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Autore: Mels_Mel_    31/08/2012    0 recensioni
Si dice che il primo amore sia come una favola, che vivi quasi ad occhi chiusi con la paura che finisca,ma col cuore aperto, e senza le pretese di ricevere niente in cambio.
Il mio primo amore se ne era andato via alla fine dell'estate senza nemmeno salutare. Mi è così difficile scordarlo. In soli due mesi eravamo cresciuti insieme e i nostri "Ti voglio bene" erano presto diventati "Ti amo". Ora tutto ciò che mi rimane è una foto e le sue dolci parole che mi rimbombano nella mente. Cerco di non pensarci,ma è più forte di me...è rimasto nell'angolino impolverato della mia estate scorsa che sa così tanto di amaro. Sa del suo odore,sa delle passeggiate nella tarda notte guardando le stelle che cadono. Sa delle corse mano nella mano per tornare presto a casa,altrimenti erano guai con i genitori. Sa dei suoi occhi verdi e del suo sguardo che potrebbe sciogliere persino la neve di dicembre e che invece ho visto andar via già a fine agosto. Il primo amore è una fregatura,io direi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il primo amore è una fregatura.



Azzurro. Fatto il primo passo fuori da quell’edificio grigio, tutto ciò che i miei occhi contemplano è un cielo azzurro e sereno. Guardo l’ora sul cellulare. Sono le 12:59. Ancora un minuto..
Mi guardo intorno,centinaia di studenti ammassati aspettano quell’ultimo minuto,quel..
- Driiiiinnn! La campanella suona e la scuola sembra esplodere. Urla di gioia, ragazzi che esultano. I miei compagni mi vengono incontro e mi abbracciano. Cerco di sorridere,ma una certa malinconia che nessuno può capire si fa spazio nella mia testa,nel mio cuore. 
Saluto tutti e volto le spalle a quella scuola dai banchi infestati di scritte, dai registri pieni di note di classe, dalle interrogazioni, dalle litigate, dalle risate e dai bigliettini svolazzanti per la classe come aeronavi. 
Diciamo che in classe sono l’amica di tutti, ma i miei veri amici sono fuori da queste mura,sono quelli assieme a cui sono cresciuta e il mio ragazzo.
Mi faccio strada tra la folla urlante cercando di passare inosservata. Ma mannaggia a me e alla mia popolarità. Passo cinque minuti a salutare conoscenti e amici.. Finalmente arrivo sul lato opposto della strada. Mi sembra di avere un déjà vu. Ero in questo stesso posto l’anno scorso che aspettavo la mia amica,quando di qui passò lui,il mio primo amore.. Mi sorrise e mi guardò dritto negli occhi. Io rimasi paralizzata da quello sguardo,come stregata.. 
Ora mi guardo intorno e vedo solo i soliti ragazzi con gli jeans bassi che camminano sentendosi importanti, le scritte sui muri, le solite dediche prive di sincerità, i soliti “scusa,amore mio”. 
Due mani mi cingono i fianchi facendomi sussultare. - Buh!
Mi giro ed ecco il mio ragazzo, Johnny. Lo so,può sembrare un nome strano ma si chiama davvero così. I suoi occhi azzurri si inchiodano ai miei e le nostre mani si uniscono. Sorridiamo. 
- ora abbiamo tutta l’estate a disposizione,amore. 
Mi dice dandomi un bacio sulla guancia. Lo tengo per mano e cominciamo a camminare. Vedo gli sguardi invidiosi delle mie compagne. Johnny è ciò che si suol definire un bel ragazzo. Alto,con i muscoli ben definiti, biondo scuro, abbronzatissimo, e soprattutto..con degli occhi così azzurri da perdercisi dentro. Quest’anno ha fatto degli scatti per D&G, Abercrombie e altre case di moda meno conosciute. Ma non si monta la testa, in realtà non gli piace questo lavoro,ma lo fa per guadagnare soldi suoi, per non chiederne più ai genitori. Si,fa il modello. È sempre stato uno indipendente lui,anche se i suoi lo potrebbero mantenere fino alla morte. Mi squadra e mi chiede a cosa mai stia pensando.
