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Autore: Dama DeLupottis    01/09/2012    1 recensioni
immaginate un' Elena neovampira che non riesce a controllarsi rinchiusa in casa sua, e un Elijah che cerca di aiutarla! Niente denti, niente sangue, solo incontrollabile attrazione fisica! Leggete per sapere di più...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Elijah
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti, ecco il mio “capolavoro della letteratura”….spero non faccia troppo schifo, in tal caso ditemelo, e farà un volo di sola andata verso il cestino) Detto questo le cose scritte tra virgolette e in corsivo ( che poi sono soltanto 2) sono i pensieri di Elena. Buona lettura!


Elena era sola in casa, in balia dei suoi pensieri, delle sue frustrazioni, della fame, del senso di colpa e di un senso di vuoto, di una voragine nel petto che si apriva sempre di più e faceva sempre più male. Decise quindi di sfogarsi, era stanca di tenersi tutto questo dolore dentro e mostrare agli altri un magnifico finto sorriso. Certe volte pensava di essere un’attrice da oscar: nessuno si accorgeva di quanto stesse male, o meglio, nessuno tranne Damon: il suo salvatore, ma anche il suo distruttore; la sua ancora di salvezza, ma anche la spada che trafiggeva il suo cuore ormai già spento, ormai già provato da mille sofferenze. Lui riusciva a leggerla dentro, e questo la infastidiva molto, perché era la prova che soltanto lui era in grado di capirla, di scuoterla anche a costo di usare le maniere forti, di insultarla, di sbatterla contro ad un muro e intrappolarla con le sue forti braccia fino a quando lei non avesse ceduto, come se ci fosse bisogno di ricorrere a questo! Bastava guardare in quelle pozze blu così profonde, a volte lucide, nel tentativo di nascondere anni e anni di solitudine e sofferenza, per crollare in un attimo. Aveva bisogno di lui, ma aveva scelto il fratello e ormai non poteva più tornare indietro. Non aveva mai voluto ammettere di essersi innamorata del vampiro cattivo, forse per orgoglio, o forse per paura, ma in ogni caso questo amore che cercava di essere soffocato la divorava giorno dopo giorno, mese dopo mese, e ormai sapeva benissimo di avere davanti a sé l’eternità. Con questi pensieri rovesciava i cassetti del suo soggiorno, e urlava, piangeva, poi prese in mano un vaso e lo scagliò contro al muro frantumandolo in mille pezzi, poi un altro disintegrandolo quando ancora lo stringeva in mano. Poi ad un certo punto sentì una stretta al polso insanguinato, e vide due occhi color caffè che la fissavano: -Elena, ora basta!-

 -Elijah!- esclamò la giovane vampira sgranando gli occhi per lo stupore

L’originario abbassò lo sguardo sul palmo della sua mano che teneva ancora stretta fra la sua, poi cominciò a togliere con delicatezza i frammenti di vetro che impedivano la rapida guarigione. Quando ebbe finito stette fermo ad osservare la pelle della ragazza che tornava candida e nivea, mentre Elena era paralizzata, aveva quasi smesso di respirare, forse per l’eccessiva vicinanza tra loro, come mai prima d’ora o forse per l’ammirazione che provava nell’osservare i suoi gesti così eleganti e delicati.

Finalmente Elijah le lasciò il polso e tornò ad una distanza accettabile: -Allora? Cosa ti succede? Perché stai massacrando il tuo soggiorno?-

-Ehm, niente! Non…non lo so! Sono solo un po’ giù di morale, niente di grave!-mentì sorridendo come al solito. “Maledetta Elena quando ti deciderai a toglierti quella maschera? “ pensò tra sé.

Elijah alzò un sopracciglio: - A me questo non sembra niente! Sai un’altra cosa che ho imparato durante la mia lunga ed infinita esistenza è che il primo passo per risolvere un problema è ammettere di averne uno. Avanti… sai che puoi fidarti di me…-

La giovane aggrottò la fronte e nel suo sguardo si poteva leggere “ sì certo, come no!” ma lui continuò:- Il passato è passato, non possiamo tornare indietro, ci siamo pugnalati vicendevolmente alle spalle, anzi, tu mi hai pugnalato al cuore, e hai firmato la mia condanna a morte pur di uccidere mio fratello, ma sono ancora qua, pronto ad ascoltarti, a consigliarti, forse posso aiutarti, se me lo permetti, forse no, ma lasciami almeno provare…-

