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Autore: shiningunicorn_    03/09/2012    2 recensioni
“Purtroppo è tutto vero,oppa. Devo dirti addio.” Senza dargli la possibilità di replicare,Hee Hyo corse via, lasciando che le lacrime le bagnassero il viso. Mandò un sms a Min Chan, nel quale le scriveva che se ne sarebbe andata poiché non si sentiva molto bene, e tornò a casa, buttandosi sul letto,continuando quel pianto doloroso. Alla fine, quando ormai nemmeno una lacrima sgorgava dai sui occhi, si addormentò,stanca.
Ce l’aveva fatta, o almeno così pensava. Era stato difficile,ma doveva dirgli addio. Per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo non è un addio; è un arrivederci.

2008.

“Min Chan, quante volte devo dirti che io non voglio andare a quella festa?!”
“Hee Hyo, finiscila! Vuoi salutare o no tutti gli altri? Vuoi salutare anche lui ?Ti ricordo che ti trasferirai in Italia e non avrai modo di tornare qui, non così facilmente.”
Shin Min Chan stava cercando di convincere da quasi una settimana la sua amica, Choi Hee Hyo , ad andare alla festa di fine anno che la scuola aveva organizzato. Ma quest’ultima sapeva essere molto, molto testarda. Aveva deciso di non andarci e nessuno l’avrebbe ostacolata. Il suo ,ovviamente, non era un capriccio,ben altro: suo padre sarebbe stato trasferito tra qualche mese in Italia per lavoro, e lei non poteva fare altro che seguirlo , assieme alla madre e alla sorella minore. Non se la sentiva di dire addio ai suoi amici, ai parenti, alla sua amata città. Per questo motivo continuava ad indugiare e a ripensarci giorno e notte, da ormai qualche mese a questa parte. Nonostante la sua vita fosse stata già progettata per filo e per segno ( un’ottima università,un buon lavoro ed un marito ricco e facoltoso), lei si sentiva in qualche modo incompleta. Come se, una volta arrivata in Italia, il suo cuore avrebbe inevitabilmente smesso di battere, trasformandola in una macchina calcolatrice capace di svolgere ogni compito senza provare alcuna emozione.
“Ho deciso, Min Chan.  E non ho alcuna intenzione di tornare indietro.”
“ Se la metti così,a mali estremi, estremi rimedi.”
“ Che vuoi dire con q – “ La chiamata terminò e Hee Hyo rimase qualche minuto a fissare il telefono prima di formulare una frase di senso compiuto. Non aveva mai visto Min Chan comportarsi così. Tra le due, la sua amica era sicuramente la più pacata, la più apprensiva. Se stava agendo in quel modo, però, c’era un valido motivo. E Hee Hyo lo sapeva,ma non voleva ammetterlo a sé stessa.
Non passarono nemmeno cinque minuti che qualcuno bussò alla porta. La ragazza si alzò svogliatamente dal letto ed andò ad aprire,trovandosi Min Chan che la guardava con fare minaccioso.
“Forza,vestiti! Non abbiamo tempo da perdere!”
“M-Ma io non v – Lasciami!” Hee Hyo fu trascinata in camera, dove l’amica aprì l’armadio e tirò fuori un vestito lungo fino a metà coscia blu con delle stampe leopardate sui bordi e sul collo. Prese inoltre una cintura nera lucida da indossare in vita, un bracciale color avorio e delle scarpe dello stesso colore, con un tacco non troppo alto. I capelli furono lasciati sciolti e arricciati col ferro, mentre per il trucco optò per un filo di matita,dell’ombretto e della terra, per dare colore all’incarnato.

“Ora si che sei perfetta!” Disse Min Chan,complimentandosi con sé stessa.
“Hai vinto tu. Va bene,vengo con te.”
Hee Hyo non potè fare altro che arrendersi e seguirla alla festa, che sarebbe iniziata di lì a poco.



