Uno di fronte all’altro. Così lontani, ma allo stesso tempo vicini. Qualcosa gli accomunava e non sarebbe stato l’orgoglio a non farli collaborare. Entrambi volevano la stessa cosa.
Non si conoscevano, eppure si erano incrociati nel bel mezzo di qualcosa di grosso.
Si guardarono per vari istanti, il loro lavoro gli accomunava. Lui cacciatore e l’altro agente di polizia. Avevano una missione da compiere, salvare vite umane. Ancora qualcosa non quadrava in quella perfetta immagine. Chi lo avrebbe mai detto, che collaborassero? Nessuno dei due aveva nulla da perdere. Nell’aria si respirava aria di pace e serenità, che non sarebbe durata a lungo.
Un faccia a faccia insolito.

Giacca in pelle, occhi verdi e pronto a dare la vita per gli altri, in qualsiasi modo fosse andata a finire. Per lui contava fare fuori qualche bastardo e salvare qualche vita, mentre il suo rivale: camicia blu e giacca nera, occhiali da sole e capelli rossi, completamente rilassato e a suo agio. Il lavoro non lo spaventava e nemmeno tutti gli omicidi, che aveva risolto in tutta la sua carriera.
Entrambi sulla scena del crimine con un corpo a terra e una scia di sangue. Un caso molto comune di questi tempi eppure la trama s’infittiva, c’era dell’altro. Quello che il ragazzo dagli occhi verdi aveva trovato. Aveva fatto tanta strada per un semplice caso, che anche il più ipocrita investigare avrebbe risolto. C’era qualcosa di più: delle tracce di zolfo. La cosa si prospettava interessate.
Certo. Collaborare con due metodi diversi non era semplice, ma avrebbero trovato un accordo vantaggioso per entrambi. 

I minuti scorrevano e la scientifica aveva fatto i suoi sopraluoghi.
Dean Winchester e Horatio Caine, una coppia strana eppure interessante.