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Autore: Shainareth    02/09/2012    4 recensioni
[Gundam SEED Destiny] «Scusa se non ti accompagno fino allo shuttle», si dispiacque il Delegato, prendendosi per lo meno il disturbo di seguirlo, insieme a Kisaka, sulla soglia che lo avrebbe portato fuori dal Parlamento.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Athrun Zala, Cagalli Yula Athha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SALUTO




«Scusa se non ti accompagno fino allo shuttle», si dispiacque il Delegato, prendendosi per lo meno il disturbo di seguirlo, insieme a Kisaka, sulla soglia che lo avrebbe portato fuori dal Parlamento.
   Athrun le sorrise, arrestando il passo e volgendosi nella sua direzione per rassicurarla non solo a parole. «Non dirlo neanche. Con tutto il lavoro che hai da svolgere…» E dopotutto anche lui ne aveva, visto che doveva svolgere una missione su PLANT per conto di Orb, la nazione su cui era rimasto a vivere anche dopo la seconda guerra del Bloody Valentine. Adesso però aveva potuto mantenere la propria identità di Athrun Zala, senza essere più costretto ad assumerne una fasulla, ed era entrato a far parte dell’esercito a pieno titolo, guadagnandosi finanche il grado di Ammiraglio grazie alle proprie eroiche imprese.
   Confortata dalla sua comprensione, Cagalli distese i lineamenti del volto. «Allora… ci vediamo al tuo ritorno.» Ormai non aveva davvero più paura che Athrun, seppur imprevedibile quanto lei, decidesse d’improvviso di rimanere a PLANT senza dirle nulla. E se anche avevano dovuto forzatamente mettere da parte la loro storia d’amore fino a tempo indeterminato, nessuno dei due dubitava dell’affetto dell’altro.
   «Non resterò via a lungo, tranquilla», le assicurò difatti il giovane, incerto però sul modo in cui salutarla. Stringerle la mano? Abbracciarla? Dicendole semplicemente ciao? Non si sarebbe mai abituato a quel nuovo status di cose. Dopotutto, l’ultima volta che era partito per PLANT le aveva messo al dito un anello – che Cagalli aveva dovuto togliere, ma che non gli aveva comunque restituito, lasciando in standby il loro fidanzamento, all’epoca dei fatti persino illegittimo.
   «Ammiraglio, la baci prima che sia tardi!» si sentì suggerire a gran voce da una delle finestre dei piani superiori che affacciavano sull’ingresso del palazzo.
   Presi entrambi in contropiede, i due ragazzi non poterono far altro che arrossire, finendo però con il reagire in maniera molto diversa a quella sfacciata provocazione. «Bastardo, fatti gli affari tuoi!» fu ciò che gridò Cagalli, voltandosi irritata per tanta mancanza di rispetto da parte di chissà quale membro dell’esercito o, peggio, del Parlamento. Cercò di scorgere il colpevole, ma tutto ciò che riuscì a vedere furono i visi di diverse persone che si lasciavano andare alla più genuina ilarità. «Li licenzio tutti», bofonchiò fra i denti, prima di tornare a prestare attenzione ad Athrun.
   In realtà non fece in tempo a farlo che la mano di lui le sfiorò la mascella e le sue labbra le carezzarono gentilmente una tempia. Quindi, mentre il Delegato perdeva la parola per la sorpresa, l’Ammiraglio si calava il cappello dell’uniforme sul capo, celando la propria espressione dietro la visiera. «Ti chiamo appena arrivo», le promise, mentre più di un fischio di approvazione si levava attorno a loro. Infine, senza fare né dire altro, Athrun girò su se stesso e s’incamminò verso l’auto che lo aspettava poco distante da lì.
   «St… Stupido!» fu il modo poco gentile in cui si sentì salutare dal Delegato, ancora rossa in viso per l’imbarazzo che la stava divorando dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. «Farai meglio a non tornare!» si ritenne in diritto di aggiungere poi, facendo ridere più di una persona, a cominciare proprio dall’Ammiraglio che, rivolgendole un ultimo, affettuoso sguardo, si accomiatava definitivamente con il saluto militare.
   Quando l’auto fu partita, Cagalli si soffermò a scrutarla da lontano. Poi, stringendo le labbra e senza voltarsi nella direzione di Kisaka che era rimasto più indietro, alle sue spalle, domandò con voce malferma per la vergogna: «Girano molti pettegolezzi, in merito?»
   «Se è per questo, c'è persino chi ci ha scommesso su», le fece sapere lui in tono serafico e senza troppi giri di parole.
   «E non dirlo con tanta leggerezza!»












Mi piace torturarla.
Sono giorni che ho in mente una ff idiota (ma veritiera) sul povero Kira e invece eccomi qua a scrivere l'ennesima AsuCaga. Perdonate il romanticume, ma sono influenzata e ho bisogno di coccole. ç_ç
Shainareth
P.S. Vista la febbre, siate buoni e perdonatemi anche gli errori. Appena mi riprenderò correggerò quel che dev'essere corretto.





  
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