Anche quell’anno la festa fu organizzata perfettamente e fin nei minimi dettagli I rappresentanti avevano svolto il loro lavoro adeguatamente. Come sempre,del resto. Festoni,palloncini e coccarde decoravano la palestra che,per l’occasione,era stata riempita di tavoli con sopra diverse prelibatezze e bevande analcoliche. Hee Hyo ballò, chiacchierò con alcuni compagni di classe, ma soprattutto cercò di non pensare a nulla così da non rattristarsi nuovamente. Dopo un po’,stanca e stordita dall’alto volume della musica,decise di allontanarsi un attimo ed andare a prendere una boccata d’aria sul tetto dell’edificio. Se inizialmente pensava di essere sola, subito dopo dovette ricredersi. Una figura maschile era lì,sdraiata a guardare le stelle e apparentemente assorta nei suoi pensieri. La ragazza fece per andarsene, ma immediatamente quel qualcuno,accortosi della sua presenza, si voltò verso di lei, e le sorrise.
“Finalmente ti ho trovata. Credevo non venissi stasera.”
“J-Jonghyun-oppa, non ti avevo r-riconosciuto.” Disse lei, continuando ad indietreggiare. L’unica persona che non voleva incontrare quella sera era proprio lui, Kim Jonghyun. Sapeva che non sarebbe riuscita a dirgli addio tanto facilmente, per questo si era ripromessa di non andare alla festa.  In quel momento avrebbe preferito essere schiacciata da un masso di dieci tonnellate, pur di dover salutare colui che le faceva battere il cuore fino a farle mancare il fiato,colui per il quale lei ormai provava dei sentimenti troppo,troppo forti.
“Tutto ok? Mi sembri un po’ strana. E’ successo qualcosa?” Jonghyun si alzò e si avvicinò alla ragazza con passo svelto.  Quando incrociò gli occhi di Hee Hyo,si accorse che calde lacrime le rigavano le guance,silenziose. Senza dire nulla, il ragazzo la strinse in un abbraccio, lasciando che l’amica si sfogasse. Ma come poteva sfogarsi se era lui quello per cui lei stava piangendo, in quel momento? Come poteva spiegargli la situazione senza renderlo triste? Hee Hyo si staccò,a malavoglia, e, asciugate le lacrime, prese un respiro profondo prima di parlare.
“Dopodomani parto per l’Italia.” Disse,fredda e distaccata,cercando di controllare le sue emozioni.
“Allora perché piangi? E’ una grande notizia! E,dimmi,quanto tempo rimani in vacanza?” Ovviamente Jonghyun credeva che la ragazza partisse in viaggio con la sua famiglia. Il pensiero di un trasferimento non aveva attraversato la sua mente neanche per scherzo.
“I-Io .. Io non vado in vacanza. Mi trasferisco lì. Rimarrò per sempre in Italia.”
“Ahah.. Ahah.. Ahahahah! Dai, Hee Hyo,non è il momento di dire queste cose! Sai che non ci casco!”
“Purtroppo è tutto vero,oppa. Devo dirti addio.” Senza dargli la possibilità di replicare,Hee Hyo corse via, lasciando che le lacrime le bagnassero il viso. Mandò un sms a Min Chan, nel quale le scriveva che se ne sarebbe andata poiché non si sentiva molto bene, e tornò a casa, buttandosi sul letto,continuando quel pianto doloroso. Alla fine, quando ormai nemmeno una lacrima sgorgava dai sui occhi, si addormentò,stanca.

Ce l’aveva fatta, o almeno così pensava. Era stato difficile,ma doveva dirgli addio. Per sempre.

Choi Hee Hyo,lo sai vero? Questo non è un addio; è un arrivederci. Perché prima o poi ci incontreremo di nuovo. Tra un anno,dieci, o addirittura in un’altra vita. Perché questo filo rosso non si è ancora spezzato e non si spezzerà mai.
Saranghae.


2012.

“Pronto? Si,mamma,sono arrivata. Tranquilla, è tutto apposto, sto bene! Ti chiamo appena posso. Ciao,un bacio.”
Si concluse così la telefonata tra Hee Hyo e la madre, preoccupata per sua figlia a tal punto da chiamarla nel cuore della notte. Si ricordava il fuso orario tra Italia e Corea e, noncurante del marito che dormiva accanto a lei, prese il telefono e compose il numero. Quella donna sapeva quanto la sua bambina (ormai ventiduenne, ma era pur sempre la sua bambina) amasse la sua città natale, e rivederla dopo quattro anni le avrebbe sconvolto l’anima. Hee Hyo,infatti,dopo essersi laureata in lingue orientali, era tornata a Seoul per diventare interprete presso una nota casa discografica. Lo studio del cinese e del giapponese si rivelò abbastanza impegnativo, ma pur di tornare a casa avrebbe fatto questo ed altro. Durante i quattro anni trascorsi in Italia riuscì a far valere le sue opinioni e a contrastare il volere dei genitori. O meglio,il volere di suo padre,che avrebbe preferito di gran lunga che lei diventasse un avvocato. Ma la ragazza era determinata e non si sarebbe lasciata sconfiggere così facilmente. Si portò una ciocca di capelli,ormai tagliati a caschetto, dietro l’orecchio e si avviò verso l’entrata della SM Entertainment.

