03/09/2012
3 recensioniCapitolo 1:
Il giovane albino riprese pian piano conoscenza; voleva aprire gli occhi per cercare di capire dove si trovasse e, soprattutto, se fosse ancora vivo, ma le sue palpebre erano così pesanti che pensava di non riuscire più a schiuderle. Ogni parte del suo corpo gli faceva male, un male atroce, quasi insopportabile, e il suo respiro si faceva sempre più breve… solo in quel momento si accorse che stava ansimando per cercare di fare sua un po’ della preziosissima aria che si trovava in quel luogo. Con uno sforzo sovraumano riuscì a sollevare appena le palpebre, giusto quel poco che gli permise di scorgere, proprio sopra di lui, una figura indistinta, un volto sfocato ed irriconoscibile. Sebbene non ne capisse il motivo, quella presenza lo rassicurava.
-Un… angelo…?- Riuscì a malapena a sussurrare Gilbert, in maniera quasi impercettibile. Sì, quello doveva essere un angelo e lui doveva sicuramente essere morto. Quello era il paradiso… ma allora perché il suo dolore anziché cessare si faceva ad ogni respiro più acuto?
-Hei ma.. hai già ripreso i sensi?- Domandò stupita la misteriosa figura che gli era accanto, probabilmente indaffarata nel tentativo di medicargli le ferite. Appena Gilbert ne sentì il suono, capì che quella voce gli era famigliare e non gli ci volle molto a comprendere a chi appartenesse. Si sforzò ancora una volta di aprire gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che vedeva, per accertarsi che la sua intuizione fosse corretta… e ben presto constatò che lo era.
-Tu…- Fu l’unica cosa che riuscì a far uscire dalla sua bocca.
-Non sforzarti, rimettiti a dormire… le tue ferite sono serie, devi cercare di riposarti ancora- Disse dolcemente chi gli stava affianco, appoggiandogli un panno imbevuto di acqua fredda sulla fronte, per fargli scendere un po’ la febbre.
C’era una miriade di cose che Gilbert avrebbe voluto dire e milioni di domande che avrebbe voluto porgere, ma sentiva che i sensi lo stavano abbandonando ancora una volta, così, con il poco fiato che gli rimaneva in gola e con un lieve sorriso beffardo e al contempo arrogante, farfugliò:
-Io sono un figo… non morirò certo… per così poco-.
Finito di pronunciare l’ultima parola di autocompiacimento, come previsto, crollò nuovamente in un sonno profondo. Sul volto stupito del suo salvatore apparve un sorriso malinconico.
-Mpf… non cambierai mai, eh Gil?-. Adesso la vita del prussiano era nelle sue mani, per questo avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per impedirgli di morire.
Le note di Sasu~♬
Ciao a tutti!:D Grazie per aver letto il primo capitolo di "last minutes to say goodbye"! So che è un po' corto, ma gli altri diventeranno più lunghi...xD in ogni caso, spero vi sia piaciuto e spero anche che continuerete a seguire la mia fic...^ ^ ovviamente sono accolte recensioni di qualsiasi tipo, quindi non fatevi problemi a dirmi cosa ne pensate ;3 un saluto!
Sasu~♥