Stava
albeggiando a Tokyo
quando una bellissima e giovane ragazza dai lunghissimi capelli
biondi e con due profondi occhi color del cielo camminò
impettita
davanti al ragazzo dietro al bancone dell'hotel in cui alloggiava,
gli regalò un delizioso e cordiale sorriso, salì
sull'ascensore e
non appena le porte si chiusero si abbandonò contro la
fredda
parete.Un'espressione di dolore attraversò il suo viso,
rovinando
tanta bellezza, si toccò la spalla sinistra e dal male le
sfuggì un
gemito.
Quando raggiunse la sua stanza si abbandonò,
stancamente, sul letto, il viso imperlato di sudore e lacrime era
ancora sofferente e senza accorgersene si addormentò.
Quando
riprese conoscenza la spalla le doleva ancora ma molto meno rispetto
a prima. Si spogliò e poi si medicò la ferita, le
avevano sparato
ma fortunatamente il proiettile non era entrato in
profondità
così riuscì a toglierlo e si mise qualche punto.
Era stata ferita
talmente tante volte che era diventata una vera esperta.
Era stata
una gran brutta giornata per lei e per recuperare un po' le forze si
concesse una calda doccia rigenerante. A dire il vero erano 10 giorni
che le cose le andavano malissimo. Aveva perso il sorriso e ogni
volta di vivere.
Dopo la doccia, avvolta nell'accappatoio stappò
una bottiglia di vino rosso e se ne versò un po' in un
calice, da
una sacca estrasse una tuta mimetica malconcia e degli stivali in
pelle nera, esaminò l'angolo sporco di sangue e mentalmente
rivisse
i disastrosi momenti di quella notte, quando il cellulare
squillò
rimase un po' a fissare il numero comparso sul display.
-Pronto.-
Rispose teatrale.
-Kelly! Finalmente, allora, novità?- Disse una
profonda voce maschile.
-Purtroppo no papà, sono riuscita a
scoprire il loro nascondiglio ma mentre stavo per entrare sono stata
scoperta, ho provato a difendermi ma mi hanno
ferita a una spalla
e quindi sono stata costretta a scappare. Ho provato di tutto, dalle
armi ai coltelli, allo scontro corpo a corpo ma erano
troppi.-
-Maledetti! Kelly non puoi combattere questa battaglia da
sola! Devi andare da lui.- L'ammonì severo il padre.
-No! Ce la
farò da sola!- Rispose alzando la voce, infastidita. Da
giorni il
padre non faceva altro che parlare di lui.
-Non dire sciocchezze!
Tu sei forte sì, ma sei sola e loro possono contare su
centinaia di
uomini, pensi davvero di riuscire a farcela da sola!? Quei
maledetti hanno colpito nell'unico momento in cui nè io,
nè
Andrew possiamo intervenire! Per questo devi andare da lui!-
Tuonò
il padre.
-Ti ripeto di no! 6 anni fa ho promesso a me stessa che
non l'avrei più rivisto e se andassi da lui sarei costretta
a dirgli
la verità e io non voglio!-
-Che importanza ha?! Dammi retta per
una buona volta, vai da lui, è l'unico che può
aiutarti, qui c'è
in ballo una vita, Kelly, una vita! Vuoi davvero rischiare?-
Kelly
rimase in silenzio alcuni secondi, guardò tristemente il
pavimento e
poi chiuse gli occhi. -Anche se andassi non siamo sicuri che
accetterà.-
-Andiamo, basta con le sciocchezze. Fidati di tuo
padre, vai da lui, chiedigli di aiutarti, voi due insieme ce la
farete senza ombra di dubbio e se sarai costretta
a dirgli la
verità pazienza. Anzi, tanto meglio, avrebbe sempre dovuto
saperlo.
Non mi pare un prezzo troppo alto per riaverlo, non pensi?-
-Penso
che tu abbia ragione. D'accordo, farò come vuoi tu, domani
andrò da
lui.- Si arrese, iniziò a piangere silenziosamente e bevve
ancora un
po'.
-Figlia mia questa è la missione più dura che tu
abbia mai
fatto, non augurerei al mio peggior nemico di trovarsi in questa
stramaledetta situazione ma so che tu puoi farcela, abbi fiducia in
te e in lui, insieme ce la farete.-
-Grazie papà. Per riaverlo sarei disposta a vendere l'anima al diavolo.-
-Risparmia la tua anima tesoro, l'unico modo sicuro che hai per riaverlo è andare da lui, è sicuramente meno doloroso, non pensi?-
-Sì, hai ragione. Mi hai fatto aprire gli occhi e questo è davvero l'unico modo. Grazie papà, ci sentiamo domani e spero con ottime notizie.-
-lo
spero anche io. In
bocca al lupo.-
Quando Kaori aprì la porta rimase senza fiato
e come succedeva spesso ad altre persone che la incontravano per la
prima volta si ritrovò a fissarla imbambolata. ''Non
ho mai visto una donna tanto bella.''
Pensò.
-Mi scusi, so che è molto presto e mi dispiace disturbare
a quest'ora del mattino ma mi dica, Ryo Saeba abita ancora qui?-
Domandò Kelly sfoggiando il suo delizioso sorriso. Non
riuscendo
però a nascondere un velo di nostalgia negli occhi.
-Oh, ahm, sì,
R-Ryo Saeba abita qui, prego entri pure...- Disse riprendendosi e
ospitale fece accomodare l'ospite in soggiorno. -...Ryo vieni,
c'è
una persona per te!-
-Uhm, qualcuno per me hai detto?- Biascicò
uscendo dalla cucina con la bocca piena e altro cibo tra le braccia.
La colazione è il pasto più importante.
-Sì, lei è la
signorina, ehm, mi scusi com'è che si chiama?-
Domandò Kaori alla
ragazza che dava le spalle all'uomo.
-Non importa, noi due ci
conosciamo già. Siamo... vecchi conoscenti.- Rispose pacata
girandosi a guardarlo con un sorriso mesto.
Al povero ragazzo andò
tutto di traverso e per evitare di soffocare prese a tossire. -Ke-
Kelly?!- Esclamò quando si riprese.
-Ciao Ryo. Noto con piacere
che non sei invecchiato di un giorno.-
Salve a tutti, questa è
la prima volta che scrivo una FF su City Hunter, mi è venuta
in
mente guardando i vari film.
Questo primo capitolo è molto corto
ma serve solo per introdurre un po' la storia.
Spero vi piaccia ^^
Sophia Kaulitz