“Buongiorno. E’ lei la signorina Choi Hee Hyo?” Un uomo sulla quarantina si fece avanti e la salutò.
“ Si,sono io. Buongiorno anche a lei.”
“Prego,mi segua.”
Dopo essere stata accompagnata  in una saletta dall’aria accogliente e confortevole , si sedette sulla poltrona alla sua sinistra ed aspettò che arrivasse la band a cui avrebbe tradotto le prossime interviste a tempo indeterminato.
‘SHINee.. Nome piuttosto particolare. Chissà se sono più giovani o più grandi di me. Saranno alti? Oppure bassi?’ Disse tra sé e sé la ragazza, rigirando tra le mani il bigliettino che le era stato dato precedentemente.
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di una porta che si aprì,seguita da diversi passi. Quattro ragazzi entrarono nella saletta e si presentarono.
“E così voi siete gli SHINee? Piacere ,io sono Choi Hee Hyo e sarò la vostra nuova interprete.”
“Il piacere è nostro, Hee Hyo-noona!” A parlare fu Taemin,il maknae del gruppo.
“S-Sono una vostra noona?” Chiese la ragazza,un po’ imbarazzata.
“A dire il vero sei una noona per me,Minho e Taemin. Gli altri due membri sono più grandi di te,o meglio,uno ha la tua stessa età.” Continuò Key.
“Gli altri due? Siete solo in quattro,però. Il quinto dov’è?”
“Ha un’altra schedule,ma sarà qui a breve e potrai conoscerlo.” Rispose Onew,il leader.
Non appena Onew finì di parlare, il quinto membro degli SHINee arrivò e Hee Hyo si inchinò immediatamente. Alzato il capo,però,lei rimase immobile, e lo stesso fece il ragazzo.
Entrambi non potevano credere ai loro occhi. Stava succedendo davvero? Era stato il destino a farli incontrare di nuovo,oppure il caso? O semplicemente avevano così tanto bisogno l’uno dell’altra da doversi vedere nuovamente,pur senza saperlo? Lentamente,tutto quello che Hee Hyo aveva riposto in un cassetto della sua mente stava riaffiorando,così come le lacrime,che le rigarono il viso. Tutto attorno a lei sembrava essersi fermato, ora c’erano solo lei e .. Jonghyun.
Quest’ultimo le andò incontro e la strinse in un abbraccio,noncurante degli sguardi degli altri quattro. Solo dopo qualche minuto,che ai due sembrò un’eternità, si staccò e il ragazzo la salutò col più bel sorriso che potesse farle,mentre lei era ancora immobile.
“Hyung,ehm.. Vorresti spiegarci come mai c’è tutta questa intimità tra di voi?” Minho parlò per primo,curioso quanto gli altri di sapere cosa stava succedendo in quel momento.
“Oh,si,scusami Minho-ah.” Rispose l’altro,in imbarazzo e con le gote un po’ arrossate. “Vedi,lei è una mia cara amica,non la vedo da quattro anni e.. ora sono felice. Ecco tutto.” Aggiunse,mentre con un braccio le cinse le spalle.
Hee Hyo,intanto,giocherellava nervosamente con le proprie mani e si guardava intorno,cercando di non dare troppo nell’occhio.
“Beh,se sei un’amica di Jonghyun-hyung,allora sei anche nostra amica!” Le disse  Taemin,sorridendole.
“G-Grazie ragazzi..” Si limitò a rispondere Hee Hyo.
 “Oh! E’ quasi ora dell’intervista,dobbiamo andare!” Intervenne Onew,da bravo leader.
“Arriviamo!” E gli altri lo seguirono.


Quella sera,al termine dell’intervista,Hee Hyo stava per tornare a casa (che,fortunatamente,non era stata venduta dopo il loro trasferimento) quando ricevette un messaggio.

