Preghiera ai Valar.
Dama Eowyn era seduta sui gradini esterni del palazzo d’ora di Rohan, entrambi i gomiti poggiati sulle ginocchia e la
testa fra le mani. Vi erano momenti in cui la grande
forza di cui era posseditrice, la abbandonava, lasciandola inerme di fronte
alla situazione creatasi nelle sue stupende terre,lasciando che ella
sconfiggesse da sola tutto il male creato dall’oscuro Istar
Saruman.
I biondi capelli le
nascondevano il volto che ora era rigato da numerose lacrime, lacrime di
smarrimento e sofferenza per il ritrovamento di suo cugino in fin di vita; così
presa dal dolore non s’accorse che un raggio di sole era spuntato tra la coltre
grigia del cielo,illuminandola appena e lasciando che
l’anello d’argento all’anulare destro mandasse lievi riflessi verso la piana.
Solo dopo s’accorse del
fatto,indi alzò il capo,contemplando quel raggio di
sole come una salvezza e come un richiamo dalla madre mancata da tempo.
L’anello infatti le era stato donato da Theodwyn, sorella dell’attuale Re di Rohan,
quando ancora ella era piccola.
Riuscì a sorridere
appena,indi si alzò,osservando con attenzione la
piana, i due occhi grigi ridotti a fessure per la concentrazione.
Poi stranamente,come mai era successo, lo sconforto la riprese,lasciandola
cadere inerme sui gradini mentre altre lacrime amare rigavano il viso perlaceo;
scosse più volte il capo cercando di abbandonare quel senso di tristezza che le
attanagliava corpo e mente, ma non ci riuscì.
Si alzò d’improvviso,cancellando in fretta le lacrime dal viso e correndo
all’interno del palazzo,ove, in una delle stanze, riposava ferito il povero
cugino Theodréd, unico figlio del Re.
Non passò
però davanti al Re, tanto le penava vederlo ridotto in codesto stato,
invecchiato e senza memoria dalle magie oscure di Saruman;
passò infatti da una parte secondaria, giungendo più in fretta nella stanza.
Il cugino respirava a
fatica ed ella si gettò subito in ginocchio accanto a
lui, alzando delicatamente la benda dalla ferita che aveva sul petto; chiuse un
istante gli occhi,sospirando, per poi riaprirli e ricoprir la ferita.
Si alzò in piedi,carezzando lieve con la destra il viso del cugino mentre
altre lacrime imperterrite le bagnarono nuovamente il viso; queste però erano
lacrime di vendetta e di odio verso colui che aveva creato tutto ciò, il mago
oscuro che le aveva mortalmente rovinato la vita e la famiglia che le restava.
Voleva fare qualcosa ma non sapeva come e quando e
soprattutto voleva nascondere il tutto agli occhi del fratello Eomer.
Si diresse così alla
finestra,ove proprio di fronte stava un
inginocchiatoio di legno, finemente intagliato con disegni del suo
popolo,identici a quelli dell’anello che portava indosso.
Congiunse le mani
chiudendo gli occhi e cominciando a recitare una preghiera a Varda, Valier delle stelle a cui ella era consacrata e profondamente devota.
“Mia signora Varda, stella tra le più splendenti del firmamento, dimmi perché la vita è così ingiusta…Io so che dall’alto del
firmamento tu mi osservi e mi proteggi e che non dimenticheresti mai una tua
devota, ma io qui mi sento sola, la vita mi è ostile e crudele, la tristezza
prevale ora sul mio essere. Dimmi somma Valier cosa devo
fare, cosa mi consigli per superare questo momento…” le sue parole si interruppero un secondo, avendo ella sentito un rumore
sospetto alla porta, ma probabilmente doveva esser la guardia di turno, indi
continuò
“So che tu mi stai
ascoltando ora e mi fido di te perché tu sei grande e maestosa somma Varda, indi ti prego di mandarmi un segno ed io te ne sarò
grata..”interruppe la frase,chinando il capo ed
aprendo gli occhi,alzandosi dall’ inginocchiatoio.
Qualcuno bussò alla sua
porta,indi ella, ripresasi dalla tristezza e con una
nuova forza dentro, si diresse alla porta,aprendola. Suo fratello Eomer le apparse,appena sorridente.
“Fratello mio, Eomer, son contenta di vederti.”disse abbracciandolo
teneramente.
“Mia piccola sorella,cosa ti accade, ti vedo triste…”rispose il
fratello,sciogliendo l’abbraccio e guardandola negli occhi preoccupato.
“Nulla che ti possa allarmare fratello mio, stai tranquillo.”cercò così di
sorridere,riuscendovi alla perfezione.
“Bene. Ti ho sentita pregare, dimmi il motivo se posso saperlo.” Disse
ora l’uomo,entrando nella stanza e socchiudendo la
porta.
“Pregavo la somma Valier Varda di darmi forza e
coraggio che io avevo perso, e di darmi speranza.” Si interruppe,sorridendo appena. “Ed ella
vi è riuscita, sento nuovamente forza nel mio cuore.” Terminò infine, posando
le cerulee iridi sul viso del fratello.
Eomer annuì contento,abbracciando
nuovamente la sorella.”Son profondamente riconoscente alla somma Valier e son convinto che aiuterà nostro cugino.”proferì a
bassa voce nell’orecchio della ragazza.
I due rimasero ancora
abbracciati teneramente, abbraccio di conforto per entrambi che da quel momento
avevano il destino di Rohan
nelle loro mani, aiutati e protetti da Varda, somma Valier delle stelle.