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Autore: malice    05/09/2012    0 recensioni
questa storia mi è venuta in mente durante l'ascolto di un intervento di Albrecht von Weech al Lyceum Club Internazionale di Firenze
Genere: Satirico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Giappone/Kiku Honda, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi, vediamo se mi riesce anche questa fic.

Stavo facendo una ricerca sulla musica durante la II guerra mondiale e mi sono imbattuta in questo articolo: La rinascita dello swing proibito nella Germania degli anni ’30 e ’40.

( http://www.ioclassica.it/2009/06/la-rinascita-dello-swing-proibito-nella-germania-degli-anni-%E2%80%9930-e-%E2%80%9940/ )

 

Presi un'altra boccata di fumo e la soffia fuori. In quel momento mi parve di vedervi un mostro intento a mordersi la coda, ma poi mi resi conto che era una cosa molto stupida, non era da me. Nel fumo non c'era nessun mostro è logico. Però...

A Ludwig scappò un sorriso a questi pensieri, perchè si sentiva bene come forse solo nella sua infanzia lo era stato.

Non che il lavoro o la crisi economica incombente non lo preoccupassero, però era sereno.

 

I fratelli Italia, amanti dell'arte, avevano organizzato una serie di serate musicali al Lyceum Club Internazionale a Firenze, sui musicisti di epoca moderna, e l'ultima serata l'avevano pensata per lui e Gilbert.

 

Ero davvero curioso di sapere cosa avrei ascoltato. Feliciano non aveva anticipato nulla, voleva che fosse una sorpresa.

Ma dai cartelloni all'ingresso, che riuscì solo intravedere (perchè Feliciano mi aveva trascinato di corsa oltre l'ingresso fino alla balconata che dava sulla grande aula) mi parve di capire che si trattava di swing e Germania nazista .

La cosa mi sorprese non poco, poiché in Germania non c'era mai stato un filone musicale di questo genere, sopratutto perchè era degli anni venti e trenta, e Noi eravamo troppo presi a ricostruire e a sanarci le ferite dalla I guerra mondiale e a sostenere il III Reich, per aver voglia di ascoltare musica di neri americani.

Una accoppiata di termini non proprio ben vista in quel periodo.

 

<< EHI Bruder! >>

Mi voltai verso la sala e vidi avvicinarsi Gilbert, con il suo inseparabile pulcino, con in mano 2 bottiglie di birra, accompagnato da Kiku

Gli sorrisi ed entrambi lo fece di rimando, Gilbert si appoggio alla balaustra, porgendomi una delle 2 bottiglie.

<< Hai già capito qual'è l'argomento di questa serata? >>

<< Forse, ma ci sono alcune cose che non mi tornano. >>

<< Direi che tra poco lo scopriremo,stanno per iniziare. >>

Giappone aveva ragione, infatti in quel preciso istante apparve Feliciano a “prelevarci” e accompagnare hai nostri posti.

 

Dopo le presentazioni il presentatore narrò proprio quello che avevo capito. Si trattava proprio di cabaret tedesco che però era proibito durante il periodo nazista e interpretato da un gruppetto di 6 tedeschi.

Ne rimasi di stucco, non mi ricordavo di questa cosa. Sapevo che i fratelli Italia avevano avuto un periodo swing, perchè all'epoca partecipai ad una serata danzante dei generali fascisti,ma sinceramente non ricordavo di questa musica anche da noi.

 

(N.d.A. A questo punto vi consiglio di ascoltare il link che vi ho postato!!)

 

Il cantante incominciò narrando prima una traduzione veloce del testo e poi interpretando la canzone.

Una più imbarazzante dell'altra, ma ad essere sincero ero molto più divertito che imbarazzato.

Il cantante era anche un ottimo ballerino di TipTap,e tra un pezzo e un'altro gli scappava qualche passo di danza.

 

La serata continuò senza intoppi e risi come poche volte feci, mentre Gilbert per poco non si strozzò dal ridere.

 

 

La serata si concluse e dopo i saluti con il direttore del istituto e Romano, che rimase li, ci avviammo verso l'albergo, ormai era mezzanotte passata.

Durante il tragitto sia Gilbert che Feliciano cantavano le canzoni sentite facendo qualche passo di danza.

Io mi accesi una sigaretta e ne aspirai il fumo, per poi rilasciarlo in una nuvola. In una nuvola a forma di mostro che si morde un'orecchio, che sembra portarsi via tutto il peso che avevo a dosso delle mie preoccupazioni.

Mi fermai a fissare la nuvola che si dissolveva, e poco dopo mi resi conto che in fondo non c'era niente di male in quel mostro che si morde l'orecchio. E nenche durante il nazismo poteva farmi alcun male.

Sorrisi. Uno di quei sorrisi che si possono avere solo dopo che hai passato il peggio, e guardandosi indietro, felici di non essere più come allora, si hanno.

 

<< Luuud! Kikuuu! Sbrigatevi che vi lasciamo indietro! >>

Feliciano si stava sbracciando pochi metri più avanti abbraccietto a Gilbert, e solo allora mi resi conto che Kiku era rimasto al mio fianco. Forse perchè tenevo un andamento più consono a lui.

Mi fissava sorridendo. Uno di quei sorrisi che ti fanno capire che aveva capito i tuoi pensieri e la cosa non è che mi sorprendesse tanto

<< C'è qualcosa che non và? >>

<< No niente! >> e ridacchiò porgendosi la mano guantata dalla manica dello yukata alle labbra.

<< Kiku cosa ... >>

<< Luuuuuuud! >> Stavo per rispondee a kiku quando Feli e Gilbert si intromisero urlando per ricevere attenzioni

<< JA! Arriviamo! >> sbuffai erano davvero infantili quei due.

Kiku mi sorpasso.

<< è meglio muoversi, se no ci lasciano indietro veramente! >>

<< Non vedo il problema, possiamo raggiungere l'albergo anche dopo se ci lasciano indietro >>

<< Ne è sicuro Doisu-san? Le ricodo che le chiavi dell'albergo le ha suo fratello e Ita-san >>

<< … >>

<< Se l'era dimenticato, a quanto vedo. >> sogghignando ancora

<< è meglio allungare il passo >>

<< Concordo! >>

  
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