31/08/2012
4 recensioniMc Nightmare
NOTE: La fanfiction partecipa al Contest di fine estate, indetto dalla pagina "This is a pen." su facebook. Mi sono sorprendentemente classificata al primo posto! (E ne sono tutt'ora incredula...)
Per il resto, boh... spero di non aver tralasciato errori e se l'ho fatto vi prego di segnalarmeli. In più non ho segnato "OOC" tra gli avvertimenti, tenendo conto che la maggior parte della storia è un sogno...
Grazie per la vostra attenzione!
Fu difficile trovare un parcheggio per la sua nuova Prius. Ok, non era esattamente nuova ma era la sua prima macchina, ok? Percy ne andava abbastanza orgoglioso nonostante i segni di zoccolo sul cofano.
Appena mollata l’auto nel primo spazio trovato, Percy si mise a correre verso il Mc Donald lì vicino. Era in ritardo.
Beh, col senno di poi non era stata un’idea brillante presentarsi a un appuntamento in auto. Non a New York. Non all’ora di punta.
Spalancate le porte del fast food, un angolino della mente di Percy, quello abituato a rischiare la pelle un giorno si e l’altro pure, registrò che qualcosa non andava. Il locale era pressoché vuoto.
Ad eccezione di Annabeth e del commesso. Lanciando uno sguardo all’orologio, Percy notò che era l’una e dieci minuti. Allora perché il locale era…?
«Perseus Jackson!» sibilò Annabeth, arrabbiata per qualche motivo
«Annabeth? Cosa…»
«Sei in ritardo. Di mezz’ora.»
«Beh… c’era traffico e…» borbottò Percy imbarazzato, guardando verso un tavolino libero «Oh! Ma più importante di questo, Annabeth, c’è qualcosa che non…»
«Il traffico? Che razza di scusa è?! Tu non hai nemmeno una macchina!»
«Beh, non ce l’avevo l’ultima volta che ci siamo visti ma… Seriamente Annabeth! C’è qualcosa di strano in questo…»
«Non cambiare argomento! Finisce sempre così con te!» sospirò, esasperata «Prima sei in ritardo perché il professore di biologia ce l’ha con te…»
«Mi aveva obbligato a stare in classe mezz’ora in più per finire quel lavoro…»
«Non sarebbe successo se ti fossi organizzato! Poi non sei venuto alla mostra di architettura a cui volevo andare perché hai perso il senso del tempo parlando con il pesce rosso che hanno regalato a tua madre…»
«Ma…»
«E la volta al maneggio? Hai preferito parlare con i cavalli che con me! Per non parlare dell’acquario! Pensavo di farti un piacere proponendoti di andare lì, ma non credevo di essere snobbata per delle sogliole!»
«Ammetterai che è un po’ difficile concentrarsi se…»
«E la volta che sei rimasto tutto il tempo a parlare della telefonata che ti ha fatto Rachel?»
«Oh, andiamo! Non mi puoi accusare per questo!»
«Scusate, volete ordinare?» chiese cortesemente l’inserviente, come se fosse normale per lui stare ad ascoltare litigi altrui.
Ma Percy si ricordò di cosa voleva parlare: «Ah! Annabeth, questo posto è strano! Siamo all’ora di punta e non c’è nessuno…»
«… e una cola senza ghiaccio… tu cosa prendi, Percy?»
Il ragazzo osservò sconvolto Annabeth ordinare.
«Ma… Annabeth, andiamocene!» esclamò, ormai sopraffatto, afferrandola per il polso con tutta l’intenzione di trascinarla fuori di lì.
«Perseus, lasciami andare!»
«Annabeth, c’è qualcosa di strano…»
«Eh no! MI sono stancata! Non è possibile che ogni nostro appuntamento finisca così! Ora basta, Percy, tra noi è finita!»
***
«NO! ANNABETH, POSSO SPIEGARE!» esclamò Percy, nel panico, agitandosi inutilmente, nel sonno.
«… Chissà cosa mi deve spiegare…» si chiese Annabeth, guardando il suo ragazzo addormentato sulla sua spalla, in preda a un evidente incubo.
«Beh, fa nulla, avrei dovuto immaginare che si sarebbe addormentato a metà film…» sospirò poi, tornando a guardare il suo documentario sulla Torre Eiffel.
Grazie per aver letto :D