Storie originali > Favola
Segui la storia  |       
Autore: Mattimeus    01/09/2012    0 recensioni
Nel deserto, il silenzio sorprende l'uomo nella sua veste più pura.
Il deserto è vasto quanto il pensiero. Per attraversarlo, un uomo deve avere una mente pronta e un buon mantello.
Il deserto è un luogo magnifico, ma anche il più navigato dei viandanti finisce col farci l'abitudine.
Nel deserto manca l'acqua, perché non tutti possano attraversarlo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'essenziale è invisibile agli occhi, ma notevole al cuore.


Nel deserto, il silenzio sorprende l'uomo nella sua veste più pura.

Il deserto è vasto quanto il pensiero. Per attraversarlo, un uomo deve avere una mente pronta e un buon mantello.

Il deserto è un luogo magnifico, ma anche il più navigato dei viandanti finisce col farci l'abitudine.

Nel deserto manca l'acqua, perché non tutti possano attraversarlo.

Notò il gruppo di rocce una notte di luna nuova. Da quelle rocce proveniva un fioco bagliore che sarebbe stato invisibile con la luna piena. Si chiese cosa potesse essere.

Nel deserto le leggi dell'ospitalità sono sacre, ma gli sprovveduti muoiono ugualmente. L'uomo col mantello decise di avvicinarsi a quelle rocce. Erano molto più lontane di quanto pensasse, tanto che ci arrivò all'alba.

Era un ammasso di guglie erose dal vento, un complesso abbastanza vasto. Nel mezzo c'era scavato un corridoio verso l'interno. Mentre lo percorreva, l'uomo con il mantello si accorse di camminare su terra, non più su sabbia. Inoltre iniziava a scorgere qualche pianta, per lo più Fiori dei Viandanti.

Entrò in una grotta illuminata da alcune spaccature nel soffitto. Quel luogo non era nuovo agli uomini, perché per la grotta si osservavano caratteri antichi e motivi geometrici. Comunque era un luogo in rovina. Al posto della sabbia, l'altro era ricoperto di polvere, residuo del tempo.

L'uomo col mantello si spinse ancora più all'interno, scoprendo un'enormità di candelabri incrostati di cera. Ora i luoghi che attraversava assomigliavano molto di più a stanze, sempre occupate dai candelabri.

In una stanza con delle colonne, trovò la fonte.

Colmo di gioia, l'uomo col mantello si inginocchiò a pregare, perché la sua preghiera era gioia, e la sua gioia era una preghiera. Avrebbe pianto, ma non aveva più acqua negli occhi. Si addormentò davanti alla fonte, ancora inginocchiato.

Si svegliò al tramonto, non sapeva se dello stesso giorno. Tutte le candele nella stanza con le colonne erano accese, lo specchio d'acqua rifletteva molta luce. L'uomo col mantello si alzò con uno sforzo. Non bevve, ma prese ad aggirarsi per le altre stanze. Capitò in una nella quale le candele non erano ancora state accese. Prossima a quella, una lunga serie di stanze non illuminate. Andò da quella parte, svoltò e cambiò nuovamente percorso, finché arrivò in una stanza dove era presente la luce. Ora aveva davvero sete. Tornò sui suoi passi e trovò che molte delle stanze buie ora erano illuminate. Nella stanza delle colonne, trovò un altro uomo. Aveva un lume in mano e sembrava lo stesse aspettando.

L'uomo col mantello entrò timidamente nella stanza, e timidamente prese la sua scodella. L'uomo con il lume fece un cenno di assenso.

L'uomo col mantello riempì a metà la scodella e bevve. La sua anima respirò di nuovo, mentre la poca acqua veniva assorbita subito dalla sua gola.

«Non conosce l'acqua chi non è assetato» disse l'uomo con il lume.

L'uomo con il mantello respirò profondamente, poi riempì di nuovo la scodella e bevve, e poi di nuovo, e di nuovo ancora.

L'uomo con il lume rimase ad osservarlo a lungo. Quando l'uomo col mantello ebbe terminato di bere, gli disse: «Vieni con me.»

L'uomo col mantello mise nella bisaccia la scodella e si alzò per seguirlo. Percorsero molte stanze, tutte illuminate. La luce calda delle candele si rifletteva sui rimasugli di intarsi nelle decorazioni. Ormai si erano praticamente cancellati tutti, mostrando la base di nuda pietra. Tuttavia, alla luce delle candele, si riscoprivano frammenti minuscoli che luccicavano come fosse oro in una miniera.

Alla fine arrivarono davanti ad una stanza buia. L'uomo alzò il lume davanti a sé ed entrò: l'antro era immenso.

La caverna non aveva il solito aspetto delle stanze: oltre ad avere una volta altissima, le sue pareti erano di roccia grezza. Il pavimento era liscia terra battuta, concepita per rendere stabili gli enormi scaffali che affollavano l'oscurità. Sugli scaffali erano custoditi degli oggetti biancastri.

«Sono candele.» Disse l'uomo con il lume. «Guarda là.»

Poco più avanti c'era qualche scaffale vuoto.

«Custodisco questo luogo da quando solo uno di quelli era vuoto.»

«Te ne sono grato.»

«Qual è la tua meta?»

«Yggdrasill.»

«Per questo stai attraversando il deserto. Un viaggio del genere è ammirevole.»

L'uomo col mantello non rispose.

«Quanto tempo credi ti occorrerà?»

«Vasto è il pensiero del mondo, a confronto con un'anima sola. Sono in viaggio da quelli che sono tre anni, ma che potrebbero essere anche tre giorni, o tre secondi. Non so quanto ancora dovrò impiegare.»

«Questo luogo risale alle epoche antiche. Ora ci crescono le cipolle dolci. Te le mostro.»

L'uomo con il lume condusse l'uomo col mantello fino ad un largo chiostro illuminato dalle stelle. Lo spiazzo era un campo di cipolle dolci. L'uomo con il lume disse:

«Questo luogo esiste perché il deserto possa essere attraversato. Prendine, e concludi il tuo viaggio.»

L'uomo col mantello pregò nuovamente, mentre l'altro lo lasciava solo. Si cibò delle cipolle dolci e ne prese altre per continuare l'attraversata del deserto.

Ripartì la mattina dopo.



   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Mattimeus