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Autore: InuDrop    05/09/2012    1 recensioni
Ecco che il futuro Decimo Boss dei Vongola si ritrova come sempre ad affrontare qualcosa che noi comunemente troveremmo assurdo, terrificante, o qualsiasi aggettivo non positivo che gli vogliate affibbiare. Non che per lui sia normale, vero, ma forse quasi ci si abitua ad avere una vita piena di guai e a doverli affrontare, quando ci viene imposto. [IMPORTANTE! Tsuna x Kyoko anche se cercherò di non far pesare troppo il romanticismo nella mia storia]
Ci sono giorni belli e giorni brutti.
Nanimori era lo sfondo di questi giorni che si susseguivano senza lasciare tregua ai protagonisti di quelle piccole avventure quotidiane. Uno degli abitanti di Nanimori, di questo susseguirsi di albe e tramonti riusciva a vedere soltanto il brutto. Forse aveva ragione nel ritenersi sfortunato o forse da questa sua sfortuna nasceva la sua grande fortuna.
Genere: Azione, Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoko Sasagawa, Kyoya Hibari, Ryohei Sasagawa, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Decisamente un giorno normale.

1. L'affido a te, Sawada!



Ci sono giorni belli e giorni brutti.

Nanimori era lo sfondo di questi giorni che si susseguivano senza lasciare tregua ai protagonisti di quelle piccole avventure quotidiane. Uno degli abitanti di Nanimori, di questo susseguirsi di albe e tramonti riusciva a vedere soltanto il brutto. Forse aveva ragione nel ritenersi sfortunato o forse da questa sua sfortuna nasceva la sua grande fortuna.

A Nanimori regnava la pace in quella pigra mattina di inizio primavera. Si sentivano cinguettare gli uccelli, che pian piano erano rientrati in città dopo il freddo inverno. Alcuni erano già svegli per iniziare a lavorare, qualcun altro invece era già impegnato nel controllare che tutta la città seguisse i ritmi giusti. In questa pace era già iniziata una guerra.

Buongiorno Tsu-kun!” disse una donna sorridente, indaffarata nel preparare la colazione per tutti i neo abitanti della casa.
Da quando aveva assunto l’insegnante privato per suo figlio erano entrati nella loro casa , nella loro vita, tante persone divertenti.

Buongiorno!” rispose il ragazzo con la voce ancora assonnata.

Quella mattina si era svegliato presto con il pensiero che avrebbe potuto incontrare Kyoko Sasegawa andando a scuola. Sempre se tutti gli altri non fossero arrivati a distruggere tutto.

Tsunayoshi Sawada si avvicinò al tavolo, si mise a sedere e cominciò a mangiare.
 La cucina era vuota, che strana sensazione. Da quando la mamma aveva lasciato entrare tutta quella strana gente, non c’era stato un momento di simile tranquillità. Però, senza di loro, adesso, sarebbe stato tutto molto triste. Loro erano i suoi preziosi amici.

Tsu-kun! Oggi ti sei alzato presto! Te lo ha chiesto Reborn-san?” Chiese la donna sempre sorridente.
N-No, mamma! D-Devo andare prima a scuola oggi!” Disse incerto tra un boccone e l’altro.”Devo anche sbrigarmi!” aggiunse alzandosi dal tavolo.

Salì le scale e si diresse verso il bagno per fare una doccia.
Quella mattina non aveva ancora visto Reborn, forse non era neppure in casa, oppure era nascosto da qualche parte a complottare qualcosa di strano.
L’acqua bollente lo svegliò, facendogli perdere quel residuo di sonno, che ancora lo accompagnava. Dopo la doccia frettolosamente indossò la divisa, afferrò la cartella e corse giù dalle scale. Passando accanto alla cucina una baraonda di voci e rumori lo colpì. Identificò svogliatamente alcune parole tra qui: “Maman!” “ Lambo-san!” “ Cereali!”. Stava ricominciando a svegliarsi casa Sawada.

Fuori dalla casa non c’era nessuno.
Tsuna si fermò qualche istante ad osservare il cielo. L’azzurro intenso di quel cielo, attraversato di rado da qualche batuffolo di nuvola, dalla densità dello zucchero filato,era uno spettacolo che gli riscaldava il cuore, Mentre scrutava il cielo si perse nei suoi pensieri e vide, proprio lì, tra le nuvole, il volto di Kyoko.
Kyoko-san!” sospirò tornando in se.

Iniziò a camminare. Le avrebbe tagliato la strada, in modo da incontrarla e così poter arrivare a scuola insieme.

Arrivò dove le loro strade si sarebbero unite. Non c’era nessuno.
Restò ad aspettare.
“B-B-Buongiorno Kyoko-chan!” provava a dire con flebile voce, quando improvvisamente udì delle urla disumane.

 “Devo nascondermi!” pensò il codardo ad alta voce.
 “Devi andare a vedere. I tuoi uomini hanno bisogno di te.” Disse una vecchietta molto bassa, comparsa dal nulla, la cui voce Tsuna aveva imparato a conoscere benissimo negli ultimi tempi.
 “Reborn-san! –disse il giovane- Da quanto tempo sei lì?”
 “Non perdere tempo e vai da loro, proteggi i tuoi subordinati!” rispose Reborn…

Tsuna dopo un po’ di esitazione partì di corsa.

Ciò che vide al suo arrivo fu Ryohei Sasegawa in  condizioni pietose.
Era a pezzi.
Aveva tutto il mento ricoperto di sangue. Non si capiva bene se provenisse dal suo labbro superiore o dal suo naso. Anche le fasce che avvolgevano le sue mani da pugile erano intrise di quella linfa scarlatta.
Ciò che peggiorava la situazione era che il capitano del club di boxe era a terra privo di sensi, chissà quante altre ferite doveva avere nascoste sotto la divisa scolastica.

Oltre a quello spettacolo che deprimeva gli occhi del futuro boss dei Vongola, non c’era nulla.

La strada era deserta.

Non vi era traccia di niente e nessuno che potesse aver combinato in quel modo il fratellone.

Tsuna si avvicinò immediatamente all’amico, incapace di capire o reagire alla situazione.
Quando gli fu abbastanza vicino, Ryohei sforzandosi, al contatto della mano calda di Sawada che cercava di sollevarlo per metterlo in una posizione migliore, con un filo di voce, che a Tsuna sembrò stridere come unghie su una lavagna, causandogli dolore non alle orecchie ma poco più sopra dello stomaco, sussurrò “Quei bastardi vogliono Kyoko-chan, l’affido a te, Sawada!”

Poi perse del tutto i sensi.





 

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Autrice Moment 
Allora avevo abbandonato questo progetto da qualche mese poi, a causa di un mio amico, me ne sono ricordata e ho deciso di pubblicare questo primo capitolo.
La storia la dedico a Iris perchè sin dall'inzio era un progetto per lei...
Scusatemi se dovessi essere troppo lenta a scrivere... l'ispirazione è un pesce facile da far scappare dall'amo....

AL PROSSIMO CAPITOLO!!! :)


 

  
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