‘Ehi,Hee Hyo! ^^
Ti va di parlare un po’,come ai vecchi tempi?
Domani abbiamo la giornata libera,quindi non ho alcun problema a stare con te fino a tardi!
Jonghyun 
ㅎㅅㅎ

‘Ha ancora il mio numero’ pensò la ragazza. Un sorriso comparve sul suo volto. Immediatamente gli rispose.

‘Ciao Jjong! ^^
Certo,ne sono felice! Ci vediamo a casa mia tra dieci minuti,allora! A dopo!
Hee Hyo


‘Ha ancora il mio numero’ pensò lui. E,senza accorgersene,sorrise.

Dieci minuti dopo il campanello suonò. La ragazza andò ad aprire e trovò Jonghyun lì,sorridente,con una scatola in mano.
“E quella?” Chiese Hee Hyo.
“Beh,ecco,sono dei cioccolatini. Li ho comprati pensando che ne avessi voglia..” Rispose il ragazzo.
“O-Oh.. Grazie.. Entra,intanto!”

I due trascorsero la serata chiacchierando del più e del meno,proprio come una volta. Tuttavia,Jonghyun aveva qualcosa da dirle e non se la sentiva di rimandare la questione. Così si fece coraggio e,dopo un respiro profondo,parlò.
“Perché quella volta mi hai detto addio,Hee Hyo?”
La ragazza si irrigidì di colpo,credeva che il discorso non sarebbe mai saltato fuori. E invece arrivò prima del previsto.
“I-Io.. Io non credevo di tornare. La mia famiglia mi aveva detto che saremmo rimasti per sempre lì.”
“Eppure sei tornata. Perché non mi hai chiamato per darmi questa così bella notizia? Il mio numero ancora ce l’hai..”
“…”
“Io sapevo che il tuo era un arrivederci. Lo sentivo. Ma anche se fosse stato un addio,perché non mi scrivevi? Mi sono sentito uno schifo in questi quattro anni. Nonostante tutti gli impegni che ho avuto con il gruppo,non c’era giorno che non ti pensassi. Ho continuato a credere di averti fatto qualcosa di male,e che per questo tu fossi scappata via da me. Ho bisogno di spiegazioni,Hee Hyo. Ti prego.”
“…”
Il silenzio fu rotto nuovamente da Jonghyun,che si alzò e fece per andarsene,quando la ragazza gli bloccò il passaggio mettendosi davanti la porta d’ingresso.
“Io non volevo,ma dovevo. Dovevo dimenticarti. Cercavo in ogni modo di convincermi che tu non avresti mai più fatto parte della mia vita,cercavo di reprimere invano i miei sentimenti. Quante volte avrei voluto chiamarti,solo per sentire la tua voce,per sapere come stavi! E invece non l’ho fatto. Non l’ho fatto perché pensavo che prima o poi tu avresti trovato un’altra,ti saresti innamorato di lei e lo stesso avrei fatto io in Italia. A quanto pare,però,sembra che io non riesca a smettere di amarti. E non smetterò mai.”
Hee Hyo alzò il volto per specchiarsi negli occhi di Jonghyun,e,nel frattempo,la vista si annebbiava sempre più,a causa delle numerose lacrime che scendevano involontariamente lungo le guance. La distanza tra di loro,intanto,si accorciava sempre più,fino ad annullarsi. Le loro bocche dapprima si sfiorarono,poi le loro lingue cominciarono a cercarsi l’una con l’altra,danzando vorticosamente. Quella sera avrebbero recuperato il tempo perso in questi quattro anni,si sarebbero coccolati e poi avrebbero dormito abbracciati.

Perché non erano mai stati destinati a dirsi addio.

Salve,gente! Invece di aggiornare la fanfic,piombo con una one-shot che ha fatto venire il diabete persino a me,che ne sono l’autrice. Diciamo che l’ispirazione è arrivata dopo un sogno strappalacrime,avevo una serie di strane emozioni dentro e dovevo esternarle,in qualche modo. Per cui eccomi qua,con questo piccolo lavoretto. Spero vi piaccia,siccome non sono abituata a scrivere cose di questo genere,delle recensioni a riguardo sarebbero gradite,davvero. Grazie mille,a presto! ♥
   
 
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