Ecco una mia piccola fic! Spero vi piaccia la situazione in cui Ray e Envy non si conoscono ancora bene, e lei pensa di essere solo un divertimento per il nostro Ecchan.
- Al… lo…lo farai tu
allora?-
-si, non ti preoccupare fratellone, tel’ho detto mille volte! Non è
mica colpa tua se si è ammalata mentre tu sei via!!-
Ed era in viaggio, gli mancava una settimana prima di tornare, ma Ray era stata colta da una brutta febbre. Era stesa sul suo letto con un panno bagnato in testa, la faccia arrossata e 39 di febbre.
-Ray…c’è Ed al telefono-
-eh…?
Oh…si Al!- disse con voce fiacca.
-pronto?-
-ciao Ray! Come ti
senti?-
-ciao amore! Non ti preoccupare, passerà!-
-è che mi fa strano
sentirti così…di solito sei sempre così esuberante e piena di
vita!...-
-tranquillo…non dura molto! E poi Al si sta prendendo cura di
me!-
-si. Beh, ci vediamo tra una settimana!-
-o…ok
ciao!-
-ciao!!-
Al prese il termometro dalle mani
deboli di Ray
-è ancora alta…- disse lei
-eh gia… su, riposati che è
tardi! Domani mattina ti lascerò dormire fin che ne avrai
bisogno!-
-ok…buonanotte Al!-
Uscì dalla stanza e Ray, dopo aver
preso dei medicinali, prese sonno.
Sognò Ed quella notte, erano al mare ed
erano in vacanza assieme ad Al, che aveva ripreso il suo corpo. Immaginarselo a
torso nudo…allietò il suo sonno.
Qualcuno era appollaiato sul suo
davanzale e la osservava interessato. La sua snella figura pallida, contrastava
con l’oscurità. Era illuminato dalla luce della luna piena.
Entrò nella
stanza, rompendo un vetro con tutta l’attenzione possibile al rumore. La ragazza
si mosse solo un po’, non l’aveva svegliata. I piccoli vetri sparsi a terra
scintillavano alla luce della luna, contrastando con il pavimento meno
illuminato, li pestò per arrivare a lei, ma non una ferita scalfì il suo
corpo.
- ‘O neko-chan! - disse il ragazzo sottovoce.
-che ci fai a letto a
quest ora? Non lo vedi che sbagli anche posto?? Dovresti essere nel mio!- ghignò
maliziosamente.
-su su, piccola! Tu vieni con me ‘sta sera!-
Si affrettò a sollevarla gentilmente.
La ragazza tossì corrugando la fronte.
-che hai??-
Le poggiò una guancia
sulla fronte.
-cavolo! Tu scotti ‘O neko-chan!!-
I capelli verdi
dell’homunculus le solleticavano il viso arrossato.
-visto? Se non fosse così
poco attento…il tuo Edward…! Tu non verresti con me!...in un certo senso…dovrei
pure ringraziare la sua stupidità!-
Saltò giù dalla finestra con Ray in
spalla, l’aveva avvolta in un piumino soffice. Anche se non lo ammetteva, era
segretamente attento alla sua incolumità.
La portò in un posto isolato,
sistemandola poi a terra, appoggiandola ad un albero con la
schiena.
-allora…dovrebbe essere……… “cavolo! Il senso dell’orientamento non è
di certo il mio forte”-
Cercava quella piccola casetta con gli occhi… sempre
che “casetta” fosse il termine giusto. Era un luogo apparentemente carino e
tranquillo… si, APPARENTEMENTE!!
Dopo che l’esercito scoprì all’incirca, ciò
che succedeva al laboratorio n°5, fu costruito un laboratorio sotterraneo, nel
bel mezzo della foresta, e per farlo passare inosservato, vi era stata piazzata
sopra una casetta, fintamente abitata. Il laboratorio, fu in seguito distrutto
da una frana del terreno ma, non potendo togliere la casa da lì, rimase
disabitata.
-è il posto giusto per noi… non credi
‘O neko-chan??-
Quell’appellativo lo riservava solo a lei.
Scorse la
casetta e vi entrò. Era tutto stranamente in ordine…
Le luci funzionavano,
così come la cucina. Non era grande, ma era abitabile. Una perfetta
copertura.
Stese Ray sul letto matrimoniale, e la guardò affascinato. Provò
ad avvicinarsi al suo viso, e quando lei sentì il tepore del suo respiro sorrise
si girò di scatto e gli tirò una gomitata in piena faccia.
-ma porca vacca!
Tutte a me??? Anche se dorme mi ha preso…-
-mmh……-
-aaah… lasciamo
perdere…vediamo un po’ di ambientarci…-
Arrivò in cucina e decise di mettere
su qualcosa.
-che le piace?? E questi come si preparano??(guardando una
scatola di spaghetti) Accidenti non ci so fare in cucina. Mah, quando si
sveglierà…se ha fame si preparerà qualcosa!-
-ED! ED SEI TU???-
Ray si svegliò di soprassalto e istintivamente chiamò Ed. Envy la raggiunse con l’aspetto del Fullmetal.
“dove sono?? Ed…lui non può
esserci…è…è partito…”
-ti sei svegliata eh?- disse la voce calda e dolce del
“biondo”.
-oh! Ed, amore! Co…come mai sei qui? N…non eri
partito??-
-partito? Io? Guarda che siamo partiti assieme! Non ti
ricordi?-
-n…no…-
Inventò in fretta una storiella da raccontarle…
-Ed…mi dici cos’è successo? Ho un
cerchio alla testa e non ricordo…-
-sei svenuta in mezzo alla strada… hai la
febbre alta! Un signore ci ha dato alloggio, ora è uscito!-
-davvero?
Eppure…mi ricordo che ero in camera mia…Al si prendeva cura di me e… tu eri in
viaggio…-
-te lo sarai sognata…in fin dei conti…non stai bene…!-
-si…hai
ragione…-
Il presunto Ed le sorrise dolcemente, vedendo il suo viso
arrossato.
Fine capitolo uno. Chiedo scusa…! Per
me è una cavolata! L’ho scritta così… per provare, il problema è che so che fare
per il prossimo capitolo, ma poi in testa ho il vuoto. Comunque…vi prego
recensite! Non sapete che tristezza fa
vedere:
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Grazie dell’attenzione! By Envy99!
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