Elena si sentì cedere a quelle parole, e si lasciò cadere sul divano sospirando, e mettendosi una mano fra i capelli. L’originario si sedette accanto a lei, mantenendo la giusta distanza e accavallando le gambe, poggiando un gomito sullo schienale del divano e facendo un cenno con la mano per incitarla a cominciare.
“ Ma come fa ad essere sempre così tranquillo? Sembra quasi a casa sua!” infine si decise a parlare:- La verità è che… io non ho solo un problema, ne ho tanti… e ho una confusione nella testa…non so nemmeno cosa mi fa stare così male, non so cosa devo fare, sto impazzendo!-

- Ok, andiamo con ordine! Immagino che uno dei tuoi problemi sia la tua nuova natura, giusto?- la vide annuire quindi proseguì: - Cosa in particolare? La fame? Il controllo delle emozioni?-

- Tutto!- rispose lei sinceramente. – Ho scelto di seguire la dieta proposta da Stefan, ma non ce la faccio! Non sono mai veramente sazia, e non riesco a camminare in mezzo agli umani, senza desiderare di morderli e prosciugarli fino all’ultima goccia, persino con le persone che amo non riesco a controllarmi…-

- Aspetta… allora perché sei qui? Intendo, qui abita anche tuo fratello…non capisco-

- No, lui è a Denver questa settimana, e io…avevo bisogno d’aria… anche se in realtà sto soffocando anche qua dentro, dato che Damon ha convinto Bonnie a fare un incantesimo per imprigionarmi in casa mia!- la sua voce era diventata quasi isterica.

- Beh...non aveva tutti i torti- sussurrò

- Guarda che ti ho sentito, credi che mi piaccia starmene chiusa qui dentro?- rispose incenerendolo con lo sguardo.

- Scusa!Non volevo offenderti, ma onestamente… sei molto fuori controllo, l’hai detto anche tu… non è saggio che tu rimanga da sola, e poi …Casa Salvatore è molto più grande…-

- Non quando gli inquilini la rendono stretta… te l’ho detto!Avevo bisogno di stare sola-

- Ok sono inciampato in altri due protagonisti dei tuoi casini…giusto?-

Elena annuì, gli occhi le diventarono lucidi, e un singhiozzo sfuggì al suo controllo, poi con voce tremante cercò di esprimere tutto quello che sentiva dentro:- Beh, pochi minuti prima del mio incidente, ho parlato con Damon al telefono, pensavo fosse l’ultima volta che lo avrei sentito… lui mi ha chiesto di scegliere, e ho scelto Stefan, ma quando sono diventata un vampiro, ho ricordato dei momenti che lui mi aveva fatto dimenticare…..e… non so… mi è crollato il mondo addosso-

-  Elena, io credo che la cosa sia più facile di quanto non sembri, sei innamorata di lui, hai fatto la scelta sbagliata ma puoi ancora rimediare.-

- No Elijah! Non è così semplice, io amo Stefan, e non posso pensare di perderlo, non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, io non posso…-

- E che mi dici di Damon?-

-Damon,… Damon mi consuma! Ogni volta che lo vedo, non riesco a resistergli… brucio di lussuria quando lo vedo a dorso nudo, e di gelosia quando va a letto con una ragazza qualsiasi…ma non è solo questo! Damon mi capisce, mi legge dentro anche quando io non voglio, quando lo guardo negli occhi il mondo scompare e mi sento al sicuro. Il problema è che lui mi vede come la debole ragazza da proteggere, mi priva della possibilità di scegliere, agisce di testa sua e mi tiene allo scuro di tutto. A volte è preda dei suoi istinti, non riesce a controllare l’ira…con lui sei in paradiso… e un attimo dopo all’inferno…-

- e tu hai paura di scottarti…- concluse sottovoce il vampiro:- Elena, io non posso percepire fino in fondo cosa provi, ma non puoi scegliere di vivere con il minor rischio possibile, perché a volte meno si rischia meno si è felici. Parlane con loro, prenditi di nuovo il tuo tempo, ormai sei cambiata, non sarai più la ragazza innocente di prima, ora sei un vampiro, e che ti piaccia o no, devi riuscire a soffocare il mostro che c’è dentro di te, ma devi anche imparare a conoscerti meglio dentro, a capire ciò che vuoi veramente, e non riuscirai a farlo se cerchi di reprimere soltanto i tuoi istinti senza nemmeno provare ad ascoltarli ogni tanto-

Elena balzò in piedi leggermente irritata :–No…aspetta! Mi ci vuole una pausa per riflettere, vado a prendere da bere-

Tornò dalla cucina e appoggiò i drink su un mobile lontano dal divano per poi camminare a passo sicuro verso di lui, visibilmente incavolata - Non devo reprimere i miei istinti?? Ma sei pazzo? Dovrei squartare la gola a qualcuno? O…-

Non fece in tempo a finire la frase che inciampò nelle cianfrusaglie sparse sul pavimento e cadde in avanti, atterrando fra le braccia del vampiro, appoggiando una mano sul divano e l’altra sulla parte alta della sua coscia. “ oddio, quanto è caldo…ma quanti caffè ha bevuto? Dovrei ascoltare il mio istinto eh? E se questo volesse strapparti la camicia di dosso, che dovrei fare?”

