Erano
passati cinque anni, dalla loro prima volta a New York e dovevano dire
che se
la stavano passando molto bene. Avevano dei lavori stabili che amavano
e un
fantastico appartamento tutto per loro.
Quella era
una sera che avevano programmato da un bel po’.
Troppo presi dal lavoro, non avevano mai molto tempo per
uscire e
godersi la Grande Mela, ma dopo una promozione di Kurt, Blaine voleva
regalare
una serata perfetta per festeggiarlo.
Avevano
passato l’intera serata a passeggiare tra le strade di New
York, come Kurt
aveva sempre sognato. Si erano tenuti per mano e si erano scambiati dei
baci,
senza nessuna occhiataccia. Quello era il loro sogno di sempre.
Kurt aveva
parlato a Blaine dei suoi nuovi lavori e di come fosse soddisfatto dei
suoi
nuovi disegni per i vestiti. Il moro pendeva dalle sue labbra e lo
guardava
incantato, come se non ci fosse nient’altro di più
bello da osservare. E per
lui, era così.
- Tesoro, sai cosa faremo adesso? –
chiese Blaine. Kurt scosse la testa, curioso. Il moro gli sorrise e gli
lasciò
un bacio dolce.
- Prenderemo qualcosa da bere, perché sto
morendo dalla sete e, poi, ti porto in un posto speciale. –
gli rispose,
soddisfatto, Blaine. Kurt annuì, sorridendo. Uno di quei
sorrise che faceva
sciogliere il moro, anche perché era un piacere sapere che
era lui la causa di
quel bene raro.
Entrarono
nel primo bar che si ritrovarono davanti. Era parecchio affollato, ma
non ci
dettero molto peso. Non sapevano che in quel bar, in quella sera,
avrebbero
incontrato due delle persone più importanti della loro vita.
Si sedettero
a uno di quei tavolini per quattro, sentendosi un po’ egoisti
a occupare quel
tavolo con dei posti in più. Quando Blaine lo disse,
provocò solo una risata di
Kurt.
Blaine
andò
al bancone per ordinare qualcosa. Niente alcool. Avevano avuto un
pessimo
rapporto con gli alcolici e Blaine aveva giurato che non ne avrebbe mai
toccato
uno.
- Due birre analcoliche.
- Due birre.
Sentì
qualcuno parlare al barista nello stesso momento. Il ragazzo al bancone
sorrise
e si allontanò. Blaine si voltò verso il ragazzo
che aveva parlato insieme a
lui.
- Analcoliche? – chiese quel
ragazzo, con
uno sguardo quasi schifato. Blaine si offese un tantino, davanti a quel
ragazzo
altissimo e dagli occhi verdi. Molto alto, pensò Blaine.
Beh, lui era
abbastanza basso, quindi…
- Ho un brutto rapporto con gli alcolici. –
rispose Blaine, sorridendo nervosamente e abbassando lo sguardo.
- Ex alcolista? – chiese quel
ragazzo.
- Oddio, no. – disse Blaine,
ridendo
sempre nervosamente. Vide la mano del ragazzo allungarsi verso di lui.
- Sebastian Smythe.
- Blaine Anderson. – rispose
Blaine,
stringendo la mano di Sebastian.
Nel
frattempo, il barista porse le loro birre sul bancone. Blaine vide il
ragazzo
sorridere verso un tavolo, dove c’era un ragazzo dagli occhi
azzurri e dei
capelli biondi, brizzolati.
- Ti va di unirti a noi? –
chiese
Sebastian, indicando il ragazzo a cui aveva sorriso prima. Blaine
sorrise,
imbarazzato.
- Grazie, ma sono in compagnia. –
rispose
Blaine, verso Kurt che stava osservando la scena e sorrise al suo
ragazzo.
Sebastian aveva in volto un sorrisetto strano, che fece incuriosire
Blaine.
- Avete un tavolo a quattro. Non vale la pena
riempirlo? Se vuoi, ci uniamo noi a voi. Solo se volete. –
disse Sebastian.
Blaine aveva altri programmi per quella sera, ma non riuscì
a dirgli di no,
dopo averlo offerto a bere con lui e quella che si presumeva il suo
ragazzo.
- Certo. – rispose Blaine,
entusiasta.
- Bene. Allora, arriviamo subito. –
disse
Sebastian, dando una pacca sulla spalla al moro, salutandolo con un
“ci vediamo
tra un po’”.
Blaine
tornò
al tavolo, dove Kurt lo guardava con un sopracciglio inarcato in cerca
di
spiegazioni. Il moro si sedette accanto a lui e gli porse la birra,
facendo
finta di non notare Kurt curioso.
