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Autore: sun and moon    04/09/2012    3 recensioni
Una notte magica. Amore, dubbi e paure in poche righe.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano appena tornati da una grande festa. La decisione di dormire tutti insieme era stata presa giorni prima. Si ritrovarono tutti in quella grande casa, costretti al silenzio per chi desiderava dormire, molti erano ubriachi altri stanchi morti, d'altronde era comprensibile erano le due del mattino e non tutti erano abituati a certi orari. Jane sapeva che non avrebbe dormito quella notte, non ci sarebbe riuscita, lui era troppo vicino, appena a qualche metro di distanza. La fissava? Oppure era lei a desiderare che lo facesse?
Prese il suo tappetino, che le avrebbe fatto da materasso in quella notte insonne. Era scomodo, terribilmente scomodo, non aveva un cuscino e il tappetino era così sottile da poter sentire il pavimento gelato. Si sdraiò, chiuse gli occhi e si concentrò sui rumori che la circondavano. Sentì qualcuno che le si sedeva accanto, aprì gli occhi. Era lui. Stava posizionando il suo tappetino a pochi centimetri dal suo “Ti dispiace?” le chiese, con quella voce che lei amò fin dal primo istante “No” rispose lei sorridendo, col cuore che le batteva incredibilmente forte. Quella era casa sua, e nonostante avesse ceduto il suo letto, aveva comunque il privilegio di possedere un cuscino “Alza la testa” le disse dolcemente, lei l’alzò e lui subito le posiziono il cuscino sotto la nuca “Non c’è bisogno,va benissimo così ” , “Non esiste, devi stare comoda”. Lei amava quei suoi assurdi modi da gentiluomo.  “Grazie, però lo dividiamo” gli disse, forse con un po’ di malizia negli occhi; era da troppo tempo che desiderava averlo di nuovo così vicino. Lui allora, accettata la proposta,  unì i tappetini azzurri e mise il cuscino al centro, assicurandosi che entrambi ne avessero la stessa quantità . Cominciarono a parlare, a scherzare, a prendere in giro chi si era addormentato oppure chi era ubriaco. Ogni volta che Jane passava del tempo con lui, aveva l’occasione di riscoprirlo e di innamorarsene un'altra volta, era forse l’unica delle sue amiche a considerarlo bello, forse era accecata dall’amore ma per lei non esisteva nulla di più meraviglioso al mondo: la sua risata le apriva il cuore come niente era mai stato in grado di farlo, amava il modo in cui inarcava le sopraciglia nel tentativo di fare facce buffe per divertirla, amava le sue labbra che aveva baciato così tante volte e che le mancavano terribilmente. Parlavano.  Lei lo osservava ,e lui? Jane credeva di si, erano girati uno di fronte all’altra, distesi, in modo che si potessero guardare negli occhi. Sia l’uno che l’altra però, evitavano di incrociare gli sguardi, lei sapeva che non avrebbe resistito al suo sguardo, che da sempre, secondo lei, era in grado di leggerle dentro.
L’orologio camminava. Loro stavano esaurendo gli argomenti e non si sa come erano sempre più vicini, potevano sentire l’una il respiro dell’altro e assaporarne la fragranza. Lui la osservava, nei momenti in cui le faceva finta di non guardare lui la squadrava, la studiava. Improvvisamente, i loro sguardi finalmente si incrociarono e lui, la baciò, un bacio semplice che lei desiderava riavere da così tanto tempo.  Jane era convinta che quello fosse stato un errore,  non voleva che al primo bacio ne succedessero altri , ma in questi casi è il cuore a comandare. Vi fu un altro bacio, lento, più appassionato del primo, più familiare, più dolce.  Lui la prese per mano. Le sue mani;le erano mancate, anche quelle.  Jane era convinta che fosse solo un sogno, l’aveva desiderato tanto,  e adesso stava accadendo davvero? Forse, il giorno dopo, finito il momento lui avrebbe fatto finta di nulla, e lei sarebbe rimasta con quella lacerante ferita appena riaperta, incurabile, persistente, e dolorosa come nient’altro.  Lei lo amava, lo sapeva da tempo.  Lui no, Jane era consapevole anche di questo.
Era distesa al suo fianco. Erano le 05:00. Lui dormiva, russava.. non era abituato a stare in piedi tutta la notte. Lei lo fissava, avevano scherzatoper ore, distesi, mano nella ano. Si erano baciati tante volte, forse troppe. Il suo sapore le era terribilmente mancato. Si chiedeva se il mattino dopo, appena sveglio ,lui avrebbe fatto finta di niente, dimenticando quella notte, dimenticando, lei, le sue labbra, le sue mani. Il solo pensiero che tutto ciò potesse accadere la spaventava e il timore non la faceva dormire. Continuava ad ammirarlo, disteso accanto a lei, con la testa sul suo petto, come un bambino. Dormiva. Lei cercava di non muoversi, quella posizione le piaceva, poteva accarezzarlo e tenerlo stretto a se, sarebbe rimasta così per sempre, lui era,lì.. non aveva bisogno d'altro. Lui si sveglia, si siede, la guarda, la bacia, "aspetta",dice, si alza silenziosamente e sparisce. Torna, le prende la mano e le fa cenno di seguirlo. C'era un letto libero "dormi" , le dice, lui la guarda, intuisce e si distende accanto a lei, la bacia.. molte, molte volte. Jene lo guarda, lo accarezza e gli dice "Hai sonno, lo so, dormi! " e si gira d'un fianco, lui si gira verso di lei, le prende una mano "dormiamo così" , dice. Jane non avrebbe dormito ma la posizione era perfetta. Continuava a pensare a quella notte, mentre sentiva il fiato di lui sul collo, pensava a cosa sarebbe successo si chiedeva "e adesso? Siamo ancora io e lui o siamo "noi"? " avrebbe dovuto chiederglielo! Perchè non l'aveva fatto? NOn riusciva a concentrarsi, nel silezio riusciava a sentire il suo respiro, erano così vicini da poter udiere i battiti del suo cuore! Lui non lo sapeva ma erano mesi che il cuore di Jane batteva solo per lui, avrebbe voluto dirglielo ma aveva troppa paura per farlo. "SEI UNA CODARDA" si ripeteva di continuo. Continuava a pensare e il tempo passava. Tutti dormivano, Jane ovviamente no! Era lui l'amore della sua vita? NOn poteva farlo fuggire! LO amava, voleva gridarlo al mondo ma il mondo non doveva sapere che lei aveva ceduto all'amore! Ancora non credeva a quella notte, sicuramente aveva sognato, sì.. era sicuramente un sogno, ora si sarebbe svegliata sul suo freddo letto e come al solito sarebbe rimasta delusa di non trovarlo accanto a lei! Erano le 11:00 . Lui apre gli occhi, guarda l'orologio, guarda lei e vede la sua paura negli occhi, le stava leggendo dentro.. forse aveva trovato qualcosa.. apre la bocca e lentamente dice "SEI MIA". Era fatta. Era amore. Lei lo bacia, "TI AMO" le sussurra all'orecchio. "PIU' DI TUTTO" risponde Jane. Il sogno ora era diventato realtà.
  
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