Elijah sembrava alquanto imbarazzato…forse per il gemito che aveva emesso sottovoce la vampira non appena l’aveva toccato che ovviamente non era sfuggito al suo sensibile udito. – Beh, io credo…- non sapeva neanche lui cosa dire, dopo la scossa che aveva sentito poco prima – credo che dovremmo sistemare questa stanza… ti aiuto io.-

-Ok- rispose lei timidamente mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e rialzandosi di scatto per  andandare a prendere l’occorrente.

Passarono una buona mezzoretta a raccogliere tutto, a scopare i frammenti di vetro, a pulire ogni cosa, ma ogni tanto scappava qualche occhiata furtiva e pensieri ben poco casti. Elena deglutì rumorosamente quando Elijah si tolse la giacca elegante, e si sbottonò i primi bottoni della camicia, il vampiro se ne accorse ma fece finta di niente, dopotutto anche lui non era innocente: aveva osservato Elena, mentre si faceva la coda da cavallo, con le braccia alzate e la canottiera che a sua volta si alzava e scopriva la pelle olivastra dei sui fianchi, o peggio quando si era chinata a cogliere un oggetto, i suoi occhi avevano potuto vedere le curve perfette del suo seno, ben custodite in un reggiseno di pizzo nero. Quando la guardava, fragile e debole gli sembrava di rivedere Tatia, la prima Petrova, avevano in comune lo stesso fascino, la stessa purezza d’animo, ma a differenza della prima, Elena era anche cocciuta, forte e grintosa, una vera combattente insomma: non si era mai tirata indietro da una battaglia, nemmeno quando era un umana contro decine e decine di vampiri, lei era… era speciale. A pochi metri di distanza Elena pensava di lui cose altrettanto belle: era un uomo così elegante e raffinato, così posato, non aveva mai visto i suoi canini allungarsi o la rabbia prendere il sopravvento del suo corpo, calcolava ogni sua mossa con freddezza, eppure, era pronto a tutto pur di salvare la sua famiglia. Lei lo aveva tradito, eppure era lì ad aiutarla, ad ascoltarla, lui, che non la conosceva molto bene, era lì per sostenerla…ed era così bello, con un fisico scolpito, e le sue mani forti ma delicate… con quelle strappava il cuore agli avversari e staccava la testa ai traditori, ma con le stesse, la sfiorava delicatamente e l’aveva accolta fra le sue braccia nella caduta.

Stavano sistemando gli attrezzi nello sgabuzzino, molto stretto e poco illuminato, Elijah accese la luce che pendeva al centro e incatenò per sbaglio i suoi occhi con due occhi da cerbiatto, meravigliosi e quasi colmi di desiderio.
Quando stavano per uscire i loro corpi si sfiorarono nuovamente, il petto di Elena quasi a contatto con il suo, e i loro bacini altrettanto: la ragazza cominciò a respirare affannosamente ripetendosi nella mente “ Controllati! Controllati”, ma fece l’errore di guardarlo nuovamente negli occhi e una scintilla si accese.

- Io non ce la faccio- mormorò scuotendo la testa prima di gettargli le braccia al collo e fiondarsi sulle sue labbra. Pensava che lui l’avrebbe respinta, anzi sperava che lo facesse, ma non accadde: lui appoggiò le mani sui suoi fianchi e rispose al suo bacio con impeto, permettendo alle loro lingue di danzare assieme. Elena sentì un  brivido diramarsi lungo la schiena, e accecata dal desiderio gli strappò la camicia gettandola via noncurante di dove andasse a finire e cominciò a percorrere con le mani il suo petto e i suoi addominali.

Anche l’autocontrollo di Elijah era andato a farsi benedire: le tolse velocemente la canottiera e andò a baciare la superfice dei suoi seni. Elena gemette e lo trascinò a velocità vampiresca in camera da letto, lo spinse sul materasso e cominciò ad armeggiare con la sua cintura, ma quando riuscì nell’impresa di slacciargli i pantaloni, lui la fece rotolare sganciando il suo reggiseno e si posizionò sopra di lei. Stava per farlo scivolare via quando la ragazza urlò: - No, fermo! Io … non posso!-

Si alzò di scatto e andò a recuperare la sua canottiera mentre l’originario sedeva sbalordito sul letto, era sbalordito  del fatto che lei avesse magicamente ripreso l’autocontrollo, ma ancor più di come lui l’avesse perso.

