«Harry,non puoi andartene così!» continuavo a pregargli di restare con me.
«Tornerò piccola,te lo prometto.I sogni si avverano sempre,ricordalo.»
Le lacrime non smettevano di rigare il mio viso,stavo per perdere tutto ciò che mi era rimasto al mondo.
«Non piangere,ti prego.» disse,per poi portare le sue mani sulle mie guance,e accarezzandomele dolcemente.
E se ne andò.Forse stavolta era finita per davvero,forse non l'avrei mai più rivisto.Il destino aveva deciso di portarmelo via,per sempre.
Mi accasciai lentamente a terra,portando le mani nei capelli.
Scoppiai in un pianto isterico,avevo bisogno di sfogarmi.
«Se ci credi,lui ritornerà.L'amore ha sempre la meglio su tutto.Tornerete ad abbracciarvi,coccolarvi,stare insieme,come avete sempre fatto.Tornerai ad assaporare il sapore delle sue labbra,
tornerai a dirgli "sei bellissimo",tornerai ad affondare le mani nei suoi capelli.Credi in tutto questo,e quando meno te l'aspetti,accadrà.» mi ripetè più volte una vocina.

«Alice,svegliati!E' pronta la colazione!»
Anche quella notte sognai la stessa cosa,con lo stesso ragazzo,nello stesso posto.
Mi ero innamorata,stavolta per davvero.
Ma torniamo un pò indietro;mi chiamo Alice,Alice Stewart,ho 17 anni e vivo a Bari con la mia famiglia.
Quella mattina non volevo proprio alzarmi.Il letto mi invitava a starci ancora,e non potevo mica rifiutare.
Ma ecco,la risposta ai miei problemi.Acqua gelida mi investì,e al contatto col mio corpo emisi un gemito.
Eccolo lì,mio fratello in tutta la sua rompipallità lol.
«Quando imparerai a svegliarmi in un modo normale?» sbuffai io.
«Quando imparerai a svegliarti subito.» ribattè,con aria da sapientino.
Mi alzai di scatto,e andai a farmi un bel bagno caldo.
L'acqua era bollente,mi piaceva rilassarmi così.
Dopo circa 10 minuti uscii,mi avvolsi un asciugamano alla vita e andai a guardarmi allo specchio.
I miei capelli gocciolavano,ed io ero lì,a fissarmi senza un motivo.
Mi asciugai in fretta e furia,misi un filo di matita e un lucidalabbra.
Non mi ero mai piaciuta in realtà,mi reputavo una ragazza normale.
Avevo due occhi color ghiaccio,forse l'unica cosa che amavo di me stessa,e dei capelli castani e ondulati,con riflessi color cappuccino.
Sgattaiolai in camera mia,e mi vestii.Misi una semplice maglia che lasciava un lato della spalla scoperta,e dei jeans.
Non ero una tipa elegante,amavo vestirmi sportiva,era un abbigliamento più comodo lol.
Scesi in soggiorno,e trovai mia madre che sorseggiava del caffè.
«Ma cos'hai fatto?! Hai buttato giù camera tua e l'hai ricostruita,per caso?! E' da un'ora che ti sto chiamando!»
«No ma buongiorno anche a te,eh!»
Presi un pancake al volo e la salutai con un bacio sulla guancia.
«Ci vediamo per pranzo,mamma.»
«A più tardi tesoro.» mi sorrise.
Era la miglior mamma che si potesse avere,era la donna della mia vita.
Chiusi la porta alle mie spalle,e assaporai l'aria calda di quella mattina.
In lontananza vidi la mia migliore amica Giulia agitare le mani.
«Ciao louisina!»
«Ma ciao harryna!»
Perchè ci chiamavamo così?
2/5 dei nostri idoli avevano un'amicizia davvero intensa,un'amicizia come fra fratelli.
Io e lei vedevamo in loro noi stesse.
Ma perchè Louisina e Harryna?
Quei due ragazzi si chiamavano Louis ed Harry,ma li trasformammo al femminile,ottenendo quei soprannomi,lol.
Avevano formato,insieme agli altri 3,Niall,Zayn e Liam,una band,che prese il nome di One Direction.
Capii di essere innamorata delle loro voci quando ascoltai per la prima volta una loro canzone.
Riuscivano a farmi sorridere come non aveva mai fatto nessun altro,non c'era giorno in cui non parlavo di loro.
Cos'erano,se non la mia droga?
«Andiamo o faremo tardi!»  disse la mia migliore amica.
Accennai un sorriso,e ci incamminammo verso la scuola.
Misi le cuffie,e lascia partire Everything About You.
Era una delle loro tante canzoni,e beh,la amavo.
Ma vi starete chiedendo,di questi 5 avevo un preferito?
Si,ed era Harry.Avevo un debole per lui,il suo sorriso riusciva a mozzarti il fiato,e i suoi occhi verde smeraldo sapevano come metterti in imbarazzo.
In meno di cinque minuti eravamo lì,ad aspettare quell'orrido suono di quell'orrida campanella.
Era l'ultima settimana di scuola,e il fatto mi rallegrava non poco.