Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: clarissadel21esimo    05/09/2012    0 recensioni
E' notte fonda a New York. Chissà quante migliaia di cose stanno succedendo in quel momento. Chissà quante persone stanno morendo, chissà quante stanno nascendo, chi si sta innamorando, chi sta dormendo, chi sta sperando, chi sta sognando, chi sta soffrendo. Ma a Claire di tutte quelle persone, importa solo di una. Per 12 anni ha desiderato una persona sola, un solo cuore, una sola anima. Una voce e un brivido danno inizio alla sua favola. Cominciò tutto da un errore, ma Michael Jackson dovette ringraziare più volte la sorte per quel magico errore in una notte di New York.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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VROOOOM.
Cavolo, mi sono addormentata di nuovo! Mi ero promessa di non farlo, ma sto morendo di sonno. Sono su un areo per New York.

Mi chiamo Claire, ma tutti mi chiamano Michael. Buffo,eh? Ma quando sei innamorata di una persona che non conosci e che non conoscerai mai da 18 anni, il fatto che un' intera citta ti chiami con il suo nome è il minimo. A proposito: sono innamorata di Michael Jackson da quando avevo circa 7 o 8 anni. Non chiedeti come è successo, perchè non lo so. Davvero. Se non mi sbaglio ha fatto lui il primo passo nella nostra relazione che si svolge solo ed esculusivamente nella mia testolina ammaccata. Cioè, è stato lui che è apparso in tv mentre veniva intervistato da una tizia che voleva assolutamente sapere come faceva un bambino di 11 anni a cantare in quel modo.
Insomma, la mia intera vita è dedicata sola a quell'ammaso di ricciolini neri. . .E ne sono orgogliosa!
Spesso mi addormento pensando a lui e entra spessissimo nei miei sogni. . .
Ah, per la cronoca:
-Siamo nel 1985 (E' appena uscito Thriller (e io l'ho già comprato :D));
-Ho 18 anni, o megliò gli avrò tra poche ore..domani festeggio il mio compleanno;
-Questo viaggio è un regalo dei miei genitori;
-Le mie amiche sarebbero dovute venire con me, ma in seguito ad uno spiacevole episodio i cui protagonisti sono alchol e droga, sono rimaste a casa sotto stretta supervisione dei loro incazzatissimi genitori;
-Il tizio vicino a me sbava mentre dorme.
Amo guardare il paesaggio dal finestrino, mi rilassa e mi fa viaggiare con la fantasia: ho il naso attaccato a questo coso dal circa 4 ore e mezza con eventuali intervalli di attacchi di sonno.
Prima ho scambiato due chiacchiere con il tizio che sbava e pare che quando arriveremo sarà notte fonda. Ho prenotato in un albergo bellissimo, enorme e lussuoso, credo di non essere mai stata in un hotel così, ma questo non è un viaggio comune: questo è...è..il mio SOGNO. Desiderare una cosa e non poterla avere è bruttissimo, ma io ci sono abituata: detesto la mia città: un minuscolo paesino nel sud dell'Italia, dove tutti dsanno tutto di tutti e nessuno si fa i fatti propri. Un posto dove i pettegolezzi valgono più delle opinioni. Sogno l'America da quando ho memoria, vorrei vivere quì, voglio innamorarmi anch'io quì. Non so cos'è che mi attrae dell'America, forse il fatto che mio padre ha conosciuto mia madre lì, forse il fatto che sono stata concepita lì, forse il fatto che il mio caro nonnino ha vissuto lì. . . O forse voglio solo essere parte di quella città.
Il cielo comincia a tingersi piano di rosso e arancio. non so che ora è, ma credo che il viaggio stia per finire. E poi sarò a New York.
. . .
. . .  
Sento una mano che mi strattona la spalla, aprò gli occhi e vedo un ragazzo biondo che mi avvisa che è il momento di scendere.
Così prendo la mia valigia e scendo dall'aereo pensando
Finalmete sono arrivata, è notte, cme aveva previsto il mio vicino di aereo...Appena ne vedo uno mi fiondo in un taxi e dico:

Guardo attraverso il finstrino e mi accorgo che New York è proprio come nei film : piena di luci, grande, emozionante.
Dopo dieci minuti buoni la macchina si ferma davanti al parcheggio dell'hotel, pago e scendo. Rimango con la mia valivia rossso fuoco davanti alla grande facciata dell'albergo: E' enorme! Continuo a fissarla come una bimba, poi guardo il display del mio cellulare: sono le 3 di notte. Meglio che vada subito a dormire. Entro e mi faccio dare le chiavi della mia stanza. Sono al numero 58! Che coincidenza, proprio l'anno di nascita di Michael, penso tra me e me. Mentre mi affretto a salire in cmera un tizio mi chiede se vuole che voglio che mi porti la valigia, ma gli dico di no con un sorriso, chiamo l'ascensore e salgo in camera. . .
La stanza, ovviamnete è grandissima ed enorme, vorrei andare a curiosare nel bagno,c ome faccio sempre, vorrei aprire tutti i cassetti e gli armadi, ma non ne ho voglia, il mio cervello ha taaanto bisogno di mettersi su OFF. Così mi tolgo le Converse e mi stendo sul letto, ho così tanto sonno che non mi metto neanche il pigiama, mi addormento all'istante.

. . .

Aprogli occhi e un raggio di sole mi illumina il viso, svegliandomi..Mi siedo sul letto appoggiando la schiena allo schienale del letto, sbadiglio. Sono riposata e ho dormito bene. Mi guardo intorno e accanto a me vedo un ragazzo che mi guarda e arrossisce..Claire cacciò un urletto in un miscuglio di stupore, meraviglia e felicità.
Accanto a lei, senza maglietta, c'era. . .


  
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