Ma no non andartene adesso 
Non andartene rimani 
Dimmi almeno 
Dimmi almeno come ti chiami 
Ma dai, scherzavo, dai,
Ma cosa ti salta in mente 
Ricordo il tuo nome 
Perfettamente 
Ce l'ho stampato in testa 
Fin da quando t'ho veduto 
L'amavo già da prima 
Prima ancora d'averti conosciuto.
 
-Colpa del whisky, Vasco Rossi
 

 
Santana era appena entrata nel locale e si guardava attorno disgustata. Attraversò la pista da ballo e prese posto su uno sgabello libero davanti al bancone.
«Ma guarda chi si vede.» Disse una voce irritante quanto familiare. «Lopez, alla fine hai ceduto al mio invito?»
«Prima e ultima volta che metto piede qui, Smythe. Non puzzo così tanto di campo da golf da dover frequentare un bar gay.» Gli rispose, voltandosi solo quando aveva finito di parlare.
Le luci da discoteca non le permettevano di vedere il colore degli occhi del ragazzo, ancora sobrio e con il solito ghigno sul volto.
«E cosa ti ha portato a venire qui? Eri stanca della vita da pensionati dei tuoi amichetti?» La provocò, bevendo un sorso di chissà cosa contenuto nel suo bicchiere.
«E tu sei così disperato da accontentarti di un ragazzo conosciuto qui?»  gridò per farsi sentire sopra il volume alto della musica.
«E la tua ragazza sa che sei qui?»
«Non vedo quale sia il problema, dato che non sto facendo niente di male.» Rispose.
«Non bevi nulla? Potresti approfittare del fatto che voglio offrirti da bere.»
«Non voglio distruggermi sapendo di essere qui con te. Conserva la tua offerta per un caffè al Lima Bean, tanto a qualsiasi ora vada tu sei sempre lì.»
Sebastian scoppiò a ridere, sicuramente per gli effetti dell’alcol, dato che la situazione non era delle più comiche.
«Non insisto giusto perché dopo non potrei riaccompagnarti a casa. Vuoi ballare?» Le chiese infine, svuotando il suo bicchiere con un sorso.
«Passo.»
«Sinceramente non capisco perché sei venuta. Di certo non per farmi compagnia, giusto, Lopez?»
Effettivamente Santana si stava chiedendo perché aveva accettato l’invito di Sebastian, probabilmente l’unica persona capace di irritarla più di Rachel Berry in una delle sue fasi più acute di protagonismo. Non riusciva a darsi una spiegazione ragionevole e si rifiutava anche solo di pensare che l’aveva fatto solo perché le andava.
Guardò nella direzione del ragazzo, intento a bere ancora un altro bicchiere di quella roba, e poi guardò verso il bancone, dove erano poggiati vari bicchieri vuoti.
«Datti una calmata, Smythe, altrimenti non ti riprenderai nemmeno per le regionali dell’anno prossimo.» gli disse, guardandolo muoversi a ritmo di quella musica assordante, che di certo non lo aiutava a restare lucido. Soprattutto dopo aver bevuto qualche bicchiere di liquore.
Santana accese la videocamera del cellulare: almeno quella serata non sarebbe stata completamente inutile.
«Me ne vado.» annunciò, dopo aver deciso che quello spettacolo, per quanto divertente fosse, era durato fin troppo.
«Cosa? No, non andare via! Dimmi almeno come ti chiami!»
«Sei ubriaco, Sebastian.»
Lui scoppiò a ridere, come se la cosa lo divertisse molto.
«Stavo scherzando, Santana, ricordo perfettamente il tuo nome. Come potrei dimenticarlo? Ho sempre amato il tuo nome e non lo dimenticherò mai.»
Santana non poteva credere alle proprie orecchie. L’ultima volta che si era ubriacata aveva finito per vomitare ad un’assemblea d’istituto davanti a tutta la scuola, ma non pensava che l’alcol potesse fare di peggio.
«Smettila di bere.»
«Ma no, dai, ho bevuto solo qualche sorso.» Le disse, avvicinandosi pericolosamente al suo volto.
Santana lo scostò con un’espressione disgustata dipinta sul volto.
«Il tuo alito potrebbe provocare più danni di una bomba atomica, credimi. Ti riaccompagno a casa, andiamo.»
La ragazza tirò Sebastian per la maglietta e lo condusse fuori dal locale, dove il silenzio li investì.
Sebastian inciampò sul marciapiede e cadde addosso alla ragazza, che riuscì a non cadere.
Erano quasi arrivati alla macchina, quando il ragazzo cercò di baciarla, ma lei si scansò e riuscì ad infilarlo in macchina.
«Perché non mi hai voluto baciare?» chiese parlando al rallentatore.
«Potrei farti una lista, Smythe.»
«Per esempio?»
«Sei ubriaco fradicio, sei gay …»
«Da quando ti interessando le etichette?» la interruppe.
«E poi io non voglio baciarti.» continuò Santana, fingendo di non aver sentito l’ultimo commento del ragazzo.
«Davvero? È perché hai una ragazza, perché puzzi così tanto di campo da golf da non riuscire nemmeno più a baciare un ragazzo … O perché poi non riusciresti a smettere?»
Santana lo guardò ghignare dallo specchietto retrovisore. Possibile che riusciva ad essere così infame anche quando nemmeno un quarto del suo cervello connetteva?
«Ma per favore …»
«Che c’è, Lopez, ti ho lasciata senza parole?»
Questa me la paghi, Smythe, giuro che me la paghi.
 
 
 
Da: Sebastian
A: Santana
(13.23)
Quanto ero ubriaco?
 
Da: Santana
A: Sebastian
(13.25)
Guarda l’ultimo video che ho caricato su Youtube ;)
 
Da: Sebastian
A: Santana
(13.31)
Va’ al diavolo, Lopez.
 
 
 
 




Note d’autrice:
Salve a tutti :D
Ok, non chiedetemi dove mi sia uscita questa cosa. Sebastian e Santana, secondo me, sarebbero perfetti insieme.
Se non si considera il fatto che siano entrambi omosessuali, vabbè.
Mi sento “in colpa” a shipparli, perché io adoro Brittany e Santana insieme e ucciderei il pelatone di Murphy se me le dovesse separare per sempre u.u
Però volevo scrivere qualcosa tra loro due e quindi eccomi qui. Non è proprio una Sebtana, ma i motivi per cui Santana accetta di andare allo Scandals con Sebastian sono oscuri :’) (?)
Comunque Santana fa il video di tutto il delirio di Sebastian (sulle note della canzone Colpa del whisky) e lo carica su Youtube :’D
Trattandosi di sms alla fine della storia, spero non sia un problema l’emoticon che ho inserito.
Vabbè, qui le note sono più lunghe della storia, quindi vi saluto xD
Grazie mille se siete arrivati fin qui. Un commento è sempre gradito :3 (Anche qualcosa tipo “Datti all’ippica, invece che scrivere storie!)
 
Un bacio e a presto,
Ila