Cowlick
‹‹Secondo
te ha freddo?››
‹‹Da
com’è conciato si direbbe di sì.››
‹‹Glielo
chiedo?››
Dom tornò a fissare
il punto in cui stava guardando poco prima, sporgendosi indietro e sbirciando
oltre la spalla di Curt con un sopracciglio inarcato.
Quest’ultimo fece finta di niente, continuando ad armeggiare con il joystick e
a tenere gli occhi puntati sul televisore. Dom si
nascose nuovamente dietro la sua sagoma.
‹‹Sì,
forse è il caso che tu glielo chieda. È preoccupante.›› mormorò, mentre un
sorrisino si disegnava sul volto di Curt, ‹‹Ma prima
attento a quel cecchino!›› lo avvisò poi indicando il televisore. Un paio di
movimenti e l’avversario era fuori gioco.
‹‹Non
vale, Dom! Stiamo giocando noi.›› protestò Riker, seduto dall’altro lato del divano, il broncio
leggermente nascosto dal cappuccio della sua felpa.
Dominic
sospirò: ‹‹Questi videogiochi mi fanno venire l’ansia. Credo sia il caso che io
vada di là›› diede una gomitata a Curt, prima di
sottolineare il resto della frase, ‹‹a
prendere qualcosa da bere!›› Si alzò dal suo posto e si allontanò con una
certa disinvoltura.
‹‹Bravo,
vai, traditore.›› gli urlò dietro Riker, prendendo il comando di un altro soldato e
spedendolo contro l’armata di Curt, ‹‹Così io mi
prendo la rivincita.››
Curt
evitò i colpi di bazooka senza troppa difficoltà, scoccando un’occhiata
divertita al biondo.
‹‹Mi
stavo chiedendo…›› cominciò, colpendo in pieno un altro soldato e nascondendo
il suo dietro una parete.
‹‹Stai
cercando di distrarmi per- No! Come
diavolo hai fatto?›› Riker si portò una mano sulla
testa, all’assassinio del suo combattente più valoroso, e Curt
sogghignò.
‹‹Stavolta
ti sei distratto da solo.››
Riker
strinse di nuovo le mani sul joystick e si agitò come non mai mentre cercava di
colpire quel maledetto che gli aveva fatto fuori mezzo esercito. ‹‹Sei tu che
sei sleale!›› borbottò.
‹‹Non
ho fatto proprio nulla.›› ridacchiò il moro, ‹‹Volevo solo chiederti perché…››
‹‹Sssh! Ho bisogno di concentrarmi.›› lo zittì Riker, finendo per lanciare un colpo di fucile a vuoto.
Curt
inarcò un sopracciglio, ma non rispose. Si limitò a guardarlo di sottecchi con
una smorfia a metà tra l’incredulo e il divertito, dopo di che tornò a fissare
il televisore. Rimise in piedi il suo soldato, con tanto di mitragliatrice in
mano, e diede il colpo di grazia all’armata di Riker.
Quest’ultimo
spalancò la bocca interdetto e lasciò cadere il joystick sul tappeto. Si mise
entrambe le mani dietro la testa e ricadde sullo schienale del divano, lo
sguardo ancora puntato sul game over
e l’espressione scioccata.
‹‹Sei
un mostro!›› si lamentò.
Curt
tornò a fissarlo, con un sorriso enorme e gonfiando il petto: ‹‹Nessuno riesce
a battermi a CoD.››
‹‹È
colpa tua, mi hai deconcentrato.›› tentò di giustificarsi Riker,
spostando lo sguardo su di lui.
‹‹Veramente
cercavo solo di domandarti una cosa, ma tu non mi hai lasciato parlare.››
Riker
sbuffò: ‹‹E cosa, di grazia?››
Il
moro lo indicò, prima di riuscire a fare, finalmente, la tanto agognata
domanda: ‹‹La felpa e il cappuccio sono dovuti al freddo?››
Riker
lo guardò come si guarda un pazzo.