Quando ella rientrò nella stanza lui cominciò a scusarsi:- Perdonami, ti prego! Io non so davvero cosa mi è preso, ho perso il controllo scusami! Non volevo!La verità è che… ho sempre avuto un debole per te, per il fatto che assomigli molto a Tatia e sei una ragazza straordinaria…-

Lei gli fece un cenno per farlo smettere: - Non devi sentirti in colpa, in fondo sono stata io che ti sono saltata addosso, sono sempre stata affascinata da te… e con la mia trasformazione… questo è il risultato! Posso chiederti solo una cosa? La nostra amicizia adesso è stata compromessa vero?- chiese con un filo di voce temendo una risposta affermativa

Lui sorrise:- Ti ho perdonato quando mi hai ingannato, quando mi hai pugnalato al cuore, quando hai firmato la mia condanna a morte, e adesso non dovrei perdonarti per questo? Puoi perdonare me invece?-

- Beh ti ho perdonato quando mi hai intrappolato nella grotta con tua sorella, quando eri disposto a vedermi morta per raggiungere i tuoi scopi, perché ora non dovrei farlo?-

- Beh sono lieto che la nostra intesa non si sia danneggiata irrimediabilmente…-

- Aspetta a dirlo…- disse con un sorriso malizioso - ti porto subito una maglia di mio fratello, prima che ti sbrani del tutto! Sinceramente non pensavo fossi così sexy…in fondo…sei così vecchio-

Elijah sorrise e indossò la maglietta –Dovrei offendermi sai?- poi però corrugò la fronte e le chiese:- Se non sono indiscreto…posso chiederti perché ti sei fermata? Hai visto il volto di Stefan?-

-Ho visto due occhi blu come l’oceano-

- Beh allora, direi che hai risolto ogni tuo problema; è quell’oceano che ti permette di non affogare, è lui che ti riporta al controllo, è lui la tua salvezza, non Stefan…mi dispiace! Se tu sei all’inferno solo lui ti può risollevare, non c’è fiamma che bruci di più di quella che si accende nei tuoi occhi quando pensi a Damon-

Elena parve rifletterci sopra, e finalmente scoprì che le parole di Elijah erano vere, i suoi occhi avevano il potere di scuoterla, di farla ragionare nell’irrazionalità dei suoi istinti. - Damon: l’angelo dannato! Chi l’avrebbe mai detto, eh? Sai forse all’inferno ci sono già, ma ora so che con lui non devo avere alcuna paura, perché sarà lì per me, always and forever ! Grazie Elijah! Davvero!-

Scesero al piano di sotto, il vampiro stava quasi per varcare la porta quando lei lo fermò:- Aspetta un attimo! Perché sei venuto qua oggi?-

- Volevo scusarmi per quello che ti ha fatto Rebekah, forse in parte per giustificarla, o per dirti che comunque ce l’avresti fatta a superare anche questo… ma ora come ora, penserei quasi che ti ha fatto un piacere… in fondo, la tua trasformazione ti ha aperto gli occhi…-

- Bè insomma non esagerare! In un certo senso sì… anche se non credo che perdonerò mai tua sorella per questo.-

- Ahah, prima chiarisciti con Mr “occhiblu” poi ne riparliamo, ora finalmente hai tempo, tempo per amare, per perdonare, per vivere, per essere felice…

-Già- disse Elena con una nuova luce che brillava nei suoi occhi

-A presto mia dolce Elena!-

 
 
Eccoci in fondo! Ricordate l’always and forever di rebekah? A me piace un sacco…rende di più il concetto di per sempre! Allora cosa ne pensate??? Basta solo una parola: bello, brutto, schifo….scegliete voi…va bene tutto. Non odiatemi x il fatto che non sono andati fino in fondo, mi sarebbe caduta tutta la trama, Elena vuole Damon, ma è attratta anche da Elijah e con la sua trasformazione fa fativca a gestirlo...ma finalmente capisce che è Damon quello giusto ( pardon a tutte le Stelena!)7Beh ora è meglio che metta al lavoro i miei pochi neuroni per proseguire con la mia ff klaroline, anche se sono leggermente bloccata! Ciao ciao, grazie grazie se siete arrivati fino in fondo!
  
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