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Autore: Unicorno del Senpai    31/08/2012    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia seconda FanFiction. È su Hetalia ed è tutta farina del mio sacco!
Direi che il pairing è un UsUk (o UkUs, vedetela voi come più vi piace) un pò speciale.
La storia inizia con una strana figura che si imbarca di nascosto su una nave pirata, ma c'è qualcosa di strano che gli altri marinai scoprono e rivelano subito al loro capitano.
Bè, a voi la lettura, spero sia di vostro gradimento!
Genere: Avventura, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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CHAPTER 1

-       «You aren’t a pirate!»
 
La nave era ferma, attraccata al porto.

Una figura mingherlina, col viso nascosto dall’ombra proiettata dalla visiera del cappello, si avviava indisturbata su per la scaletta che permetteva di salire a bordo. Appena in tempo, dato che uno dei marinai stava gridando agli altri: «Levare gli ormeggi! Issare le vele! Forza femminucce, datevi una mossa!»

Il piccoletto che prima era salito sulla nave aveva raggiunto indisturbato un angoletto un po’ buio e si era poggiato con i gomiti al parapetto, guardando la nave che lentamente lasciava il porto.

Sulla cima dell’albero maestro iniziava a stagliarsi una bandiera nera con al centro un teschio, simbolo dei pirati.

Il solito marinaio, ora scoperto essere un pirata, che prima gridava gli ordini, dopo aver chiuso e riaperto velocemente gli occhi un paio di volte (ma come, c’era qualcuno che non ubbidiva ai suoi comandi?), corse verso l’angolo dove se ne stava quella misteriosa figura, per niente minacciosa per  via delle sue piccole dimensioni che la facevano sembrare fragile ed indifesa, e gli posò una mano sulla spalla tirandolo verso di sé.

«Ma insomma!»,sbraitava tutto rosso per la rabbia, «Che diamine stai facendo? Và ad aiut---». In meno di una frazione di secondo l’ometto, che era basso e con l’enorme pancia che gli fuoriusciva dai pantaloni, viene scaraventato a terra mentre il mingherlino gli gridava dietro con un’insolita vocetta acuta, estranea alle orecchie di tutti quei pirati balordi: «Io non prendo ordini da nessuno!».

Subito gli corsero in contro gli altri marinai che avevano finito il lavoro assegnato loro, ma il piccoletto sapeva bene come difendersi e in poco tempo anche quei pirati erano stesi al tappeto, non prima però che uno di loro si sia preso un bel destro in faccia, seguito dalle parole che sembravano uscite dalla bocca di un topolino: «Don’t touch me, brutto maniaco pervertito che non sei altro!».

Mentre l’artefice di quella “strage” sbuffava, sistemandosi il cappello sulla testa, una voce tonante e sicura subito invase il ponte: «Che sta succedendo qui?».

Un uomo alto e biondo guardava con sguardo minaccioso la sua ciurma. Quello che lo rendeva ancora più spaventoso, e per certi versi affascinante, era la benda da pirata che gli copriva l’occhio verde smeraldo lasciandone in vista solo uno.

Sulla cintura sui fianchi stavano appese due pistole ed una spada, appena nascosta dalla lunga giacca rossa.

Il biondo si avvicinava al gruppetto di pirati sdraiati a terra, messi K.O. prima dal piccoletto che ora poteva ben distinguere le enormi e tipiche sopracciglia dell’uomo in piedi di fronte a lui.

«C-Capitano! Guardi!» uno dei pirati, quello che poco tempo prima si era preso il destro il faccia, si alza e corre verso quella specie di macchina da guerra, tirandogli via la camicia facendo saltare in aria i bottoni senza troppi complimenti.

Subito si sente un sospiro di stupore, meraviglia e sorpresa mentre il capitano trasaliva e quasi impallidiva.

«A woman!», «È una femmina!», «E che femmina!», il tutto contornato da fischi e applausi rivolti alla figura che prima era salita di nascosto sulla nave e che ora si copriva il viso tutto rosso per la vergogna col cappello.

Il capitano, che stringeva i pugni dalla rabbia, lancia via il cappello della ragazza, gettandolo in mare: «Who the bloody hell are you? E che ci fai sulla mia nave? E voi branco di little wankers andate a lavorare, non c’è nulla da vedere qui!». Subito una voce si stacca dal gruppo: «Ma Capitano, come fa a dire che non c’è nulla da vedere? Look at those boobs!».

Con un ringhio il capitano getta in mare anche il malcapitato, avvertendo poi gli altri: «Spero per voi che non vogliate fare la stessa fine di quell’idiota! Forza, al lavoro!».

La folla immediatamente si dilegua, ma continuava comunque a dare qualche occhiata di nascosto alla ragazza che veniva trascinata in una cella sottocoperta da due pirati, seguiti a ruota dal biondino.

Appena viene gettata nella cella il capitano congeda gli altri due, rimanendo così solo con la ragazza, bionda anche lei, ma con gli occhi azzurri rivolti verso un punto imprecisato di quella piccola e stretta cella.

«Copriti», dice il ragazzo con voce decisa e alla quale non si poteva non ubbidire mentre lanciava la propria giacca contro l’altra che subito la indossa, anche se non proprio per dare retta al capitano, più che altro perché si vergognava a stare in quel modo di fronte ad altra gente, specialmente se erano tutti uomini. Pirati, il che è ancora peggio, pensava.

Ma quella giacca le poteva fare da vestito dato che le arrivava fino ai piedi e le maniche erano lunghe almeno il doppio per la sua normale taglia.

«It’s too big for me.. », borbotta la ragazza mentre subito il capitano le risponde, ghignando e facendo un finto inchino:  «I’m sorry milady, ma questa è l’unica cosa che ho per farti coprire. Anche se mi piace la vista non posso lasciarti su una nave piena zeppa di UOMINI vestita a quel modo».

Aveva calcato su quella parola in modo da tornare all’argomento principale e cioè: «Dimmi cosa diavolo ci fa una DONNA sulla MIA nave».

La ragazza emette uno sbuffo, senza degnarsi di rispondere alla sua domanda.

Il capitano allora spazientito, da come si poteva notare dalla vena pulsante sulla sua tempia, ripete la domanda con tono più alto, ma non ne ricava molto.

Si avvicina così alla ragazza dagli occhi azzurri e le stringe le guance in una mano, sollevandole il viso alla sua altezza, e le grida, arrabbiato: «Tell me what the bloody hell are you doing here, NOW!».

Ma la bionda, senza fare caso alle regole del bon-ton che tanto lì sembravano essere l’ultima cosa di cui preoccuparsi, per tutta risposta gli sputa dritto in faccia, facendo così andare il capo dei pirati su tutte le furie che con uno spintone la getta a terra, dopo essersi ripreso la giacca.

Esce fuori dalla cella e fa sbattere la porta alle sue spalle. «You.. you wanker! Dopo questo, non mangerai per un bel pezzo!», le gridava, incamminandosi poi su per le scale e correndo a chiudersi nella propria cabina.

Una volta arrivato lì si porta la giacca al viso, ma notando che, anche se l’aveva indossata per poco tempo, la giacca aveva preso il profumo della ragazza, con un ringhio la getta ai piedi del letto, andandosi a sedere sulla sedia della scrivania, portandosi le mani alle tempie, massaggiandosele e riflettendo sul da farsi.

Qualche minuto dopo il capitano si arma di carta e penna ed inizia a scrivere una lettera, indirizzandola a Her Majesty.
  
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