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Autore: _nichlillian    01/09/2012    5 recensioni
Questa storia contiene degli spoiler per chi non avesse letto il secondo e il terzo libro.
E' ambientata cinque anni dopo la sconfitta di Capitol City, ho immaginato che Gale andasse a trovare Peeta e Katniss nel Distretto 12.
Dal testo:
Era una piovosa giornata quando Gale ricomparve nella mia vita. Non so perché tornò al Distretto 12, che cosa lo avesse spinto a venire a trovare me e Peeta; forse anche lui era sopraffatto dai sensi di colpa, dopotutto.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il senso di colpa dei sopravvissuti




Gale era scomparso, ed era giusto così.
Probabilmente aveva trovato una ragazza, stava bene e viveva la sua vita. Ed io con il tempo lo avrei dimenticato, avrei dimenticato tutto di lui. O forse no.
La sua trappola omicida, quella non l’avrei mai dimenticata. Ci sarebbero stati gli incubi continui a ricordarmelo, a ricordarmi di lui. A ricordarmi di Prim.
Da quando era morta, l’unico ricordo che affollava la mia mente era il suo sguardo deciso, serio e consapevole. Non sono riuscita a salvarla in nessun modo, ed ero sopravvissuta.
Ecco quello che sopraffaceva me e Peeta, il senso di colpa dei sopravvissuti.
Noi cercavamo di riscattarci, stavamo scrivendo un libro in ricordo ai caduti. Peeta stava addirittura disegnando i loro volti, e piccole scene che avevano vissuto mentre erano in vita.
Non potevamo fare altro.
 
Era una piovosa giornata quando Gale ricomparve nella mia vita. Non so perché tornò al Distretto 12, che cosa lo avesse spinto a venire a trovare me e Peeta; forse anche lui era sopraffatto dai sensi di colpa, dopotutto.
Io e Peeta eravamo seduti di fronte al camino di casa nostra, intenti a scrivere il nostro libro; qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire, convinta di trovare Sae la Zozza con in mano uno stufato.
Gale non era cambiato, l’unica cosa che lo differenziava dal ragazzo che avevo conosciuto erano i capelli più lunghi. Non lo vedevo da un po’ di tempo, ben cinque anni; ma non mi erano bastati a perdonarlo. È sempre stato uno dei miei principali difetti, non riesco a perdonare facilmente le persone.
I suoi occhi grigi mi guardavano supplicanti, io non dissi niente e anche lui non parlò.
Ero impietrita, terrorizzata, non avevo idea di cosa fare. Il passato, quel passato che stavo cercando di lasciarmi alle spalle, era venuto a bussare alla mia porta.
Rimanemmo un minuto buono a fissarci sulla soglia della porta, quando Peeta chiese dal salotto perché ci mettessi così tanto e ci raggiunse.
Vidi che anche lui fu molto sorpreso di vedere Gale, ma reagì molto meglio di me. Con una voce neutra lo invitò a entrare in casa e Gale rispose con un roco: << Grazie >> . La sua voce era cambiata, era diventata più dura, più sofferta, più tormentata.
Ci sedemmo in salotto ed io iniziai a fissare le fiamme che scoppiettavano nel camino, cercando di isolarmi da quello che stava succedendo.
<< Come mai questa visita, Gale? >> chiese Peeta, e notai che stava cercando di essere gentile.
<< Volevo parlare con voi >> rispose ed io rabbrividii perché capii che infondo mi era mancato. Non mi era mancato lui, la persona che aveva progettato la trappola mortale che aveva ucciso mia sorella, mi era mancato il ragazzo che era stato, il mio migliore amico.
Mi vennero le lacrime agli occhi, ed entrambi se ne accorsero.
<< Catnip, in questi cinque anni non ho avuto un attimo di pace. Gli incubi mi hanno tormentato, sono venuto a cercare qualcosa che lenisca il mio dolore. Ti prego, perdonami >> disse e la voce gli tremò sull’ultima parola. << So che è colpa mia, so che se non fosse stato per me ora Prim sarebbe qui con te. Ma ho bisogno che tu faccia qualcosa per me: ricordami come il ragazzo che ero, non per quello che ho progettato da uomo >> .
<< Gale, non mi sembra il caso >> replicò Peeta con voce dura, ma mentre parlava, stava guardando me. Capii che era preoccupato, che pensava che lo avrei abbandonato per tornare da Gale. Si fidava così poco dei miei sentimenti verso di lui?
Ricordai perché avevo scelto il ragazzo del pane: io avevo bisogno di lui. Avevo bisogno della sua luce, del suo sorriso, avevo bisogno del suo abbraccio quando facevo un incubo e avevo bisogno dei suoi occhi per ritornare alla realtà e pensare al futuro, quando i ricordi m' investivano prepotentemente.
<< Gale >> iniziai. << Sei stato il mio migliore amico e non credo che tu abbia bisogno del mio perdono. Non è colpa tua quello che è successo a Prim … Ora torna da dove sei venuto e prova a fare qualcosa per Panem. È il minimo che puoi fare >>
Gale si alzò e mi abbracciò di slancio, aveva capito che da me non avrebbe ottenuto nient’altro oltre a quella risposta. Ci ringraziò, si asciugò alcune lacrime solitarie e uscì dalla porta di casa.
Sapevo di avergli mentito, non pensavo veramente quelle cose e probabilmente non sarei riuscita a dimenticarmi di quello che aveva fatto. Ma almeno gli avevo reso la vita un po’ più facile, in fondo avevo mentito a fin di bene.
Peeta mi rivolse un sorriso caldo. << Per un momento ho pensato che mi avresti abbandonato >>.
<< Lo sai che non lo farei mai >> replicai.
<< Alcune volte non ne sono sicuro, lo sai, no? Ho sempre paura di perderti >>
<< Peeta io ti amo >> dissi, gli occhi di Peeta s' illuminarono e mi resi conto che non glielo avevo mai detto così esplicitamente, né con così tanto amore come in quel momento.
Ci abbracciamo e mi posò un leggero bacio sulle labbra. Le nostre lacrime si mischiarono, alla fine entrambi eravamo scoppiati a piangere.
Non so per quale motivo precisamente. Forse per il sollievo di essere ancora insieme, per Gale che fino a poco tempo prima sembrava un semplice ricordo e che aveva riportato alla mente immagini di una vita che ormai sembrava appartenere ad altre persone.
Alla fine eravamo insieme, ci amavamo e ogni notte continuavamo a sostenere l’uno il peso del dolore dell’altro.
E quando eravamo insieme, ridevo.

 

Era anche per questo che avevo scelto Peeta, lui mi rendeva felice.

 




Angolo autrice:
Stasera mi è venuta ad un tratto l'ispirazione e mi sono messa a scrivere. Non sopporto il personaggio di Gale dopo quello che è succeso a Prim ma... Non so, ho voluto dare in qualche modo anche a lui una 'possibilità'. Katniss non credo sia mai riuscita a perdonarlo veramente, ma in ricordo dei momenti passati insieme a voluto sollevargli un peso dalla coscienza (seppure minimo). Io l'ho vista in questo modo ...
Spero che appreziate la storia e commentiate.
Vi ringrazio per aver letto e prestato un po' di attenzione!
Un abbraccio, nich

  
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