Alzo leggermente il viso, incrociando lo sguardo della luna.

Pallida, fredda, luna.

Dio, persino lei sembra prendersi gioco di me.

Sto qui, in piedi nella stanza, da non so quanto tempo.

Sospiro, poggiando la schiena contro il muro e lasciandomi cadere per terra, in una posa che di elegante ha ben poco.

Per un attimo alzo il palmo della mano destra davanti al viso, non volendo fare nemmeno lo sforzo di abbassare lo sguardo.

Guardo e sorrido.

La mia mano è pallida, le dita lunghe e affusolate. Ma questo solo perché lo voglio io.

Chissà che aspetto avevo, un tempo.

Il sorriso lentamente scivola via, lasciandomi un’espressione vuota. Così vuota che sembro quasi un idiota.

Un idiota, certo…un idiota che non può morire.

Che bello, eh?

Posso fare quello che voglio. Posso avere quello che voglio.

Posso…posso…io…

Non posso soffrire.

Non posso amare.

Non posso ridere di gusto, non posso piangere di dolore.

Non posso odiare. Non con sentimento, almeno.

E, dio mio, non posso morire.

Devo continuare a vivere…no, a trascinarmi in quest’inferno fino alla fine dei giorni.

E anche allora rimarrò solo io.

Solo io…solo io…solo io….

Solo.

Io.

 

Triste, vero?

 

Oddio, no, non provate pietà per me, ve ne prego. Non saprei che farmene.

Io sto bene così. Cioè…io sono, così.

Non posso cambiare. Non posso desiderare di cambiare.

E allora passo il tempo a bearmi della sofferenza altrui, o almeno cerco.

Umani…dannati umani.

Hanno tutto, quei bastardi.

Tutto.

E non si accontentano mai. Non si accontenteranno mai.

Li odio, li odio, li odio.

Mi disprezzano, mi temono, mi additano chiamandomi mostro.

Mostro?

Io?

Si, forse.

Ma non più di loro.

Ecco…quando faccio così mi sento quasi vivo. Ho imparato che l’odio è più forte dell’amore.

E’ l’odio verso tutto e tutti che mi fa sentire vivo.

 

Pietoso

 

Si, in effetti è così.

Ma mi sta bene così.

Continuerò ad odiare.

A soffrire.

A gioire.

Tutte emozioni e sentimenti fasulli.

 

Sono Envy, l’Invidia. E vi auguro di non incontrarmi mai.