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Autore: crissya    01/09/2012    1 recensioni
eccoci qui. questa è la continuazione della mia precedente Fanficn "I'll never be your brother"
Loki era scappato quella mattina stessa. Aveva ricostruito il muro di pietre attorno al suo cuore e si era allontanato da Thor nonostante lo avesse salvato. Effettivamente non aveva un posto dove andare ma si ricordò di un piccolo rifugio che da piccolo aveva costruito.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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I WILL ALWAYS SAVE YOU
http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/283784_245542668888974_1468198335_n.jpg
L’immagine che ha ispirato questa storia….
Ciao a tutti!!! Dunque questa Fanfic è da considerare un po’ come il sequel di “I’ll never be your brother” quindi gli eventi si collocano subito dopo la scomparsa di Loki e il risveglio di Thor.
Approfitto di questo ritaglio che mi sono presa per ringraziare:
illyria93 che ha seguito la mia storia
White Snowflake Crystal che l’ha messa tra le ricordate
TedAw_  che l’ha inserita tra le preferite
E un grazie speciale va a  MaRmOtTeLlA  che recensisce sempre e segue le mie storie! Grazie davvero tanto
A questo punto vi auguro una Buona Lettura    -Crissya
[-ci rivediamo presto, fratello-
Ancora con gli occhi rivolti verso Thor, Loki si smaterializzò.]
 I raggi del sole filtravano dalla finestra colpendo con insistenza il volto di Thor che dormiva le suo letto sicuro che quando avrebbe aperto gli occhi, avrebbe trovato suo fratello li al suo fianco.
La luce stuzzicava il viso del dio che, rassegnatosi, si alzò. Allungò il braccio cercando il corpicino minuto di Loki che però non trovò; si sollevò di scatto guardando bene attorno a se ma gli c vollero pochi secondi affinchè si rendesse conto che la stanza era vuota..esattamente come si sentiva lui in quel momento. Lanciò un forte urlo che fece accorrere le guardie del palazzo ma nulla riuscì a placare la sua ira. Distrusse i drappi candidi del letto e fece cadere a terra bruscamente tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Arrivò all’ingresso del palazzo dove cadde in ginocchio gridando
-LOOOOOOKIIIIIIIIIII!!!!!!!!!- ricadde su se stesso portandosi le mani al volto cercando di nascondere le lacrime che cadevano calde rigandogli le guancie e impigliandosi nella barba bionda. Lo aveva ingannato per la seconda volta con la differenza che in gioco c’erano anche i sentimenti. La sera prima sembrava che entrambi avessero messo a nudo le proprie emozioni ma evidentemente a Loki non importava assolutamente nulla, era tutta una messa in scena per poter scappare.
Ma questa volta i giochi sarebbero andati diversamente.
Thor si alzò asciugandosi il viso con la manica, chiamò il martello e, puntandolo verso il cielo plumbeo, spiccò il volo dirigendosi nel posto in cui era sicuro avrebbe trovato suo fratello.
 
 
Loki era scappato quella mattina stessa. Aveva ricostruito il muro di pietre attorno al suo cuore e si era allontanato da Thor nonostante lo avesse salvato. Effettivamente non aveva un posto dove andare ma si ricordò di un piccolo rifugio che da piccolo aveva costruito. Era in un luogo vicino Asgard isolato ed abbandonato; da bambino Loki ci andava quando voleva stare solo e allontanarsi dall’ombra del fratello, un luogo dove poteva dar sfogo alla sua personalità. Era una piccola casetta a due piani. Il primo era solo un ammasso di macerie e qualche vecchio gioco sparso qua e la ma il secondo Loki aveva provveduto ad arredarlo per bene. Era formato da tante colonne messe a lucido e tra queste il piccolo Dio aveva legato dei drappi verdi che pendevano da ogni parte rendendo l’ambiente leggero. Il soffitto copriva solamente una parte del piano, l’altra che era scoperta, Loki l’aveva aggiustata quanto più poteva fino a renderla un posto speciale. Era come un piccolo balcone solo che lo copriva un grosso telo verde, vi aveva sistemato una piccola scrivania ricavata da un tronco d’albero e sotto di questa aveva sistemato tutti i suoi libri di magia. Sopra invece vi erano tantissimi oggettini strani con i quali il piccolo Loki aveva occupato molte ore della sua infanzia studiandone i meccanismi. C’era uno strano attrezzo formato da tanti cerchi dorati che si muovevano intrecciandosi ma senza mai toccarsi. Una piccola palla di cristallo che al tocco diveniva di un azzurro cielo mutando poi in rosso, verde e giallo. Un barattolo sigillato ermeticamente nel quale era chiusa della polvere che da piccolo aveva creduto essere fatata, difatti vi aveva attaccato un bigliettino con la scritta “Fairy’s Dust”. Sparpagliati sul legno scuro c’erano modellini delle stelle e della luna e una grande cartina sul quale aveva disegnato i diversi mondi. Ma ciò che realmente aveva fatto di quel posto, il rifugio di Loki era il panorama. Infatti dietro la scrivania si estendeva un paesaggio mozzafiato. Una distesa splendida dove in lontananza era possibile scorgere la città di Asgard  completamente nera ma con lo sfondo rosso scuro che pian piano diveniva blu notte quando il sole tramontava e il cielo si colmava di stelle. Il piccolo Dio ne era rimasto da subito incantato e aveva deciso che quello era ciò che voleva.
