Perché?
Perché è successo a me?
Tra tanti mondi, proprio quello della mia dimensione dovevano attaccare?
Perché? Dannazione, perché!
Tra poco arriveremo a destinazione e io non so come tirarmi fuori da questo guaio…
Volete ascoltare la mia storia? No, naturale…non mi conoscete nemmeno! Penserete che sia presuntuoso, vero?
Non ho molto tempo, quindi, vi racconterò la mia storia.
Queste sono pagine però. Sono un ottimo modo per raccontare, ma sono fredde, perché non potete vedere le mie lacrime di rabbia…
Un Nessuno non dovrebbe provare sentimenti…e allora perché mi sento morire dentro?
Questa è una domanda che non ha ancora avuto risposta…

- Smettila di agitarti. Rendi tutto più difficile. -.
- E tu sai quanto me ne fotte?-.
- Ump…sei uguale a tuo padre. Ma lui stava facendo una brutta fine. Non vorrai mica imitarlo?- sorrise beffardo.
Io gli sorrisi falsamente. Il mio mondo era stato attaccato dagli Heartless e loro mi avevano catturato.
- Ragazzino impertinente!-. Una lancia mi colpì allo stomaco, ferendomi. Io boccheggiai e mi piegai in due.
- Non…sono un…ragazzino…ho 25 anni…se non…lo…sai…-.
- Xaldin…fermo. Ci serve e tu lo sai. -.
- Non abbiamo bisogno di un altro traditore, Xemnas! Axel e Roxas ci bastano, grazie!-.
- Xaldin!-. L’energumeno zittì e Xemnas concentrò la sua attenzione su di me. Sorrise e poi si voltò.
- Saix…chiama gli Heartless. Che si occupino loro di lui.- ordinò. Xaldin mi guardò un’ultima volta, con malcelato disprezzo.
- Stano…un Nessuno non dovrebbe provare sentimenti…- dissi.
- E’ vero. Ed è la realtà per noi.- rispose Saix. Io sorrisi.
- Sbagliato! Xaldin prova disprezzo nei miei confronti! Mi deludi, Xaldin…non sei ancora un Nessuno completo!- cinguettai, strafottente. Xaldin ruggì di rabbia e mi scagliò contro la sua lancia. La lama fece centro e mi trafisse la spalla. Trattenni bruscamente il respiro.
- Piantala, marmocchio.- sibilò Xaldin, avvicinandosi e strappando la lancia dal muro e dalla mia carne. Guardò Saix. - Fagli patire le pene dell’inferno da parte mia.- disse, prima di girarsi. La porta si richiuse ed io rimasi solo con Saix.
- Hai paura?-.
- No. Ho patito troppo per aver ancora paura. -.
- Bene…sei molto simile a noi. Forza allora. Fammi vedere quello che sai fare. -.
Schioccò le dita e in un secondo una mandria di Heartless mi attaccò. Non avevo nulla per difendermi e non potevo usare la magia. Non avevo l’energia necessaria. Cominciai a menare calci e pugni dovunque e in breve mi ritrovai pieno di graffi e morsi.
Cercai in tutti i modi di allontanare quelle sudice creature dal mio petto, in modo da non fargli prendere il mio cuore. Perché sapevo che era questo che loro volevano. Volevano fare di me un Nessuno. Un servo e schiavo. Pensavano che fossi debole come mio padre…lui poi non cedette di sua spontanea volontà. Fu ingannato e per poco non uccise la mamma. Ma io non mi sarei fatto ingannare. Avevo troppo da perdere.
Un artiglio freddo mi sfiorò il petto e io sussultai. Con la mano afferrai l’ultimo shadow e lo scagliai contro il muro. Quello si dissolse in uno sbuffo di fumo e riuscì a respirare un po’.
- Bravo. Sei abile nel difenderti…però ora basta giocare. -.
Saix mi scagliò contro altri Heartless, sorridendo. Sapeva benissimo che non avrei resistito.
Infatti, come previsto in poco gli Heartless mi misero al tappeto.
- No!- urlai, incatenato dagli artigli di quelle creature. Saix sorrise, beffardo.
- Bene, il mio lavoro è svolto. Ci vediamo…numero XIV.- disse e scomparve in un vortice oscuro.
- No ti sbagli! Io non sarò mai un Nessuno!- gridai al vuoto. Ma le mie grida erano inutili, lo sapevo. Nessuno poteva udirmi, questa era la realtà.
Intrappolato, con degli Heartless ed entro poco avrei perso il mio cuore…
Chiusi gli occhi e aspettai l’artigliata che mi segnalava l’inizio della fine.
Arrivò, fredda, implacabile e dolorosa. Ero già stato ferito al petto, sul cuore in passato ma quel dolore fu impossibile da sopportare. Gridai fino a sgolarmi e rimanere senza energie.
Mi accasciai inerme, e l’Heartless continuò il suo lavoro. Entro pochi minuti ancora sarei diventato ciò che ora sono…un inutile servo del Nulla.
Finito di assorbire il mio cuore, l’Heartless mi lasciò cadere a terra.
Le ginocchia non mi ressero e caddi pesantemente, sbattendo la testa.
Una cosa mi chiedevo…Sora era diventato Roxas, e allora io sarei diventato un altro? Con un corpo diverso? Sì come no…se davvero fosse successo io sarei rimasto incosciente e probabilmente avrei dimenticato tutto.
Qualcosa di caldo mi scese lungo le guance. Lacrime.
Stavo piangendo.
Per la prima volta dopo due anni dalla morte della mamma e di papà.
E sapevo anche il perché…
Non avrei rivisto lei.
Chiusi gli occhi e cominciai a singhiozzare.
************************************************************************************************
Salve gente! Sono ritornata! Dalle precedenti esperienze noto che le mie storie non piaccio molto...però non demordo! Vi presento questa nuova fiction e spero vi piaccia.

See you soon!
Baci Paine Strife.
Ps: l'immagine non è mia. Non sono brava a disegnare ma anche se fosse così, non potrei presentare le mie immagini, perché sono sprovvista di scannerizzatore. E' un immagine di Cloud, ma nella mia mente credo che suo figlio gli debba somigliargli molto. La ragazza citata, Lenneth, è la copia di Tifa. Scusatemi ma io me l'immagino così! ^^