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Autore: Mattimeus    01/09/2012    0 recensioni
Nel deserto, il silenzio sorprende l'uomo nella sua veste più pura.
Il deserto è vasto quanto il pensiero. Per attraversarlo, un uomo deve avere una mente pronta e un buon mantello.
Il deserto è un luogo magnifico, ma anche il più navigato dei viandanti finisce col farci l'abitudine.
Nel deserto manca l'acqua, perché non tutti possano attraversarlo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di cosa è fatta la terra.

Una foresta è come una città, basta saper guardare. C'è chi va di fretta, chi si fa i fatti suoi, chi si è perso. È anche risaputo che le piante sono spesso antipatiche.

Quanta verità ci sia in questo pregiudizio è difficile da stabilire, dato che è radicato nelle piante stsse. Quando uno cerca di approcciarsi in modo simpatico o amichevole, ecco che la pianta crete tu la stia prendendo in giro e si mette a fare la scontrosa. È abbastanza difficile trattare con le piante. Nonostante questo, si sa anche che le piante possiedono una grande saggezza, e questo è dimostrato.

La storia che sto per raccontare l'ho sentita personalmente da una felce, che era amica del noce in questione che la raccontò per primo. Bene, una mattina un chinghialetto accompagnò una ciliegia da questo noce. La ciliegia aveva una domanda che le toglieva il sonno e doveva assolutamente trovare chi potesse darle una risposta. Avendo sentito parlare della saggezza del noce, la ciliegia lo pregò di aiutarla.

Tra piante vige una certa cortesia, perché tutti temono segretamente di risultare antipatici e di confermare quindi il famoso pregiudizio. Tuttavia quel noce di cosa pensassero gli altri se ne infischiava e non volle nemmeno udire la domanda della ciliegia.

«Perché non riesci a darti da sola una risposta?» Sbottò il noce.

«Perché mi hanno detto delle cose sbagliate. Così io adesso non so più cosa è giusto.»

«Le cose sbagliate dipendono sempre da noi o da altri, mentre che una cosa sia giusta dipende da come è fatto il mondo. Si può sempre distinguere ciò che è giusto, occorre essere sinceri a se stessi. Gli uomini, loro fanno molta fatica in questo.»

«Faccio fatica a capire.»

Il noce sbuffò, spazientito.

«Forza, dimmi! Qual è questa domanda?»

La ciliegia e il cinghialetto guardarono sorpresi il noce. Poi la ciliegia disse:

«Di cosa è fatta la terra?»

«Di cosa è fatta la terra?» ripeté il noce «è questa la domanda?»

«Sì»

«Ciò che non hai capito prima è questo: vai tu stessa a vedere di cosa è fatta la terra! Se credi di non riuscire a scoprirlo da te è perché non sei sincera con te stessa.»

La ciliegia era perplessa. Il noce ribadì:

«Tu di cosa pensi sia fatta?»

«Quando l'ho chiesto mi hanno detto che la terra è terra, ed è fatta di terra. Non credo che sia così, però.»

«Non lo credi perché tu hai visto altro. Vai dunque fino in fondo, guarda sotto di te e osserva cosa stai calpestando.»

«L'ho già fatto, ho visto solo marrone. Altri mi hanno detto che la terra è fatta di minerali, ma è una risposta troppo generica.»

«Non stai guardando!»

La ciliegia guardò a terra, concentrandosi.

«Cosa vedi?»

«Foglie.»

«Ecco la tua risposta.»

La ciliegia si impressionò: aveva indovinato. Guardò ancora, meglio. Le foglie cadute dagli alberi si erano seccate ed erano diventate giallastre, poi marroni. La pioggia e i passanti le avevano sfaldate e pressate una sull'altra. Più si scendeva, più un frammento di foglia era indistinguibile dall'altro. Felice di aver compreso, la ciliegia volle dimostrarlo al noce.

«Si cammina sugli antenati.»

«Fai silenzio, c'è qualcuno.»

Delusa per non essere stata apprezzata, ma comunque intimorita, la ciliegia fece silenzio.

Sull'altro versante di quella piccola valle, oltre la pietraia, un uomo col mantello stava scendendo il pendio, diretto al lago. L'uomo si sentiva osservato dalla montagna, da tutto ciò che era sempre stato i quel luogo e in quel luogo sarebbe morto. Anche la montagna sarebbe stata sgretolata via. Tra mille anni, tra un secondo, poco importava. Quel che importava era che per quei passi, l'uomo col mantello era ospite di quella montagna, di quei noci, ciliegie e cinghialetti che lo stavano osservando scendere al lago.



   
 
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