- Oh andiamo, Blaine. Vuoi farmi restare in
ignoto tutta la sera? – chiese Kurt,
già esasperato. Blaine, finalmente, si
voltò verso di lui con le labbra dischiuse, cercando le
parole giuste per
dirglielo, ma Sebastian lo anticipò.
Kurt vide
due ragazzi unirsi al loro tavolo, uno dei quali, quello che aveva
parlato con
Blaine, con un sorriso smagliante.
- Kurt, lui è Sebastian. Sebastian lui
è
Kurt, il mio ragazzo. – li presentò
Blaine. Sebastian e Kurt si strinsero
la mano e, per quanto Kurt stava già considerando Sebastian
una minaccia, era
molto simpatico con quel sorriso stampato in faccia.
- Beh, ora tocca a me. Blaine, Kurt, lui è
Jay, il mio ragazzo. Jay loro sono Kurt e Blaine. –
disse il ragazzo dagli
occhi verdi.
Non si
aspettavano che fosse successo sul serio, ma entro fine serata erano
già in
ottima sintonia. Avevano parlato tutto il tempo e Sebastian e Blaine
erano
diventati così amici, che sembrava che si conoscessero da
chissà quanto.
Kurt e Jay
li guardavano incantati e scoccavano occhiate omicida ognuno al ragazzo
dell’altro, ma dopo un po’ finirono per ridere
davanti agli altri due che non
sapevano il motivo delle loro risate.
- Blaine, tu non dovevi portarmi in un posto
speciale? – chiese Kurt. Blaine guardò
l’orologio e sgranò gli occhi. Era tardi
e lo spettacolo stava per finire.
- Oh mio Dio! È tardissimo. –
disse,
rivolgendosi agli atri due ragazzi. Blaine prese un foglietto di carta
e una
penna dalla giacca e scrisse il suo numero di cellulare.
- Chiamateci quando volete. –
disse
Blaine, dando il foglietto a Sebastian e correndo via insieme a Kurt,
mentre
Sebastian e Jay rimasero perplessi.
Blaine e
Kurt entrarono in un taxi e il moro disse al taxista la meta, aggiunta
a un
“faccia in fretta, per favore”.
- Blaine, non è stato troppo imprudente
lasciare il numero a quei due? – chiese Kurt, un
po’ preoccupato e anche
molto divertito dall’espressione di Blaine, quando era in
ritardo.
- Non mi ammazzeranno, non preoccuparti. –
disse, ridendo, Blaine.
A
metà strada
Blaine bendò Kurt, che più volte chiese se lo
stesse rapendo, facendo ridere il
moro e il taxista.
Dopo un bel
po’, il più basso guidò il biondo in
una specie di labirinto, o almeno così
sembrava a Kurt. Finalmente, si fermarono a un punto preciso e Blaine
sbendò
Kurt, sussurrandogli un conto alla rovescia. Arrivato allo zero,
partirono dei
bellissimi fuochi d’artificio. Solo in quel momento, Kurt si
rese conto di
essere in cima all’Empire State Building.
- Ti amo tanto Kurt e sono molto fiero di te.
– sussurrò, dolcemente, Blaine al suo
ragazzo. Kurt aveva le lacrime agli
occhi. Era tutto così perfetto, come la sua vita in quel
momento.
- Ti amo un mondo Blaine. Non posso nemmeno
immaginare quanto. Sei l’uomo della mia vita. -
replicò Kurt, regalando a
Blaine uno dei baci più belli che si potesse mai dare. Un
bacio perfetto.
****
Il giorno
dopo, Sebastian chiamò Blaine per una birra analcolica
insieme ai loro
fidanzati e il moro accettò con piacere. Giorno dopo giorno,
diventò
un’abitudine a cui non mancavano mai.
Angolo
dell’autrice
Salve
a tutti! Allora, vi è piaciuto
il primo incontro tra la Klaine e la Sebjay? Strano nome per una ship,
vero?
L’ho sempre immaginato come un incontro casuale, che
può capitare solo una
volta nella vita e questo mi sembrava perfetto.
Per chiarire, io mi immagino Jay così:
Per
chi non lo sapesse, ho postato
anche una one-shot della prima volta a New York di Kurt e Blaine.
Questo è il
link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1210409&i=1.
Fatemi
sapere la vostra opinione su
questa cosettina, scritta così. Tanto per continuare
I’m here with you, perché
mi è piaciuto molto scrivere quella storia.
Baci a tutti