*Sotto La Luce Del Lampione*
Eccomi ancora qui.
Sotto casa tua, Kagome, che ti aspetto.
Come al solito mi sono lasciato trasportare,
sembro un burattino
in mano alla burattinaia.
E ora di staccarne i fili.
Ma quanto ci metti?
Non mi va di aspettare oltre.
Lascio la mia postazione scocciato.
Calo il cappellino sugli occhi e percorro la via buia
illuminata solo da due lampioni
in fondo alla strada.
Massì, tanto vale raggiungerli,
Kagome ne avrà ancora per un po’.
Ma poi…perché sono qui?
Per lei?
Per Kagome?
Non so neanche darmi un perché a ciò,
so solo che voglio allontanarmi da lei.
Il nostro rapporto, ormai, è cambiato.
Lei non è più la stessa
ragazzina sorridente e un po’ infantile,
e neanch’io sono più lo stesso.
Sì, mi sento cambiato.
Il nome Kagome?
Tempo addietro mi faceva battere il cuore a mille
e mi provocava brividi lungo la schiena,
mentre adesso è solo un nome,
niente di più, è come se non contasse nulla per me.
Un altro nome riecheggia nella mente…
Ma a cosa sto pensando?
Come può saltarmi in testa una cosa del genere?
Cammino lentamente,
come se avessi dei pesi legati ai piedi.
Il peso di non potermi dichiarare alla persona che amo.
Ma si può chiamare amore questo?
Gli umani lo chiamano
“amore diverso” o
“amore strano”;
eppure perché mi viene così naturale provare qualcosa per lui?
Dopo aver tenuto per un po’
gli occhi fissi a terra,
alzo lo sguardo…
maledetto me!
Perché l’ho alzato?
Chi vado a vedere proprio sotto
la luce del lampione?
Lui.
Già lui, Miroku.
Quegli occhi blu, vispi,
mi scrutano dall’alto in basso.
Come mai è qua?
Non era mai capitato che Miroku
venisse nell’epoca moderna.
“Non preoccuparti,
volevo solo dirti che abbiamo trovato
un altro frammento della sfera”
dice con la massima tranquillità.
Ecco. Non riesco a parlare,
di nuovo.
Oramai mi capita da un po’ di tempo
e sempre con Miroku.
E come darmi torto.
Nessuno riuscirebbe a parlare davanti
ad una persona talmente bella…
soprattutto alla luce del lampione
che illumina i suoi capelli scuri,
dipingendoli di un forte chiarore.
In più, con quell’abito scuro
sembra che nasconda un mistero.
Prendo un respiro.
Devo fare qualunque cosa tranne stare zitto.
“Sei venuto solo per questo?”
Mi sorride.
Quel sorriso che adoro.
“Ma che domande! Anche per trovare te!”
Mi dice. Lui prende tutto sullo scherzo
ma io ho pensato seriamente a ciò che ha detto:
voleva davvero vedermi?
“Sono stato anche troppo in
questo strano posto,
sarà meglio che vada.
Vieni anche tu?”
Continua e sorride.
Sorride, sorride.
Cos’ha da ridere?
E io che vorrei parlargli seriamente.
Ma anche se ci provassi non ci riuscirei.
Annuisco alla sua domanda.
Lui si volta
guidandomi verso il pozzo.
“Aspetta………” sussurro.
Niente.
Non riesco a fargli capire ciò che provo.
Dannazione, dannazione,dannazione.
Basta, non riesco più a pensare.
I miei pensieri sono stati interrotti
da qualcosa di morbido che mi ha toccato le labbra.
Non posso credere a quello che vedo.
Miroku mi sta baciando.
Un bacio delicato, per niente aggressivo.
Un legame che dura poco
Ma più intenso che mai.
“Dai, andiamo”
Mi dice mettendomi un braccio attorno alle spalle
E iniziando a schiaffeggiarmi
amichevolmente.
Questa volta sorrido anch’io.
Forse è stato uno sbaglio pensare
a Miroku come qualcosa di più di un amico.
Ma io sono felice
per come è andata.
Ci limiteremo a essere solo grandi amici
e non dovrei neanche lamentarmi
perché……..
cosa c’è di più bello dell’amicizia?
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Ciao! Me è ritornata con una
nuova one-shot…me???? Dannazione! Athenachan mi ha contagiato con la sua terza
persona!!(ti saluto athy!)
Non ho mai scritto una yaoi,
ero curiosa di cosa sarebbe venuto fuori e così ci ho provato. Forse molti di
voi odiano questo genere di fic soprattutto perché all’interno c’è la coppia
Inuyasha-Miroku, ma spero comunque che non vi abbia deluso come scrittrice.
UN BACIONE! COMMENTATE!
KISSSSSS
Kia-chan