‘EHI TU RIDAMMI IL MIO DIARIO!’ urlai verso un ragazzo che sghignazzava felice sventolando il mio diario accidentalmente caduto dallo zaino.
Cercai di corrergli dietro ma lui fu molto più veloce di me.
Dopo svariati metri mi fermai e mi accovacciai riprendendo fiato anche se il mio corpo non mi aiutava.
Cercai di asciugare il sudore che ormai traspirava da gran parte dei pori sulla mia pelle e dopo il suono della campanella alcuni ragazzi presi dalla fetta mi urtarono contro, altri mi riempirono chissà di quali insulti e così decisi di andare in classe.

‘Aprite il libro a pagina 57.’ La voce di Ms. Honey fece da sottofondo alle risate sussurrate alle mie spalle.
Non capisco cosa ci trovino di divertente nel lanciarmi palline di carta imbevute nella saliva a prima mattina.. mmm che bello spettacolo.
Irritata mi girai di scatto e involontariamente richiamai l’attenzione di Ms. Honey e credetemi, la sua voce non è dolce come il suo cognome. 
'C’è qualche problema signorina?’ il suo sguardo era puntato su di me come quello di tutta la classe.
‘N-no, non si preoccupi..’ Ok.. magari avrei dovuto dire che una banda di senza cervelli mi rompevano i co.. co.. COCCHI . Ecco cosa volevo dire!
Al suono della campanella fui l’ultima ad uscire dalla classe e dopo un po’ sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla.
Mi girai e trovai lo stesso ragazzo di prima che mi ridiede il mio diario scolastico.
Lo ringraziai con un sorriso e lui corse via con fare divertito. Sospettosa aprii il diario e controllai che fu tutto in ordine e come previsto fu la solita presa per il culo.
Lo sfogliai continuando a leggere i mille insulti scritti e ad ogni pagina che giravo il mio cuore veniva infilzato da un pugnale.
Questi brutti figli di mamma erano riusciti a farmi del male ancora una volta.
La vista iniziò ad appannarsi e sentii quel piccolo formicolio sul naso che mi avverte il pianto. Prima che qualcuno riuscisse a vedermi e ridere ancora corsi verso il bagno.
Spostai le persone con tutta la rabbia che portavo dentro e appena raggiunsi la porta la spalancai e mi ci rinchiusi dentro.
Sentii le voci di quattro oche che si truccavano davanti allo specchio e per impedire ciò feci pressione con le mani contro le orecchie e finalmente trovai la pace.
Respirai profondamente e mi lasciai scivolare sulla porta del bagno e dopo aver raggiunto il pavimento iniziai a liberare tutto quello che avevo trattenuto pochi attimi prima.
In poco tempo le lacrime erano ovunque. Lacrime di dolore, esasperazione, rabbia ed è tutto dovuto al mio corpo.
Vi starete chiedendo cosa non va nel mio corpo, giusto? Vi dico solo che sono alta 1,65 e il mio peso raggiunge gli 96 kg.
Ho diciassette anni e sin da piccola la mia vita è un inferno.
Non conosco un alimentazione sana da quando i miei si sono separati e mia madre si rimpinza di schifezze che fa mangiare anche a me.
Sono cresciuta tra gli insulti della gente, ero e sono la ragazza che quando passa tutti la fissano con disgusto e da questo ne ho tratto una conclusione.
Nel mondo per vivere si deve essere belli!


Sssssaaaalve C:
bene questa è la prima storia che scrivo su EFP e sono leggermente agitata.
Il carattere di questa ragazza mi rispecchia molto e spero che colpisca anche voi.
In questo primo capitolo racconto un po' la solita gionata di Mia (il nome della protagonista)
e non vi preoccupate Bieber arriverà presto. :33
Spero vi piaccia, al prossimo capitolo <3
@xseeyoumaybe