Una volta arrivato a destinazione Loki salì le scale fatiscenti dirigendosi al piano superiore sentendosi finalmente a casa. Si sedette sulla poltroncina una volta della sua misura ma che adesso ci entrava appena, fece un grande respiro e sorrise nello scoprire che ogni cosa era rimasta immutata. Infatti sotto la seggiola trovò il suo taccuino con la sua piuma rossa che utilizzava per riempire le pagine adesso ingiallite, di appunti e calcoli vari. Lo aprì con cura ritornando con la memoria a quando era piccolo. Di sicuro non aveva sviluppato un fisico muscoloso e possente come quello di Thor ma aveva affinato la sua mente  rendendola acuta e perspicace. Aveva capito come quell’aggeggio dei cerchi funzionasse e aveva trascritto tutto su quelle pagine riportando disegni, calcoli e procedimenti. Ne era orgoglioso e avrebbe voluto mostrarlo al padre ma sarebbe stata un impresa del tutto futile perché al grande Odino non interessavano quegli scarabocchi quanto più era attratto dalla guerra e dalla lotta cosa che solo il suo primogenito..o meglio solo il suo figlio naturale poteva dargli.
Rilesse tutto con particolare attenzione muovendo in contemporanea le mani pallide ad affusolate sull’insieme di cerchi. Sorrise ricordandosi quanta soddisfazione aveva provato nell’arrivare da solo alla soluzione. Richiuse il quadernetto ingiallito e tentò di mettersi comodo quando il suo piede urtò qualcosa di vetro. Si piegò per prendere l’oggetto tra le mani e si ritrovò una cornice dorata che celava al suo interno una foto ingiallita
La foto ritraeva due bambini circa dell’età di 9 anni. Il bimbo più alto era Thor con i capelli corti e biondi e biondi e un paio di occhi azzurri che brillavano dell’innocenza infantile. Aveva un enorme sorriso e stringeva un ragazzino pallido e minuto che accennava un sorriso. Loki aveva circa 7 anni con i capelli corvino che ricadevano sul viso e le braccia conserte. (http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/558749_272063812903526_1341179333_n.jpg )
Sorrise nel ricordare quello scatto quando gli venne in mente che da qualche parte aveva conservato una cosa ben più preziosa. Si mise a cercare nella piccola libreria allestita in un angolo del piano e dopo qualche minuti trovò un piccolo album di foto. La copertina era sbiadita ma era sicuro e foto fossero conservate alla perfezione. Lo aprì e trovò tutti i ricordi più belli.
