viene cancellato, viene archiviato nell'angolo più buio, nascosto ed invisibile della nostra mente, ormai troppo innocuo per farci del male.
Ma il momento migliore è quando siamo uno fra le braccia dell'altro. Tre corpi uniti in un abbraccio delicato, tre bocche che sussurrano all'orecchio parole che sembrano urla al vento, urla di un amore disperato, che non dà pace. Io guardo la flebile fiamma della candela, che danza come prima noi danzavamo. Tu, ad occhi chiusi, senti i pensieri defluire dalla testa, stretta nella nostra morsa. Lui fuma, e ci graffia le guance con la sua barba di tre giorni.

 

Tu sei mia. Tu sei sua.

Io sono tuo. Io sono suo.

Lui è mio. Lui è tuo.

Noi siamo nostri.

  
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