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Autore: _cielo_    03/09/2012    3 recensioni
Ve li immaginate i nostri ragazzi vivere tutti insieme appassionatamente in un unico appartamento?
Condividere con la fissa della simmetria di Kid, l'ego smisurato di Black Star, la follia di Patty, l'essere cool di Soul ... Se vi va di scoprirlo, date un'occhiata alla storia ;)
E già che ci siete, lasciate anche una recensione, non vi crolleranno le dita, ve lo assicuro ^^"
Dal Capitolo 2
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-Non ti dispiace se mi metto cosi, vero?- chiesi sistemandomi comoda.
Non sembrò avere molti problemi. Cercò di sembrare indifferente, ma riuscii a scorgergli un piccolo sorriso malizioso.
-Affatto, fa pure –
Perfetto.
Forse sarei riuscita ad aggiornare entro qualche giorno lo stato su facebook da “single” a “ufficialmente impegnata” … O almeno a “relazione aperta”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
 
Ecco, ci mancava la pioggia torrenziale per concludere in bellezza la giornata.
Non solo si era dovuto sorbire nove ore di aereo in classe economica, ma si era pure completamente inzuppato nell’aspettare che arrivasse uno stramaledettissimo taxi che lo portasse via dall’aeroporto. Ma doveva cercare di mantenere il buon’umore, in fondo, stava per iniziare una nuova vita in piena indipendenza a New York!
Avrebbe iniziato a frequentare il college da li a qualche settimana, anche se aveva pensato bene di affittare un appartamento nel Queens poco distante dalla scuola. La vita da bravo studente al college era una cosa molto poco figa.
Ma ciò che lo turbava maggiormente in quel momento era l’appartamento che avrebbe dovuto condividere con non si sapeva quante altre persone. Purtroppo l’aveva affittato via internet, e aveva avuto modo di fare solo un paio di telefonate al proprietario della casa, che non era stato molto rassicurante. “Buona fortuna, ne avrai bisogno … “ aveva concluso così la sua ultima telefonata.
-Ehi principino, siamo arrivati a destinazione- si sentì dire dal tassista con fare annoiato.
Spostò lo sguardo al finestrino sul pazzo rosso inglese dove avrebbe passato i prossimi anni. Non era eccessivamente alto, aveva appena cinque piani, un’altezza relativamente bassa per gli standard di New York.
Scese con l’enorme valigia grigia dal taxi, coprendosi in parte la testa con la giacca di pelle nera che indossava.
E dato che la sfiga quel giorno ci vedeva particolarmente bene, l’ascensore, a causa del mal tempo, era guasta. E il suo appartamento, logicamente, si trovava all’ultimo piano.
-Questa giornata è molto poco cool … - borbottò tra se.
Armato di santa pazienza, quel poco che era rimasta, si mise sulla spalle la pesante valigia e cominciò a salire le scale. Una volta arrivato, si fermò davanti la porta, posando la valigia e cominciando a tirare fuori dalla tasca dei pantaloni le chiavi dell’appartamento.
Stava per infilarle nella serratura, quando cominciò a far caso al rumore assordante che veniva dall’interno dell’appartamento.
-Brutto maniaco effeminato, mi hai fregato ancoro lo smalto rosso cremisi?!-
-Rosso che?! Comunque dovresti essere onorata che abbia preso lo smalto di una comune mortale per scrivere il nome dell’illustre sottoscritto sulla parete! E poi, a chi è che avresti dato dell’effeminato, oca senza cervello??-
-Nooo, ora devi scrivere il tuo nome anche dall’altra parte della parete, e al contrario, altrimenti non sarà più simmetrico!-
L’albino cercò di ignorare i vari schiamazzi e si fece coraggio nell’aprire la porta.
Lo spettacolo che gli si presentò davanti fu parecchio bizzarro: un ragazzo dai capelli blu accesso in mutande che urlava contro una bionda inviperita, mentre un altro ragazzo con in capelli neri a strisce (?) bianche perdeva sangue ai loro piedi urlando qualcosa a proposito della “simmetria”.
Quando entrò, calò un silenzio imbarazzante.
-E … Tu chi saresti?- disse la bionda ancora in fase di guerra.
- Il nuovo coinquilino … Credo … -
Si, perché non ne era più tanto sicuro.
-Nuovo coinquilino? Perché la mia illustre persona non è stata avvisata di nulla?! – urlò il ragazzo in mutande.
-Ne abbiamo discusso ieri a cena, Black Star … Ad ogni modo – il moro che prima agonizzava per terra, si alzò di scatto e mi venne incontro presentandosi –Benvenuto a New York, io sono Death the Kid, ma puoi chiamarmi anche solo Kid –
-Piacere, Soul Eater Evans … Di un po’, in tutta franchezza, qui dentro è sempre così? –
-Oh no, noi siamo persone normali, che discutono normalmente in completa normalità e … O mio Dio, il quadro dietro di te è inclinato di qualche millimetro verso sinistra! Che vergogna! Che orrore!-
E detto questo, il ragazzo di nome Kid fece uscire dal nulla un metro e si precipitò a sistemare il quadro secondo i suoi canoni di simmetria.
-Appunto … Normalità – dissi io sarcastico cominciando ad avere anche un po’ di paura.
-Tranquillo, lui fa sempre così, ci farai l’abitudine – cercò di rassicurarmi la bionda. –A proposito, io sono Liz, e il qui presente Neanderthal è Black Star – indicò l’altro ragazzo, disgustata.
-Ehi mocciosetta, chi ti ha dato il diritto di rubarmi la scena?! Avevo in mente una presentazione con i fiocchi! –sbottò lui, pronto per una nuova lite.
-Tu hai l’aria di essere un tipo molto egocentrico, vero?- domandai io con una punta di sarcasmo.
-E tu hai l’aria di essere un gran scassa coglioni, vero? – mi rispose lui per le rime.
-Disse colui che rubò lo smalto ad una ragazza per chissà quali scopi … -
-Opplà, galoppa cavallo, galoppa!-
Tanto per completare quel ridicolo scenario, uscì fuori dal nulla una ragazza bionda con i capelli corti molto simile alla prima, che montava su di una scopa facendo versi di vari animali, tutti tranne quelli del cavallo.
-Soul, lei è la mia sorellina Patty … - disse Liz sbattendosi una mano sulla faccia per l’esasperazione.
Fantastico.
Un’esaltata, un egocentrico, un maniaco della perfezione e ora ci mancava solo una schizofrenica.
-Bene, abbiamo finito con le presentazione o ce ancora qualcun altro …? – chiese Soul.
-No, per il momento siamo solo noi cinque. Anche se più avanti potrebbe arrivare qualcun altro – rispose secco Kid.
Detto questo, Liz fece a Soul un breve cenno alla stanza che avrebbe dovuto condividere con Black Star.
Inutile raccontare le urla che partirono pochi istanti dopo sulla divisione degli spazi, che cercarono di essere interrotte da una furiosa Patty che trasformò la sua “scopa-cavallo” in un’arma letale da sbattere in testa ai due ragazzi.
Però alla fine, non era andata tanto male, pensò Soul
Escluso il fatto che quello in cui era capitato era un appartamento di matti.
Ma in fondo, nemmeno lui era tanto normale, giusto?
  
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