‹‹Insomma,››
continuò Curt, senza smettere di indicarlo, ‹‹non fa
un po’ caldo per le felpe?››
L’espressione
del biondo non cambiò, in un primo momento, ma dopo aver metabolizzato la frase
del suo amico, le sue guance si colorarono appena di rosso.
‹‹Idiota,
no che non ho freddo…›› mugugnò abbassando lo sguardo.
Curt
seguì il suo sguardo e lo puntò sulle sue mani: ‹‹E allora cosa?›› mormorò
dolcemente nel notare il modo in cui si stava torturando le dita.
‹‹Penserai
che sono un cretino…›› rispose Riker flebilmente.
Curt
ridacchiò: ‹‹Non più di quanto lo pensi già.››
L’altro
abbassò di più la testa per nascondere l’imbarazzo sotto il suo adorato
cappuccio.
‹‹Avanti,
dimmelo.›› insisté Curt, posando una mano sulle sue,
per frenare la feroce lotta ingaggiata da quelle dita lunghe e affusolate.
Gliele accarezzò appena, mentre l’amico gli faceva giurare di non ridere una
volta venuto a conoscenza di quel mistero.
‹‹Hai
la mia parola.›› gli rispose, posando la mano destra sul cuore.
‹‹Ho
una vertigine…›› pigolò Riker poco distintamente, guardandolo appena negli occhi.
Non
poteva crederci.
‹‹Hai…
cosa?››
Riker
sbuffò, prima di sfilare le mani dalla sua presa e afferrare il suo cappuccio:
‹‹Guarda.››
Lo
abbassò e Curt non vide altro che la sua chioma
bionda, accuratamente spettinata come
al solito, e l’unica cosa che, forse, poteva definirsi fuori posto era una
ciocca, più sparata di tutto il resto, leggermente arricciata verso l’alto.
‹‹Visto?››
esclamò Riker esasperato, ‹‹È da stamattina che cerco
di metterli in riga, ma niente!››
Curt
lo fissò basito, ma fu qualcun altro a commentare per lui.
‹‹Fammi
capire,›› affermò Dominic, rientrando in salotto, con
la stessa espressione di Curt in viso, e reggendo un
vassoio con dei bicchieri ricolmi di limonata, ‹‹stai praticamente evaporando
sotto una felpa, solo per nascondere una vertigine?›› storse la bocca,
‹‹Neanche io lo farei.››
E
nonostante Curt avesse appena fatto una promessa a Riker, non riuscì a trattenersi a quella frase. Si stese
sul divano e si tenne la pancia, mentre rideva a più non posso.
‹‹Dio,
vi odio.›› borbottò Riker, ma dopo qualche secondo
scoppiò anche lui a ridere, seguito immediatamente da Dom.
Fine.
____________________________________________
Boh,
non chiedetemi cosa sia questa cosa. Sappiate solo che è tipo un mese che mi
dico “Devo scrivere una MegaLynch, devo scrivere una MegaLynch” e, anche se ci ho messo solo tanta friendship, alla fine è venuta fuori. C’è la game night,
c’è parte della 36TD e c’è la mania di Riker per i
cappucci. Soprattutto quella, perché tutto è nato da questa foto.
Ho ipotizzato che Riker avesse freddo, non c’era
altra spiegazione, e poi ho scritto questa scenetta demenziale. C’è troppo poco
MegaLynch a questo mondo!
Voglio
ringraziare Silvia che, insieme a
me, voleva abbracciare il Riker freddoloso della foto
e Robs,
perché lei è l’unica che riesce a convincermi a pubblicare
queste boiate.
Spero
di avervi fatto sorridere almeno un po’ e, magari, se così è stato, potete
lasciarmelo scritto, o lasciarmi scritto che vorreste lanciarmi i pomodori
appresso. Va bene uguale. Lol
Kisses.
Vals