I love you like a love song, baby.
C’erano giorni in cui si alzava e guardava fuori dalla finestra. Stava pieganto a novanta gradi per ore e ore, certe volte fumava, guardava la città dall’alto, perchè lui era superiore a tutti, sotto molti aspetti.
Si voltava, mi cercava, mi prendeva per mano e cominciava a cantare.
You are beautiful, like a dream come alive, incredible.
Mi metteva la testa sulla sua spalla, sempre quella destra, perchè lui era mancino, e cantava. Dondolavamo avanti e indietro. Lui continuava a cantare.
You saved my life again.
Io mi limitavo a sentire il suo corpo vibrare ogni volta che apriva bocca, e a sentire l’aria scorrere dentro di lui durante una pausa.
And i want you to know baby, I-I love you like a love song baby.
Graffiavo la sua pelle, per sentirlo, perchè il più delle volte non ero sicuro che tutto quello stesse accadendo. Pensavo fosse un’altra delle mie allucinazioni dovute alla disidratazione. Invece (la maggior parte delle volte, non sempre) era tutto vero.
Il nostro rapporto si descrive bene con questa frase: let’s fall in love and make them hate us.
“Ri, noi siamo gay?”
“E io che ne so, Cam. Però ci amiamo, No?”
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Un mio recente aborto, scritto in una notte senza sonno.