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Autore: Melis    04/09/2012    4 recensioni
"Potresti provare con gli uomini, magari hai più fortuna." (Citazione Dean.)
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come in ogni storia che si rispetti si ha bisogno di un inizio impeccabile, di un inizio che colpisca il lettore, uno di quegli inizi che poi, parola dopo parola, ti vien voglia di continuare e non fermarti.
E non vi nascondo che ogni volta è sempre più difficile.
L’inizio di una storia, come anche la fine, è la parte più difficile, almeno a parer mio.
Così, ben consapevole di essermi giocata un inizio col botto, come si usa dire spesso, inizierò la mia storia, quella vera, dal punto che voglio mettere in luce.
Da dove vorrei che iniziaste a leggere.
 
 
L’apocalisse era già stata sconfitta, lui aveva detto a suo fratello che, qualsiasi cosa sarebbe successa doveva andare da Lisa e Ben, vivere con loro. Voleva per lui una vita normale, una famiglia normale. Inoltre, non avrebbe mai dovuto cercare di tirarlo fuori da quel buco.
 
Passò un anno.
Quella fu, senza alcun ombra di dubbio, la relazione più lunga di Dean.
Comunque, come dicevo, era passato un anno, forse anche qualcosa di più.
Tutto era tornato alla normalità, sebbene non la stessa normalità che Dean, nell’anno precedente, aveva vissuto.
Era la cosa più vicina alla felicità per un cacciatore.
Era la cosa più lontana dal concetto di “una notte e via” per Dean Winchester.
E lui lo sapeva. E ne era felice, sebbene tutto non fosse andato com’egli sperava.
Aveva amato quella donna e quel bambino.
 
Ad ogni modo, se n’era fatto, suo malgrado, una ragione.
Aveva ormai accettato quella situazione, ora, almeno loro erano felici.
Quella non era, né sarebbe mai potuta essere, la sua vita.
 
“Dean a cosa pensi?” Era la decima volta che il fratello cercava di attirare la sua attenzione, ma quest’ultimo, ogni volta annuiva. Gli aveva persino chiesto se avrebbe voluto vendere l’Impala, e, quando annuì anche a questa domanda, si rese conto che, in quel momento, non era connesso.
Sam gli diede una pacca sulla spalla, come per scuoterlo da quello strato di trans cui, il maggiore dei due, si trovava.
A quel gesto sembrò tornare alla realtà, era sovrappensiero, in fin dei conti capita a tutti esserlo.
Magari non quando si è alla guida, ma capita a tutti.
 
“Nulla, nulla. Pensavo al caso.”
“Togliendo che non c’è nessun caso, potresti evitare di farlo durante la guida? Alla mia vita ci tengo.”
“Non a quella delle donne però..” Bisbigliò tra sé e sé il maggiore nella speranza che non l’avesse sentito. Purtroppo però il minore ci sentiva benissimo, ed era anche ben consapevole, sebbene non volesse ammetterlo nemmeno a se stesso, di quella sua ‘piccola’ sfortuna con le donne.
“Non è vero Dean.” Rispose facendogli una smorfia. Il fratello gli puntò uno sguardo scettico poi, gli rispose.
“Ogni volta che vai a letto con una donna, questa muore.”
“È un’idiozia.”
“Tu dici?”
“Non lo dico, è così. Dimmi una sola donna, con cui sono andato a letto, che è morta.”
“Bene, mettiti comodo fratellino.” Rispose Dean con lo sguardo di chi, da lì a poco, sarebbe partito con una lista senza fine. Per fortuna però Sam era molto diverso da suo fratello, e, non faceva molte ‘conquiste’. (Anche le donne devono ritenersi fortunate!) “Allora c’è Jessica, quel lupo mannaro, le tre ragazze che poi sono trasformate in spiderman...” Il minore dei fratelli, a quelle parole, o meglio, a quella lista, puntò verso il fratello uno sguardo con il classico sguardo da puppy eyes come per pregargli di smetterla.
Cosa che, il fratello, colse al volo.
 
Il resto del viaggio fu silenzioso, come se, Sam cercasse nella sua memoria almeno una donna, con cui non era stato a letto, che non aveva fatto una brutta fine.
La sua ricerca però diede un esito negativo.
Il maggiore, vedendo negli occhi del fratello una lieve velo di tristezza, tentò di tirarlo su di morale, o almeno, era quella la sua intenzione.
 
“Potresti tentare con gli uomini. Magari hai più fortuna.” Se uno sguardo avesse potuto ridurre in cenere, a quest’ora, di Dean non sarebbe rimasto che polvere.
“Non sei divertente.”
“Un po’ sì dai.” Disse divertito.  “La maledizione del piccolo Winchester.”  Rise Dean. “O forse è meglio qualcosa tipo..” Sam gli rivolse uno sguardo come per dirgli di smetterla.  “Va bene fratellino, la smetto.” Disse scuotendo la testa e tornando a concentrarsi sulla strada. 
   
 
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