- al fatto che sono fortunata ad averti accanto a me.
Rispondo sincera. Lui mi abbraccia, la mia testa arriva poco più sotto del suo mento. Mi accarezza i capelli. 
- sono io ad essere fortunato,nanetta. Ti amo.
Ho le farfalle nello stomaco. Ci baciamo. Ci conosciamo da quasi un anno, dalla fine dell’estate,dopo che io.. Beh dopo che il mio primo amore si era rivelato soltanto un amore estivo e lui se ne era andato via senza nemmeno salutare. Si chiamava Alex, è lui il ragazzo che avevo incontrato al lato opposto della scuola,che mi aveva sorriso con quei suoi occhi verdi. È così difficile non pensarci,anche quando quell’amore di ragazzo che ho accanto mi parla con le sue belle labbra e i suoi occhi profondi. 
Mi sento quasi un’infame,ma il primo amore non si scorda mai e ancora non riesco a dire “Ti amo”. Ci provo,ma quelle parole non escono dalla mia bocca,sono nascoste in un angolino impolverato della mia estate scorsa che sa così tanto di amaro. Sa del suo odore,sa delle passeggiate nella tarda notte guardando le stelle che cadono. Sa dei suoi occhi verdi.
Finalmente io e Johnny arriviamo da “Chat Noir”. È il nostro locale preferito. Aspettiamo anche gli altri che arrivano ormai tutti bagnati. Sono stati a fare i gavettoni. Sarah, la mia migliore amica mi viene ad abbracciare. Lo stesso Denise,che poi si butta sulla comoda poltrona del locale assieme ad Andrew e Daniel. 
- com’è sta storia che da quando state assieme non venite più a bagnarvi? 
Chiede Andrew venendoci accanto..
- beh,è che.. 
Non appena Johnny comincia a parlare un palloncino zeppo d’acqua scoppia davanti ai nostri occhi. Sono fradicia,cavolo.
Mentre mi asciugo con dei tovaglioli e insulto Andrew in aramaico, Johnny ride. Ovvio,tutta l’acqua era arrivata addosso a me! Lo guardo male, quando poi lui si toglie la sua maglietta e me la porge. 
- vai a cambiarti va!
- e tu rimani così mezzo nudo?
- si.. Qual è il problema?
Tutti scoppiano a ridere. 
- nessuno. 
Dico prendendo la maglietta e scoccandogli un bacio. Vado in bagno a cambiarmi e proprio quando mi ritrovo in reggiseno qualcuno entra. Mi giro veloce di spalle e rimango rannicchiata. Mannaggia. 
- ehi,tutto bene?
Mi chiede una voce così conosciuta. Scioccata mi giro e guardo il ragazzo che ho davanti. Mi riconosce anche lui e la terra mi sembra volare sotto i miei piedi. Mi squadra dalla testa ai piedi. Io lo guardo soltanto negli occhi. Mi infilo veloce la maglietta del mio ragazzo. Lui sta per aprir bocca quando lo fermo con la mano. 
- non mi devi spiegare niente,Alex!
Dico fredda, uscendo e sbattendo la porta. Corro veloce per le scale, mentre Johnny mi insegue pregandomi di fermarmi. Corro ancora più forte. 
Dopo che mi aveva lasciata senza salutarmi l‘anno scorso, ero dimagrita 5 chili, non avevo più voglia di niente. Poi quando ero guarita finalmente da quella “malattia” eccolo qui. Tornato. Per cosa? 
Corro sempre più forte,sempre più forte senza guardare cos’ho intorno. Dei clacson di macchine,delle frenate, delle urla degli autisti.. Corro fregandomene di tutto, fin quando sento un fitto dolore al petto, cado e perdo la coscienza. 
Quando mi risveglio mi  sento come dopo una notte bianca. Mi guardo intorno, sono in un’angosciante camera bianca con uno stupido aggeggio che produce un fastidiosissimo “beeep”.
  
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