La prima foto ritraeva due bimbi piccoli piccoli. Thor tentava di abbracciare Loki che tentava di respingerlo con la guancia cicciotta. (http://a1.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/375747_257730147670226_1586905219_n.jpg )
Nell’altra erano già più grandi ed erano sul letto. Thor stava guardando Loki che dava vita alle immagini del libro facendo tanto fumo verde (http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/s720x720/548323_221488071294434_912615498_n.jpg )
In quella seguente erano già più grandi. 15 anni Thor e 13 Loki che erano fermi con un mezzo sorriso sulle labbra (http://a1.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/314485_266119716831269_958685642_n.jpg )
L’ultima l’aveva proprio dimenticata… avevano 18 e 16 anni e si tenevano per mano guardando il cielo. (http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/s720x720/526534_263568130419761_357689135_n.jpg )
Ora ricordava tutto. Quel giorno era stato il più bello della sua infanzia. Thor aveva litigato con Odino ed era scappato così Loki dispiaciuto lo aveva raggiunto e aveva cercato in ogni modo di distrarlo, alla fine ci era riuscito e aveva passato il resto del pomeriggio a giocare con il fratello rotolandosi nei campi e rincorrendosi  finché, stanchi, si erano straiati sul terreno osservando il sole tramontare. A rendere quel giorno memorabile era stato quando Thor gli aveva spontaneamente preso la mano e poi gli aveva sorriso. Gli si era messo sopra bloccandolo con le braccia muscolose e lo guardava sorridendo. Loki invece era spaesato ed era visibilmente arrossito . Thor si era chinato su di lui e gli aveva lasciato un bacio leggerissimo sulle labbra. “ti proteggerò per sempre, fratello.” Aveva detto tornando poi a guardare il cielo con il sorriso sul viso. Quella era stata la prima volta in cui il piccolo muro di Loki era crollato. Quando tornarono a casa però Odino aveva incolpato Loki della fuga di Thor mandandolo nelle sue stanze cosicché il muro prima crollato si era magicamente rialzato e rafforzato.
-quel giorno ti difesi…dissi che ero scappato perché non accettavo il rimprovero di Padre e che tu avevi cercato di persuadermi a tornare ma io non ti avevo dato retta…-
La voce profonda di Thor fece sobbalzare Loki che si girò di scatto allarmato.
-tu come…?- domandò spaesato non sicuro di quello che stesse dicendo.
-come conosco questo posto?-
Loki annuì.
-semplicemente perché conosco te, fratello. Ero a conoscenza di tale luogo sin dal giorno che ci hai messo piede…venivo a spiarti ogni tanto.. sempre assorto in qualche libro o in qualche quaderno a scrivere chissà cosa.- sorrise ritornando anche lui indietro con la memoria.
.-da quanto tempo sei qui?- fu invece la domanda che pose Loki cercando di mantenere la calma nonostante la sua mente fosse scombussolata. Ora non aveva neanche quel posto tutto per se.
-quanto basta scoprire che conservi le nostre foto… faccio bene a pensare che in realtà ti importa di qualcuno-
-stupido caprone! Madre mi diede questo album e io lo conservai. Fine della storia- disse il Dio moro tentando di nascondere inutilmente l’album.
-puoi mentire a me, ma non a te stesso, fratello.- sorrise togliendosi il mantello e poggiandolo sulle spalle del fratello. –ti faccio vedere una cosa…-. Estrasse dall’armatura un foglietto ingiallito e tutto spiegazzato ma si vedeva chiaramente che più volte recentemente era stato aperto e poi richiuso.
Thor mostrò a Loki una foto che ritraeva un bimbo di due anni dai capelli biondi e l’aria felice che teneva in braccio un neonato che sbadigliava avvolto in una coperta verde smeraldo. Era Thor che stringeva un Loki appena nato. (http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/s720x720/405175_317576701671892_41190827_n.jpg )
-è stato il giorno più bello della mia vita, quando ti ho visto per la prima volta. Sai, quel giorno promisi a Madre che ti avrei protetto. La stessa promessa te la feci il giorno in cui abbiamo scattato quella foto che ti piace tanto e te lo prometterò di nuovo adesso. Io sarò l’unico che ti proteggerà dai tuoi nemici e dalle tue scelte anche se dovessi arrivare a proteggerti da te stesso.- Thor abbracciò il fratello stringendolo nel suo mantello.
Loki  guardò il fratello ed esordì con una frase del tutto fuori contesto.
-hai davvero preso le mie difese quel giorno?-
-quel giorno come sempre, fratello-  lo tirò giù facendolo sdraiare accanto a se guardando il cielo al tramonto come era successo anni prima nella foto.
Thor sorrideva e Loki era spaesato come allora.. il momento non tardò ad arrivare. Thor si girò sovrastando il moro con la sua mole e si chinò a baciarlo questa volta più approfonditamente.
Loki ricambiò il bacio aggrappandosi alla schiena marmorea dell’altro e intrecciando le dita nei capelli color miele dell’altro. Passarono ore a baciarsi respirando l’uno il respiro dell’altro e mandando i loro cuori all’unisono.
Loki si addormentò nel cuore della notte ma Thor rimase sveglio per paura che Loki potesse scappare. Forse sarebbe avvenuto presto ma non voleva pensarci. Sarebbe rimasto lì per tutto il tempo che il fratello avesse voluto, proteggendolo da qualsiasi pericolo.
  
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